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Vocacibario

Benvenuto Brunello Edizione 2014

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato

La storia di un vino che iniziò dal garibaldino Ferruccio Biondi Santi. Una famiglia che nel tempo ha valorizzato e diffuso sia il Brunello che il suo territorio.  Dalla loro esperienza e capacità, hanno via via attinto molti altri validi produttori che contribuiscono oggi, a dare consistenza alla produzione del pregiato vino e, nel contempo, affermarne la giusta immagine. Montalcino è anche un esempio socio-economico che dovrebbe essere studiato e attuato dai cosiddetti esperti di economia. La vitivinicoltura di questo piccolo comune ha dato e continua a dare ai suoi abitanti, una fonte di reddito superiore all’industria. Con un altro beneficio: salvaguardando la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Nonostante la grave crisi economica che ha colpito non solo i Paesi del vecchio continente, il Brunello di Montalcino mantiene un trend positivo, che ne fa oggi uno dei pochi grandi vini di fascia alta tra i più venduti. Un riscontro positivo che trae origine dal graduale e costante livello qualitativo del Brunello di Montalcino e dall’opera fattiva del suo Consorzio.  

L’evento

Benvenuto Brunello si conferma da anni una manifestazione d’assoluto rilievo internazionale. In ogni edizione è presente il meglio della stampa (specializzata e non) mondiale, buyer e operatori del settore, nonchè enoappassionati di vari Paesi.   Nel suggestivo Chiostro del Museo di Montalcino, nei giorni 21 e 22 febbraio, oltre 200 giornalisti provenienti da tutto il mondo, hanno potuto valutare l’annata 2009 (Quattro Stelle) di Brunello di Montalcino, la Riserva 2008 (Quattro Stelle) dello stesso vino, nonché Rosso di Montalcino 2012 e i Moscadello e Sant’Antimo. Una kermesse oltremodo impegnativa, che li ha messi a dura prova, pensando che totalmente i vini in degustazione erano ben 328, di cui 127 Brunello di Montalcino, 33 Selezione, 34 Riserva, 111 Rosso di Montalcino, 17 e 8 rispettivamente di Sant’Antimo e Moscadello di Montalcino.  


Brunello 2009 & Brunello Riserva 2008

Precisando che i 127 Brunello di Montalcino 2009, le 33 Selezione e le 34 Riserve 2008 li abbiano assaggiati tutti nell’arco dei due giorni, ovviamente c’è rimasto solo il tempo necessario per assaggiare 47 dei 111 Rosso di Montalcino, 8 dei 15 Sant’Antimo e 2 degli 8 Moscadello di Montalcino. Dalle nostre personali valutazioni, sono emerse le seguenti considerazioni. Tendente al medio-buono l’annata 2009. L’andamento climatico in parte favorevole con temperature variabili, molto calde dei periodi assolati, ma in parte freschi con piogge intervallate, ha dato buone uve, da cui sono stati prodotti in generale, vini di media freschezza, con profumi discretamente compositi, di sostenuta struttura e alcolicità.  A tutto questo, vanno aggiunti l’altimetria e l’età dei vigneti, le tecniche di vinificazione e d’affinamento adottate.  Cercando di fare il quadro della situazione, si può arguire che gran parte dei Brunello 2009 avranno certamente una longevità minore di quelli del 2006 e 2007 che, tutto sommato, sono già in grado di esprimersi e abbinarsi a piatti di minor impegno ma di buona saporosità.  Sui vini, i seguenti e personali giudizi sui centosessanta Brunello 2009 di cui trentatré Selezioni.  Dieci di ottimo livello, diciassette sul buono, trenta dal discreto al medio-buono, settanta i sufficienti.

Dal molto buono al sufficiente le trentatré Selezione: sei ottimi, quattro buoni, dieci dal medio al discreto, tredici sufficienti. Quelli di maggior qualità e armonia, presentavano un color rosso granato, un bouquet intenso e persistente, abbastanza fine, discretamente ampio e composito, con netti sentori fruttati e, in parte vegetali e balsamici, speziati, discretamente boisé, dal sapore secco, appena fresco ma sapido, giustamente astringente, caldo, di buona struttura e continuità, dal retrogusto netto che richiama le note olfattive.  

Gli altri dal medio al discreto, pur simili ma lievemente disarmonici per carente freschezza, sensibile astringenza, con profumo intenso ma di media finezza.  Mentre i sufficienti, presentavano caratteristiche molto attenuate e meno fini rispetto ai precedenti, in particolare al naso (troppo boisé, e note vegetali) e magri e corti al sapore.

