Il Bureau du Champagne in Italia ha organizzato il 7 ottobre scorso il tradizionale evento dove vengono presentati gli Champagne di Maison e Vigneron distribuiti in Italia.
Si sono presentati 39 marchi con 120 cuvée e si è registrata la più grande affluenza di sempre. L’evento era riservato ai professionisti del vino e della ristorazione provenienti da tutta Italia.
Direi un'ottima occasione per degustare diversi Champagne, con qualche defezione importante ma complessivamente una presenza importante per numero e blasone anche se inferiore allo scorso anno. Erano anche presenti molti "volti noti" del mondo enologico.
Qualche numero:
In totale vengono prodotte quasi 310 milioni di bottiglie di Champagne di cui il 70% dalle Maison e il restante 30% da “recultant” e cooperative.
Le bottiglie esportate sono quasi 140 milioni di cui oltre 6 milioni arrivano in Italia. L’Italia è il sesto paese per quantitativi esportati.
Interesssante il dato della tipologia di bottiglie che abbiamo acquistato in Italia, il 6.5% sono millesimati e il 6% Cuvée speciali; importiamo quindi molte bottiglie di pregio.
In Italia importiamo Champagne da 495 differenti marchi.
Gli ettari di produzione sono 33.580 di cui quasi 24.000 nella Marne.
Alcune note sugli Champagne:
Gli Champagne sono prodotti con tre tipologie di uve, pinot noir, pinot meunier e chardonnay.
Contrariamente a quanto avviene in Italia per gli spumanti, le Maison possono acquistare uve nelle diverse zone (oppure avere la proprietà dei vigneti in altre aree) per poi creare la “cuvée” come da tradizione della Maison stessa.
Il pinot nero dà al vino maggiore corpo, eleganza e carattere; il pinot meunier dà maggiore struttura (ma meno finezza del pinot nero), freschezza e bouquet delicato; lo chardonnay dà maggiori profumi, finezza, personalità e stabilità.
Nella Vallée della Marne il terreno e l’esposizione rendono le uve adatte a vini più rotondi, profumati e di corpo; si produce pinot nero e chardonnay.
Nella Montaigne de Reims si coltiva pinot nero e pinot meunier dove le uve confersicono un ottimo bouquet.
Nella Cote de Blancs si coltiva principalmente chardonnay per ottenere vini più fini, con notevole freschezza e ottimo perlage.
Vengono prodotte varie tipologie, i Blanc de Blanc (a base di solo Chardonnay), i Blanc de Noir (a base di solo Pinot) le cuvée (di 2 o 3 vitigni e assemblaggio di diverse annate) e i Millesimati (di un unica annata. L’affinamento è di norma di 36 mesi sui lieviti.
Veniamo ora a qualche nota di degustazione. Premessa che gli Champagne erano molti e non è stato possibile assaggiarli tutti (ma un buon numero si ...) segnalerò quelli più interessanti.
Ho iniziato con alcuni Rosé per capirne lre caratteristiche ma ho poi deciso di orientarmi esclusivamente sul “classico”.
Boizel
- Ventage 2002, buon corpo, bella carbonica, fresco e fine
Comte Audoin De Dampierre
- Cuvée des Ambassador Brut, lo champagne scelto per le ambasciate francesi nel mondo, bel colore chiaro, grande carbonica, fruttato, piacevole
- Family reserve 2005, 90% chardonnay 10% pinot noir. Scivola via con una buona acidità, fruttato.
De Saint Gall
- Blanc de Blanc Premier Cru, fruttato, mela e pera, fresco
- Orpale Blanc de Blanc grand Cru 1998, bel naso con profumi di frutti bianchi e tostatura, nocciole, molto persistente, si trova a circa € 80
Drappier
- Brut Nature Sans Soufre, note di ribes e di frutta secca, mela, sapido e minerale
- Millesimée Exception 2006, parte subito con note agrumate per poi passare a note di gelsomino e terminare con nocciole, buona freschezza.
- Grand Sendrée 2005, frutti rossi, mele, pere e finale tostato, morbido e fresco al tempo stesso
Henriot
- Cuvée des Enchanteleurs 1998, è prodotto da 55% chardonnay e 45% pinot noir, è fruttato con note di ananas e frutta tropicale, minerale, sapido, risulta sapido, fresco, rotondo, un’eccellenza
Henri Goutorbe
- Special Club 2004, frutta e tostatura, nocciole, nota di miele, morbidezza e freschezza in equilibrio perfetto
Lanson
- Black Label Brut, bella acidità e notevole carbonica, fruttato.
- Extra Age Brut, composto da 50% pinot noir, 25% chardonnay e 25% pinot meunier, risultano note di frutti bianchi maturi, pere, minerale, sapido, elegante.
