Parlando del vino, emergono spesso dati siglati dalla crisi, ma anche alcuni segnali positivi. Se l’export è aumentato, in generale i consumi interni languono. Ci sono, però alcune zone felici in Piemonte, che incrementano produzione e vendita del vino. Una di queste è, dove si produce il Ruchè di Castagnole Monferrato. Un curioso e piacevole vino rosso semiaromatico, nato in una ristretta zona comprendente solo i comuni di Castagnole Monferrato “il Cuore del Ruchè”, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. Non solo, questi sette comuni fan parte anche delle Docg e Doc Barbera del Monferrato e d’Asti, Grignolino d’Asti, Monferrato e Piemonte. A scoprirne i pregi e portarlo alla notorietà, due castagnolesi Doc. Il parroco don Giacomo Cauda che lo riscoprì negli anni ‘70, e il sindaco Lidia Bianco che contribuì all’ottenimento della DOC nel 1987. Incerta l’origine del nome. Tra le varie ipotesi, potrebbe derivare da rocche, ossia irte posizioni collinari, dove questo vitigno dà il meglio di se. Docg dal 2010, il Ruchè di Castagnole Monferrato deve essere prodotto con almeno il 90% delle uve omonime (il 10% barbera o brachetto). Dal censimento del 2013 gli ettari vitati sono 123, mentre la produzione di vino si aggira sui 6.400 ettolitri. L’anno scorso la produzione di bottiglie è stata di 624.000 con un incremento del 36%. Quest’anno dal 1° al 3° trimestre, le bottiglie vendute sono state 200 mila.
Per valorizzare e promuovere il Ruchè, è nata sette anni fa la Festa del Ruchè. Evento annuale articolato in due giorni di maggio (quest’anno dal 10 all’11), mirato ad accrescere l’interesse attorno alla nuova annata da parte della stampa specializzata, ristoratori, enotecari ed enoappassionati. Promotori il Comune e produttori, con la regia dell’Associazione Go Wine presieduta dal Dr Corrado, che sigla le maggiori e qualificate iniziative di settore. A valutare i 12 campioni anonimi di Ruchè 2013, una ventina di giornalisti di settore provenienti da varie regioni. La sede del Wine Tasting non poteva essere migliore: la sala del settecentesco Palazzo dei conti Rogeri di Villanova, oggi Tenuta La Mercantile. La degustazione guidata dei 12 Ruchè di Castagnole Monferrato, è stata condotta dal Delegato Onav di Asti Giancarlo Sattanino.
Il tasting con le mie valutazioni
Ruchè di Castagnole Monferrato 2013
1° Amelio Livio - Limpido e di color rubino intenso con orlo granato. Al naso netti sentori di corbezzolo maturo e un po’ avvizzito, nocciola tostata, pepe bianco e cacao. In bocca è secco, fresco, molto sapido, caldo, appena tannico, discretamente pieno e continuo.
2° San Pietro Bersano - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso sentori di rosa selvatica un po’ appassita e piccoli frutti rossi molto maturi. In bocca è secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, leggermente tannico, di medio corpo e persistenza.
3° Cantina Sociale di Castagnole Monferrato - Limpido e di color rubino tendente al granato. Al naso leggeri sentori varietali, nocciola leggermente tostata, ciliegia e mora di rovo molto mature. In bocca è secco, appena fresco e sapido, lievemente tannico, caldo, discretamente pieno e persistente.
4° Na Vota Cantine Sant’Agata - Limpido e di color granato intenso. Al naso netti sentori di nocciola e mandorla tostata, piccoli frutti rossi e cacao. In bocca è secco, fresco e sapido, caldo, piacevolmente tannico, di equilibrata struttura e persistenza.
5° Crivelli Marco - Limpido e di color granato intenso. Al naso è varietale ma un po’ sottile, con sentori di nocciola secca, piccoli frutti rossi selvatici maturi e pepe bianco. In bocca è secco, fresco e sapido, un po’ astringente, caldo, pieno ma snello, persistente.
6° I Firmati Ferraris Luca - Limpido e di color rubino vivo. Al naso netti sentori di rosa appassita, corbezzolo maturo, nocciola secca e cacao. In bocca è secco, poco fresco ma sapido, caldo, appena tannico, pieno e persistente.
7° Garrone Evasio e Figlio - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso sentori di rosa appassita, nocciola secca, cacao, liquirizia e pepe bianco. In bocca è secco, fresco,sapido, caldo, leggermente tannico, pieno ma snello, persistente.
8° Vigna Caresana Gatto Pierfrancesco - Limpido e di color granato un po’ scarico. Al naso sentori di nocciola tostata, foglia secca, corbezzolo e ribes nero maturi, cacao. In bocca è secco, appena fresco e sapido, piacevolmente tannico, caldo, abbastanza pieno e persistente.
9° Fiurin Goggiano - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso sentori varietali, rosa appassita, nocciola e mandorla amara, cacao. In bocca è secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, giustamente tannico, discretamente pieno e persistente.