Dei 34 Brunello di Montalcino Riserva 2008, annata che ottenne 4 stelle, cinque decisamente ottimi, dall’intenso colore, gradazioni superiori e ottenute con il raggiungimento di una perfetta maturità dei polifenoli; sei molto buoni, nove medio-buoni, nove discreti e dieci sufficienti.  In sintesi, le Riserve hanno mantenuto le promesse già dichiarate lo scorso anno. L’annata 2008 ha espresso dei vini abbastanza freschi, dall’intenso bouquet ma in generale più sottili dell’annata 2009.  

 

Gli altri vini

Valutando molto parzialmente i Rosso di Montalcino 2012 (solo 47 campioni su 111), li abbiamo trovati validi, spazianti dal buono al medio, dotati di ottimi colore e struttura, profumi discretamente fini e fruttati, ancora in gran parte tannici e limitatamente morbidi per la giovane età.  Gli otto dei 15 Sant’Antimo:  quattro ottimi, due buoni e due discreti. Infine, i due degli 8 Moscadello di Montalcino, sono risultati buoni.


4 stelle all’annata 2013 e la posa della Piastrella

Dopo l’ottima annata del 2012 da Cinque stelle, quella di Quattro Stelle del 2013. Infatti, come ormai e d’obbligo, ogni anno dal 1992, con l’assegnazione delle stelle all’annata, c’è stata la posa sulle mura del duecentesco palazzo comunale, di un’artistica formella (in ceramica di cm 30x30, con l’anno e le stelle assegnate). Quest’anno la piastrella è stata realizzata e firmata dal patron di Eataly Oscar Farinetti e presentata nella suggestiva nuova sede della Chiesa di Sant’Agostino.  Il disegno della formella è formato da una grande spirale color vino rosso che, partendo dall’Italia, attraversa tutti i continenti, finendo in un calice, su cui è scritto: Pensare locale, agire globale.  Per questa edizione di Benvenuto Brunello, il gruppo di Farinetti ha dato vita a un’iniziativa che ha visto il Brunello protagonista assoluto dei ristoranti Eataly d’Italia: per una settimana, dal 21 al 28 febbraio, nei ristoranti Eataly di Firenze, Roma, Torino, Pinerolo, Bari, Genova e Bologna sarà servito il Brunello di Montalcino al bicchiere. A precedere la posa della piastrella, la cerimonia di presentazione dell’annata 2013 alla Chiesa di Sant’Agostino.  Ad annunciare le Quattro Stelle all’annata 2013, il noto l’enologo Paolo Vagaggini, massimo esperto di Sangiovese al mondo.

Eccone l’intervento:

“Il 2013 è un’annata vecchio stile, dai tempi di maturazione caratteristici del clima mediterraneo ben temperato, nel quale il Sangiovese trova la sua massima espressione. La maturazione delle uve, infatti, si è posticipata rispetto alle ultime vendemmie, privilegiando i profumi, l’eleganza dei tannini e l’acidità tipica delle raccolte degli anni Ottanta. Il confronto delle analisi sugli ultimi sette anni, dal 2007 al 2013, mostra che, pur con le evidenti differenze fra le tre grandi annate a cinque stelle (2007, 2010 e  2012) e le annate meno favorevoli, c’è stato comunque uno sviluppo qualitativo verso l'alto. Il monitoraggio - prosegue l’enologo - svolto dal Consorzio mediante analisi settimanali di maturità fenoliche nella fase di fine maturazione, fornisce un servizio unico nel suo genere, al quale attingono i produttori per l'indicazione tecnica riguardo all'epoca di vendemmia e le successive fasi di vinificazione”. 

Il vino dell’annata 2013 farà la sua apparizione sul mercato nel prossimo 2017.


Leccio d’Oro 2014

Grand’attesa nello storico Teatro degli Astrusi al gran completo, per l’assegnazione del Leccio d’Oro. Un importante trofeo di livello internazionale, che annualmente è assegnato a operatori del settore, quali un ristorante, un’enoteca e un’osteria che si sono distinti nella presentazione, nel servizio, nella diffusione e nella valorizzazione del vino, in particolare del Brunello di Montalcino, che abbiano una Carta dei Vini, con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici. Al patrons dei locali è inoltre valutato il livello di conoscenza e preparazione riguardo alla realtà della zona, nonché alle caratteristiche di produzione dei vini. 