Moet & Chandon
- Impèrial, qui siamo di fronte a uno dei vini più venduti della più grande Maison di Champagne. E’ prodotto da un’assemblaggio in parti uguali dei tre vitigni. Si presenta con un bel colore paglierino chiaro e spigiona subito note fruttate e di mandorle amare, è fresco e con un finale speziato molto gradevole. Lo si può trovare a circa € 40.
- Rosè Imperial, questa è la versione Rosè, contiene anche una percentuale di Chardonnay, risulta molto fruttato, morbido e rotondo. E’ in commercio a circa € 60.
- Grand Vintage 2004, Matura 5-7 anni sui lieviti, è minerale, speziato e fruttato, rotondo, risulta ancora giovane.
Paul Bara
- Special Club Grand Cru 2004, è uno Champagne di grande eleganza, si percepiscono note di fiori e di salvia con finale leggermente mentolato.
Jacquart
- Blanc de Blancs mosaique 2005, un bel naso con note fruttate e una bella morbidezza supportate da una elevata freschezza.
Joseph Perrier
- Cuvée Royale, bel naso fruttato, mela renetta su tutte, poi pesca e vaniglia, rotondo e fine, si trova a circa € 40
- Cuvée Royale Rosé, lampone, ribe e ciliegia, ottoma freschezza, bel colore. Si trova in enoteca a circa € 80
- Cuvée Royale Millésimé 2002, è un vino complesso, dai molti aromi che spaziano dalla frutta matura alla frutta secca, è minerale e persistente. Il prezzo in commercio è di circa € 90
Ed ora quelli che personalmente ho apprezzato maggiormente:
Ruinart
- Blanc de Blancs, è uno Champagne complesso con note di crioches e frutta esotica e agrumi ben fusi con note di mandorle e frutta secca, finale leggermente tostato con nota di caffè. Un gran bel prodotto in commercio a circa € 80.
- Rosé, note di lampone, fragoline di bosco, ribes, vaniglia, finale tostato con note di caramello. Equilibrato e fine, si trova a circa € 80
Vieille France
- Brut, 65% pinot noir, 35% chardonnay, si presenta con un naso fruttato e con un finale lieve di nocciola e tostatura, pulito e piacevole
- Millésimé 2004, 60% pinot noir e 40% chardonnay, fa 5 anni sui lieviti, al naso è fruttato e speziato, morbido, finale speziato
Delamotte, è una delle più anctiche Maison di Champagne, produce vini dal 1760, acquistati di recente da Laurent Perrier..
- No Vintage, è un assemblaggio in parti uguali dei tre vitigni, si presenta fresco e fruttato, grande acidità e sentori di mela renetta e pere.
- Blanc de Blancs no Vintage, un bel naso di frutta fresca mele, pompelmo e pesca, in bocca risulta poco aggressivo e con finale minerale.
- Blanc de Blancs 2002, fa 10 anni sui lieviti, grandissimo naso con molta frutta matura che ti colpisce, leggera nota tostata sul finale, è un vino elegante, complesso e fine. Notevole
Perrier Jouet
- Grand Brut, note di lievito e agrumi seguite da fiori secchi e spezie, grande carbonica, buona freschezza, molto equilibrato. E’ sul mercato a circa € 60
- Blason Rosé, lampone, agrumi, rosa e fragoline di bosco, buona acidità, bella spuma,cosa voler di più, si trova a circa € 80.
- Belle Epoque 2004, si presenta con un colore oro chiaro e con fine perlage, risulta fresco, floreale e fruttato con note di gelsomino, ananas, melone e pomplemo, termina con sentori tostati, di vaniglia e un finale speziato di pepe. E’ un campione di prima scelta, un grandissimo. Se lo si trova il prezzo è di circa € 180.
Piper-Heidsieck
- Brut, fruttato e tostato, mele, crosta di pane e frutta secca, buona freschezza e grande intensità
- Essentiel, grande spuma, al naso è sruttato sresco, rotondo ed elegante
- Rare 2002, ed ecco il prodotto più importante dela Maison e uno dei più premiati in assoluto, rimane 10 anni sui lieviti, è prodotto con un assemblaggio di 70% chardonnay e 30% pinot noir. Si parte un bellissimo paglierino intenso, un naso molto complesso che parte da frutta matura come albicocca a frutti tropicali per passare a note agrumate di mandarino e poi frutta secca, noci e mandorle per finire con una nota tostata di tabacco. E’ supportato da una grande freschezza e da una notevole rotondità che lo fanno sentire ancora giovane nonostante l’età. E’ un grandissimo vino che si può trovare a circa € 250.
E qui la mia degustazione ha avuto termine.
Voglio aggiungere una nota di “colore”. Il pinot meunier (sarebbe il mugniaio in italiano) si chiama così in quanto l’acino maturo è ricoperto da un velo di pruina molto chiara da fare sembrare il grappolo infarinato e da qui il nome pinot meunier.
Fonte news: mia partecipazione diretta
Appassionato di vino da molto tempo, ho organizzato vari eventi di presentazione prodotti utilizzando varie location a Milano, Padova, Bergamo,...
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