Viviamo in tempi difficili. La crisi accentua la precarietà di piccole o grandi aziende, mette in difficoltà famiglie meno abbienti e in particolare gli indigenti. Condizioni che favoriscono la crescita di truffe, speculazioni e in particolare furti. Ma non in questo caso. Il furto alla distilleria Barile è stato fatto su commissione. Un po’ come per quadri, mobili e gioielli. Un pingue bottino di duecentotrenta bottiglie di pregiate e rare grappe da collezione. Per Luigi Barile, un danno dall’ingente valore, ma altrettanto per la parte affettiva legata alle sue “creature”.
Ecco il comunicato inviatomi.
Furto nella Distilleria della Grappa Barile, la grappa “migliore d’Italia” come da definizione di Veronelli. Bottino ingente da collezionisti: 230 bottiglie. Si sospetta un furto su commissione. Possibilità ricompensa.
La Distilleria Bor.Bar. Snc Grappa Barile informa di aver subito un furto di bottiglie di grappa pregiate presso la sede di Silvano d’Orba (AL). Si pensa che il furto sia avvenuto di notte nei giorni scorsi. I malfattori hanno tagliato la recinzione e forzato la porta interna della distilleria, raggiungendo il piano superiore dove erano custodite le grappe di grandissimo pregio. In particolare, hanno asportato le 4 serie da collezione formate da 25 bottiglie cadauna. Queste serie sono uguali a quella donata in occasione dei 40 anni a don Andrea Gallo per un’asta benefica della Comunità San Benedetto al Porto, asta battuta dal giornalista RAI Loris Mazzetti con grande successo.
Queste bottiglie sono uniche perché formate da pezzi di storia della distilleria: hanno ricevuto, infatti, premi a livello internazionale, come a Bruxelles e a Londra con il “Wine & Spirit”, e importanti riconoscimenti, quale la dichiarazione di Luigi Veronelli che la definì “la miglior grappa d’Italia”. Nella lista della refurtiva compaiono: la serie dedicata a Giuseppe Verdi - in occasione del centenario della sua morte -, quelle donate ai Grandi della Terra (G8 di Genova e G20 del Canada), quelle realizzate da Bepi Mongiardino, primo distributore della Grappa Barile in Italia, alcune bottiglie riguardanti altri eventi, quali “la migliore grappa d’Italia” conferita dal “Gotha del Gusto” nel 2008, così come quelle selezionate dalla Velier, attuale azienda distributrice della Grappa Barile.
L’unicità di queste bottiglie ne fa un patrimonio molto interessante per i collezionisti e pertanto è possibile che il furto sia stato realizzato su commissione, almeno così pensa il mastro distillatore Luigi Barile.
Il furto ha interessato anche altre bottiglie pregiate di grappa invecchiata – di 30 e 33 anni-, simile a quella che viene consegnata ai prescelti in occasione del Premio Barile, che si svolge tutti gli anni in autunno in distilleria, per un bottino totale di 230 bottiglie con un valore complessivo notevole.
Pare che i ladri abbiano avuto il tempo di confezionare le 110 cassette di legno vuote che erano sul posto, operando con relativa comodità per caricare la merce su un mezzo che li attendeva fuori dalla distilleria.
La refurtiva non è di facile collocazione sul mercato, in quanto le bottiglie sono identificabili. In ogni caso, gli autori del furto potrebbero tentare di piazzarla presso qualche incauto acquirente. Tuttavia, Luigi Barile si sta attivando in un tentativo di recupero della preziosa merce, vista l’importanza che questa ha per lui.
Ciliegina sulla torta: i ladri hanno asportato anche un alambicco in miniatura, che faceva bella mostra di sé nell’esposizione di Silvano. Malgrado il disappunto e l’amarezza del distillatore, lo stesso spera che qualcuno pentito possa restituire - se non tutto - almeno una parte della refurtiva, in particolare la serie da collezione, per mantenere lo “spirito” della distilleria stessa. Ovviamente questo gesto non resterebbe senza ricompensa.
Per info: grappa.barile@teletu.it
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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