Quest’anno i tre premi sono andati rispettivamente: al Ristorante Bottega (botteganapavalley.com/index.html) di Yountville (California), nel cuore della Napa Valley, diretto da Michael Chiarello, chef di fama internazionale, vincitore dell’Emmy Food Network e proprietario dell’azienda agricola di famiglia. La sua cucina si caratterizza per i sapori tipici della cucina italiana, reinterpretati da un tocco personale e raffinato e preparati con ingredienti semplici e della tradizione.  All’Italian Wine Merchants (www.iwm.com.hk) di Hong Kong, che fa parte della catena IWM e si rivolge ai collezionisti e agli appassionati “wine lovers” della Cina.

Gli esperti sommelier hanno il compito di guidare il cliente attraverso la degustazione di vini pregiati, con particolare attenzione ai suoi gusti personali.  La Trattoria Sora Maria e Arcangelo (www.soramariaearcangelo.com) guidata da Giovanni Milana, rappresentante della terza generazione della famiglia che ha aperto il ristorante nel 1920.  Una cucina basata sulla rivisitazione della tradizione romana, che unisce una carta dei vini ricchissima che conta oltre 400 etichette, nazionali e internazionali, con un’attenzione particolare riservata al Brunello di Montalcino.  

La giuria che ha scelto i locali era composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, dai componenti del Comitato di presidenza composto da Patrizio Cencioni, Bernardo Losappio e Francesco Ripaccioli, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche "Vivi Milano"; l’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger; il Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) Antonello Maietta e il presidente del Gruppo del Gusto della Stampa Estera in Italia Alfredo Tesio.


Organizzazione & ospitalità

Ottimali, la sede delle degustazioni, l’ospitalità alberghiera, i buffet nella pausa delle degustazioni. Inoltre, la cortesia ed efficienza dei funzionari del Consorzio, in particolare della d.ssa Cecilia Brunelli e delle sue collaboratrici.


Trend & Marketing

Stabile la produzione di Brunello di Montalcino e del Rosso di Montalcino, con rispettivamente, 9.200.000 e 4.500.000 bottiglie prodotte. Liete notizie dagli altri vini.  Il Sant’Antimo è passato dalle 340.000 bottiglie del 2011 alle 360.000 nel 2012. Mentre il Moscadello è passato dalle 30.000 bottiglie del 2011 alle 40.000 nel 2012.    Ottima anche la tendenza sul mercato estero: dal 2007, è progressivamente aumentata, passando dal 60% all’attuale 65% del totale prodotto.  In soli 5 anni quindi l’esportazione è aumentata di oltre 2 milioni di bottiglie.

Gli USA continuano a essere il primo mercato straniero, rappresentando il 25% del totale prodotto e quindi raddoppiando quasi le vendite rispetto a 5 anni fa.  Infatti, le bottiglie vendute negli Stati Uniti sono state 2.250.000. Un mercato di grandi potenzialità, poiché il consumo procapite è di solo 10 litri l’anno (In Italia la media nel 2011 è stato di 37,9 litri procapite). Secondo le ultime stime di Vinexpo e Iswr (International Wine & Spirits Reasearch), da qui al 2016 il mercato USA registrerà un aumento dei consumi (+12,6%), arrivando ad oltre 3.360 miliardi di litri. Sempre secondo la ricerca, nei prossimi anni cresceranno del 30% le vendite dei vini di alta fascia, cioè quelli sopra i 10 dollari a bottiglia. In leggera crescita Anche la quota di vino acquistato direttamente in azienda, consumato in ristoranti e acquistato nei locali di Montalcino, è salita del 18%.  Indicativi anche i dati sul giro d’affari delle aziende produttrici: dai 163.000.000 euro del 2011 è passato ai 167.000.000 euro nel 2012.  


Il Brunello & C.  in cifre
(Fonte: Consorzio del Vino Brunello di Montalcino)

La produzione media annua dei vini prodotti a Montalcino: Brunello di Montalcino 8.500.000 bottiglie, Rosso di Montalcino 4.000.000 di bottiglie, Sant’Antimo 500.000 bottiglie e Moscadello di Montalcino 80.000 bottiglie. La superficie complessiva vitata del territorio di Montalcino è di 3.500 ettari, così ripartiti: 2.100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino, 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino, 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino, 480 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc, mentre i restanti 940 ettari sono a Igt.

