I greci lo chiamavano Hydnon, i latini Tuber, gli arabi Ramech Alchamech Tufus, gli spagnoli Turma de Tierra, i francesi Truffe, gli inglesi Truffle, i tedeschi Hirstbrunst: del tartufo si hanno testimonianze della sua presenza nella dieta del popolo dei sumeri ed al tempo del patriarca Giacobbe intorno al 1700-1600 a.C.
Il Tartufo è un fungo che vive sottoterra, a forma di tubero costituito da una massa carnosa, detta gleba, rivestita da una sorta di corteccia chiamata peridio. Esso è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali, assorbiti dal terreno tramite le radici dell'albero con cui vive in simbiosi. Le caratteristiche di colorazione, sapore e profumo dei tartufi saranno determinate dal tipo di alberi presso i quali essi si svilupperanno. La forma invece dipenderà dal tipo di terreno.
Esso è presente in quasi tutti i banchetti che le regine superstiti organizzano per maritare le loro figlie e figli. Si narra che anche che qualche regina disperata, come Elisabetta II d'Inghilterra, si sia servita del purè di tartufi per maritare gli eredi più difficili e che questo sia stato il caso dell'attuale principe di Galles e della scomparsa Lady Diana, sottoposta a severa dieta di purè di tartufi ogni volta che sedeva al desco della famiglia reale!
Plutarco azzardò l'affermazione, alquanto originale, che il "Tubero" nasceva dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini.
Non essendo ancora stabilita l'origine dei Tartufi, la scienza unita alle credenze popolari, coprirono il Tartufo di mistero al punto che non si sapeva definire se fosse una pianta o un animale. Addirittura venne definito come un'escrescenza degenerativa del terreno, più in là addirittura cibo del diavolo o delle streghe!
Si credeva che contenesse veleni che portavano alla morte. Ma il rischio di avvelenamento era collegato al luogo in cui cresceva, quindi la possibile vicinanza nel terreno di nidi di serpi, tane di animali velenosi, ferri arrugginiti e cadaveri.
Nel '700 il Tartufo Piemontese cominciò ad essere considerato presso tutte le Corti una delle cose più pregiate. La ricerca del Tartufo costituiva un divertimento di palazzo per cui gli ospiti e ambasciatori stranieri a Torino erano invitati ad assistervi. Da qui forse nasce l'usanza dell'utilizzo di un animale elegante come il cane per la caccia.
Ai giorni nostri invece, un personaggio che diventerà una pietra miliare nella storia del Tartufo sarà Giacomo Morra, albergatore e ristoratore di Alba. Egli intuì la possibilità di rendere il Tartufo un oggetto di culto a livello internazionale, dandogli appunto il nome "Tartufo d'Alba" e collegandolo a un evento di richiamo turistico ed enogastronomico. Nel 1949 egli ebbe la brillante idea di regalare il miglior esemplare raccolto quell'anno alla famosissima attrice Rita Haywort.
Dedico questo mio articolo a un grande intenditore, Carmelo Spinella, autore del nuovissimo e curioso libro: Affinché io possa… Da indelebili ricordi di vite passate che hanno accompagnato l'autore per tutta l'infanzia e che sono rimasti profondamente impressi nella sua mente, è partita la lunghissima ricerca sulla reincarnazione e altre verità nascoste del cristianesimo primitivo. Un libro per tutti coloro che sono alla ricerca della" verità" affinché possano raggiungere quel traguardo tanto agognato.
Ve lo consiglio!
Linda Dell'Amico, laureata nel 1999 a Genova in Scienze dell'educazione, con esperienza biennale nel settore psichiatrico. Attualmente Responsabile...
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