10° Il Vino dei Padri - Limpido e di color rubino tendente al granato. Al naso e sottile ma composito con sentori varietali, rosa appassita, ciliegia e corbezzolo maturi, liquirizia. In bocca è secco, sufficientemente fresco, sapido, caldo, un po’ astringente, pieno e persistente.
11° Poncini Domenico - Limpido e di color rubino vivo. Al naso sentori varietali e balsamici, un po’ pungente, frutti rossi essiccati, pepe nero e mandorla amara. In bocca è secco, fresco e sapido, giustamente tannico, caldo, discretamente pieno e persistente.
12° Tenuta Montemagno - Limpido e di color rubino scarico con orlo granato. Al naso è un po’ pungente, con sentori di erbe aromatiche e balsamiche, nocciola, mandorla amara e cacao. In bocca è secco, discretamente fresco e sapido, caldo, leggermente tannico, di media struttura e persistenza.
Il giudizio complessivo si può considerarlo positivo: l’annata 2013 pur con qualche difficoltà atmosferica, ha espresso al vino il tipico varietale, profumi compositi, freschezza e struttura. Anche se giovani, i vini hanno già un discreto equilibrio.
Le aziende presenti
ai banchi d’assaggio
Amelio Livio di Grana; Bersano di Nizza Monferrato; Borgognone Francesco di Castagnole Monferrato; Cantina Sociale di Castagnole Monferrato; Cascina Terra Felice di Castagnole Monferrato; Capuzzo Renato di Castagnole Monferrato; Cantina Sant’Agata di Scurzolengo; Crivelli di Castagnole Monferrato; Luca Ferraris di Castagnole Monferrato; Garrone Evasio & Figli di Grana; Gatto Pierfrancesco di Castagnole Monferrato; Goggiano di Refrancore; Il Vino dei Padri di Monale; Marengo Massimo di Castagnole Monferrato; Montalbera Terra del Ruchè di Castagnole Monferrato; Poggio Ridente di Cocconato; Poincini Domenico di Castagnole Monferrato; Tenuta dei Re di Castagnole Monferrato; Tenuta Montemagno di Montemagno.
Due giornate di festa con protagonista assoluto il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg. All’enoteca sono state vendute ben 1300 bottiglie di vino. Mentre al banco di Go Wine sono stati acquistati 600 calici, con cui i visitatori accedevano al banco d’assaggio, comprendente oltre trenta etichette di diciannove produttori. Affollati anche gli stand con varie golosità locali, gestiti da ristoratori e dalla Pro Loco di Castagnole Monferrato. Degna chiusura con musiche e balli.
Cenni sul vitigno Ruchè
Vitigno poco diffuso e coltivato principalmente in provincia di Asti, nella zona di Castagnole Monferrato e in pochi comuni limitrofi. Caratteri morfologici: La foglia adulta è di dimensioni medio-piccole, cuneiforme e dotata di tre o cinque lobi. Il lembo, di colore verde chiaro, si presenta nettamente piegato a coppa e poco bolloso. Il grappolo a maturità è medio-grande o grande, cilindrico con ali ben sviluppate delle quali una risulta talvolta lungamente peduncolata. L’acino è medio-piccolo di colore nero-blu con buccia molto pruinosa e caratterizzato da un sapore lievemente aromatico. Germogliamento: media epoca (seconda decade di aprile).
Maturazione dell'uva: medio-precoce o media epoca (fine settembre). Attitudini colturali e utilizzazione. È un vitigno che presenta media vigoria, fertilità elevata e produzioni abbondanti. Il Ruchè si adatta bene a potature corte ma è generalmente allevato a controspalliera con potatura Guyot; è un vitigno tollerante nei confronti della peronospora. Dal Ruchè si ottiene un vino alquanto particolare, lievemente aromatico, dalla relativa bassa acidità, di buona alcolicità e di corpo equilibrato dall’originale impatto gusto-olfattivo.
Il Ruchè di Castagnole Monferrato a tavola
Di un anno o due si abbina bene con antipasti e primi piatti di moderata struttura e grassezza ma equilibratamente speziati, come i salumi piemontesi, peperoni ripieni, finanziera, agnolotti col sugo di carne e di funghi, polenta col gorgonzola. Di tre - quattro anni con secondi di pollame e carni bianche, come pollo con peperoni, coniglio al Ruchè con nocciole pestate, costine d’agnello alla piastra con ginepro, capretto al forno con rosmarino e salvia, vitella con funghi. Valido anche con formaggi di media stagionatura e mediamente piccanti. Se giovane, servirlo con antipasti e primi piatti a 15-16°C in calici con stelo medio. Di medio affinamento, 3-4 anni, va servito a 16-17°C in ampi calici con stelo medio.
Nella foto di Pietro Bellantone: il Delegato Onav di Asti Giancarlo Sattanino mentre guida la degustazione di Ruchè Castagnole Monferrato. Alla sua destra, quattro dei sei produttori presenti e le bottiglie degustate.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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