Complessivamente sul territorio operano 250 produttori di cui 208 imbottigliatori, tutti associati al Consorzio. Dimensione delle aziende: il 22% è inferiore a un ettaro, il 29% sono tra i e 3 ettari, il 15% sono tra i 3 e 5 ettari, un altro 15% è tra i 5 e i 15 ettari, il 9% sono tra i 15 e i 100 ettari, l’1% è sopra i 100 ettari; il 9% sono imprese esclusivamente commerciali. In questo momento un ettaro di vigneto di Brunello di Montalcino, si aggira sui 500.000 euro.  Il giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 150 milioni di Euro.  Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino (www.consorziobrunellodimontalcino.it) è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo. Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo. 


Sponsor

Banca CR Firenze, Agriventure, Banca CRAS, Monte dei Paschi di Siena, Reale Mutua, Acqua Panna e San Pellegrino, Pulitex, illy, RCR,  Domori, 3S, Pecorino Toscano, Prosciutto Toscano.


Patrocinio

Comune di Montalcino


Collaborazione

AIS Toscana, Istituto Artusi, Liceo R. Lambruschini


I Produttori

Tenuta Crocedimezzo, Tenuta di Sesta,Tenuta La Fuga,Tenuta Le Potazzine, Tenuta San Giorgio,  Tenuta Vitanza, Tenute Silvio Nardi,Terrasole, Terre Nere, Tiezzi, Uccelliera,  Val di Suga,  Vasco Sassetti, Verbena,  Villa a Tolli, Villa I Cipressi, Villa Le Prata,  Villa Poggio Salvi, Vini Italiani da Sogno, Aglieta Roberto, Agostina Pieri, Agricola Centolani-Tenute Friggiali e Pietranera, Albatreti, Armilla, Baccinetti, Banfi, Barbi,  Bartoli Giusti-Tenuta Comunali, Bellaria, Belpoggio, Bonacchi,  Brunelli,  Camigliano,  Campogiovanni, Canalicchio di Sopra,  Canneta, Cantina di Montalcino, Capanna,  Capanne Ricci,  Caparzo, Caprili,  Casanuova delle Cerbaie,  Casa Raia, Casisano Colombaio, Castello di Velona,  Castello Romitorio, Castiglion del Bosco, Cava D’Onice, Citille di Sopra,  Col di Lamo,  Poggio Il Castellare, Coldisole, Collelceto,  Collemattoni,  Collina del Sole, Corte dei Venti, Cupano, Donatella Cinelli Colombini, Fanti, Fattoi, Ferrero, Fornacella, Fornacina, Fossacolle, Fuligni, Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto, Grazia Soc. Agricola Bolsignano, Greppone Mazzi - Ruffino, Il Colle, Il Marroneto, Il Palazzone, Il Paradiso di Manfredi, Il Poggiolo, Il Poggione, La Fiorita, La Fornace, La Gerla, La Lecciaia, La Magia, La Mannella, La Melina, La Poderina, La Rasina, La Velona, Lambardi, Lazzeretti, Le Chiuse, Le Macioche, Le Ragnaie, Lisini, Loacker Corte Pavone, Madonna Nera, Mastrojanni, Maté, Mocali, Pacenti Franco-Canalicchio, Padelletti, Palazzo, Pian delle Querci, Pian delle Vigne, Pietroso, Pinino, Piombaia, Podere Brizio, Podere Le Ripi, Poggio Antico, Poggio di Sotto, Poggio Rubino, Querce Bettina, Quercecchio, Renieri, Ridolfi, Salvioni, San Lorenzo, San Polino, San Polo, Sancarlo, Santa Giulia, Sassodisole, Scopone, Sesta di Sopra, Sesti, Solaria, Talenti, Tassi-Franci, Tenuta Buon Tempo.

 _________________________________________

 

Valutazioni del Consorzio del Brunello di Montalcino per le annate dal 1945 al 2013. Le annate sottolineate sono quelle tuttora in corso di affinamento in botte o bottiglia. In grassetto le annate a cinque stelle.

1945 *****
1946 ****
1947 ****
1948 **
1949 ***
1950 ****
1951 ****
1952 *** 
1953 ***
1954 ** 
1955 *****
1956 **
1957 ****
1958 ****
1959 ***
1960 ***
1961 *****
1962 ****
1963 ***
1964 *****
1965 ****
1966 ****
1967 ****
1968 ***
1969 **
1970 *****
1971***
1972 *
1973 ***
1974 **
1975 *****
1976 *
1977 ****
1978 ****
1979 ****
1980 ****
1981 ***
1982 ****
1983 ****
1984 *
1985 *****
1986 ***
1987 ***
1988 *****
1989 **
1990 *****
1991****
1992 **
1993 ****
1994 ****
1995 *****
1996 ***
1997 *****
1998 ****
1999 ****
2000 ***
2001 ****
2002 **
2003 ****
2004 *****
2005 ****
2006 *****
2007 *****
2008 ****
2009 ****
2010 *****
2011 ****
2012 *****
2013****


Disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino”  -  D. P. R. del 1/7/1980 e successive modifiche da Decreto del 19/5/1998.

Art. 1

La denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” è riservata al vino rosso che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

Art. 2

Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti nell’ambito aziendale esclusivamente dal vitigno “Sangiovese” (denominato, a Montalcino, “Brunello”).

Art. 3

Le uve destinate alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” devono essere prodotte all’interno del territorio amministrativo del comune di Montalcino in provincia di Siena.

Sono da considerarsi idonei ai fini dell’iscrizione all’albo dei vigneti previsto dall’art. 4 della legge 10 febbraio 1992, n. 164, unicamente i vigneti rispondenti alle caratteristiche previste dagli articoli 2 e 4, comunque atti a conferire alle uve ed al vino derivato le specifiche caratteristiche qualitative previste dal presente disciplinare di produzione.  I vigneti iscritti all’albo del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” sono utilizzabili anche per produrre vino a denominazione di origine controllata “Rosso di Montalcino”, alle condizioni stabilite dal relativo disciplinare di produzione.  E’ consentito l’uso di indicazioni toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento alle vigne, dalle quali effettivamente provengano le uve da cui il vino così qualificato è stato ottenuto, a condizione che:vengano indicate all’atto della denuncia all’albo dei vigneti in modo che possano essere evidenziate separatamente; siano oggetto di specifica denuncia annuale delle uve e che le uve siano vinificate separatamente e le uve e i relativi vini siano presi in carico separatamente nei registri obbligatori di cantina.

I vigneti di nuovo impianto ed reimpianti possono essere iscritti all’albo dei vigneti Brunello di Montalcino a partire dal terzo anno successivo alla data di impianto, così come accertato con il verbale dell’organo regionale competente.  La resa massima di uva per ettaro consentita non potrà superare la percentuale del 30% al terzo anno di impianto e del 70% al quarto anno di impianto, rispetto al massimale di cui all’art.4.

Art. 4

Le condizioni di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” devono essere atte a conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità previste dal presente disciplinare di produzione.  In particolare le condizioni di coltura dei vigneti devono rispondere ai seguenti requisiti:

terreni: geocronologicamente attribuibili ad un intervallo di tempo che va dal cretaceo al pliocene; comunque idonei a conferire alle uve ed al vino derivato le specifiche caratteristiche qualitative;giacitura: collinare; altitudine: non superiore ai 600 mt s.l.m.; esposizione: adatta ad assicurare una idonea maturazione delle uve; densità di impianto: quelle generalmente usate in funzione delle caratteristiche peculiari dell’uva e del vino; per i nuovi impianti ed i reimpianti la densità minima dovrà essere di 3000 piante per ettaro; forme di allevamento e sistemi di potatura: quelli generalmente usati e/o comunque atti a non modificare le caratteristiche peculiari dell’uva e del vino;  pratiche di forzatura: è vietata ogni pratica di forzatura.

La quantità massima di uva ammessa per la produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” non deve essere superiore a 8 tonnellate per ettaro di vigneto in coltura specializzata, pari a hl. 54,4 di vino.

Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la produzione del vigneto in coltura promiscua deve essere calcolata in rapporto al numero di viti esistenti e alla loro produzione per ceppo, che non dovrà essere superiore in media a kg. 2,7.

Nelle annate favorevoli i quantitativi di uve ottenuti e da destinare alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” devono essere riportati nei limiti di cui sopra purché la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi, fermi restando i limiti della resa uva/vino di cui all’art. 5 per i quantitativi predetti. Le uve destinate alla vinificazione sottoposte, se necessario, a preventiva cernita, devono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 12%. Qualora sia rivendicato il toponimo “Vigna” le uve devono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 12,5%.

Art. 5

Nella vinificazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” sono ammesse soltanto le pratiche enologiche atte a conferire al vino le sue peculiari caratteristiche.

La resa massima dell’uva in vino finito, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 68%. Qualora la resa superi questo limite, ma non il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine controllata e garantita. Oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita per tutto il prodotto.  Nel caso di rivendicazione di una “Vigna” non può essere effettuato nessun tipo di arricchimento.  Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento di almeno due anni in contenitori di rovere di qualsiasi dimensione. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” non può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio dell’anno successivo al termine di cinque anni calcolati considerando l’annata della vendemmia. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” può portare come qualificazione la dizione “Riserva” se immesso al consumo successivamente al 1° gennaio dell’anno successivo al termine di sei anni, calcolati considerando l’annata della vendemmia, fermi restando i minimi di due anni di affinamento in contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia.  Le date dell’inizio e della fine del periodo di affinamento in contenitori di rovere, devono essere documentate con relative annotazioni sui registri di cantina.

 

Il prodotto in affinamento in contenitori di rovere può essere trasferito in altri recipienti durante il periodo di affinamento. Detti trasferimenti dovranno comunque essere documentati sui registri di cantina, in modo che dagli stessi risulti evidente l’effettuazione dei due anni di affinamento in contenitori di rovere.

Fermo restando l’affinamento in contenitori di rovere, si potrà tenere il 6% di vino dell’annata in affinamento, in contenitori diversi da usarsi esclusivamente per colmature.

Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino”, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento in bottiglia di almeno quattro mesi e di almeno sei mesi per il tipo riserva. Il periodo di affinamento in bottiglia deve essere documentato con relative annotazioni sui registri di cantina.  Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” può essere designato per scelta di cantina, nel rispetto del relativo disciplinare di produzione, con la denominazione di origine controllata “Rosso di Montalcino”, ferma restando comunque la resa ad ettaro prevista per il “Brunello di Montalcino”. Le operazioni di vinificazione, conservazione, affinamento in legno, affinamento in bottiglia e imbottigliamento, devono essere effettuate nella zona di produzione definita all’art. 3.

Art. 6

Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” all’atto dell’immissione al consumo deve rispondere alle caratteristiche di seguito esposte: colore: rosso rubino intenso tendente al granato; odore: caratteristico ed intenso; sapore: asciutto, caldo, un po’ tannico, robusto, armonico, persistente; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidità totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 24,0 g/l. Le partite da qualificare con la dizione “Riserva” devono essere separate sui registri obbligatori di cantina entro il 31 dicembre del quinto anno, calcolato considerando l’annata della vendemmia.

Art. 7

Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” deve essere immesso al consumo in bottiglie di una delle seguenti capacità: litri 0,375; litri 0,500; litri 0,750; litri 1,500; litri 3,000; litri 5,000.  Le bottiglie devono essere di tipo “Bordolese”, di vetro scuro e chiuse con tappo di sughero. Sono vietati il confezionamento e l’abbigliamento delle bottiglie con caratterizzazioni di fantasia o comunque non consone al prestigio del vino.  Sulle bottiglie contenenti il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” deve sempre figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve.  E’ vietato usare, insieme alla denominazione “Brunello di Montalcino”, qualsiasi qualificazione aggiuntiva diversa da quelle previste dal presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi “Extra”, “Fine”, “Scelto”, “Selezionato”, “Superiore”, “Vecchio” e similari.  E’ consentito, in sede di designazione, l’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi privati, non aventi significato laudativo e tali da non trarre in inganno. Le indicazioni tendenti a specificare l’attività agricola dell’imbottigliatore quali “Viticoltore”, “Fattoria”, “Tenuta”, “Podere”, “Cascina” ed altri termini similari, sono consentite in osservanza alle disposizioni CE e nazionali in materia.

Art. 8

Ai fini dell’utilizzazione della denominazione di origine controllata e garantita “Brunello di Montalcino” il vino deve essere sottoposto alle analisi chimico-fisiche ed organolettiche previste dall’articolo 13 della legge10 febbraio 1992, n. 164. L’imbottigliamento delle partite giudicate idonee deve avvenire nei termini previsti dalle norme in materia.  Qualora sia rivendicata una “Vigna”, la partita relativa deve essere presentata separatamente per l’esame chimico-fisico e organolettico di cui alla normativa vigente.  Qualora sia usata la qualificazione “Riserva”, la partita relativa deve essere presentata separatamente per l’esame chimico-fisico e organolettico di cui alla normativa vigente.


[Nella foto gentilmente invita dal Consorzio: Il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci e Oscar Farinetti durante la presentazione della formella dell’annata 2013]

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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