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Vocacibario

Chianti Classico: 300 anni portati benissimo

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato

L’Italia del vino può vantare un insuperabile primato. Non solo per produzione vinicola, ma per la prima denominazione di origine al mondo. Infatti, quest’anno ricorre una data importante per la Toscana: 1716 - 2016. I Trecento anni del Chianti Classico. Confini, vitigni, comuni e tutela di questa grande zona citati nei bandi emessi dal Granduca Cosimo III de’ Medici nel lontano 1716. Quindi i primi modelli  di un disciplinare d’origine e di consorzio di tutela.  Motivi che hanno siglato questa ventitreesima edizione di Chianti Classico Collection. Non solo.  La collection 2016 ha superato tutte le precedenti per numero di aziende, vini in degustazione, giornalisti e visitatori professionali. Come di consueto la sede della degustazione del Chianti Classico è la storica Stazione Leopolda di Firenze, dove dal 15 al 16 febbraio, erano presenti ben 165 aziende per un totale di 587 etichette. Una due-giorni enoica che ha richiamato oltre 250 giornalisti provenienti dai cinque continenti e migliaia di visitatori che ruotano nel mondo del vino. 

In degustazione oltre 400 vini serviti impeccabilmente da una brigata di cinquanta sommelier.  371 campioni suddivisi per annata e tipologia, di cui cinquanta 2014, ottantuno 2013, trentuno 2012, nove 2011 e due 2010; mentre per le Riserve, ventisei 2013, cinquantasei 2012, ventisei 2011, diciannove 2010, cinque 2009 e uno 2006. A cui si aggiungono circa settanta Gran Selezione di cui otto 2013, ventitre 2012, ventinove 2011, sei 2010 e atri due rispettivamente 2009 e 2008.  Infine, altri quarantasette 2015 da botte.  

L’anteprima 2016 ha riservato gradite sorprese. Giovani ma fragranti e fruttati i vini dell’anteprima 2015, senz’altro un’ottima annata. Considerazioni diverse per i 2014.  Pensando all’annata avrebbero dovuto essere magri e disarmonici. Non è stato cosi.  In generale erano si di leggera e media struttura, ma fruttati e invitanti alla beva.  Non diventeranno Riserva, ma sono congeniali per il desco quotidiano. Un livello maggiore per i 2013 nati da un’annata inizialmente piovosa ma poi migliorata prima della vendemmia.  Chianti Classico di buon equilibrio e persistenza, in particolare fini e compositi al naso.

Se qualcuno inizialmente aveva delle riserve sulla siccitosa annata 2012, dalla vendemmia in poi è stato tutto al meglio. La qualità globale dei 2012 è decisamente buona.  Equilibrati, freschi, sapidi, giustamente tannici e ricchi al naso.  Un po’ come in parte il 2011. Gran caldo poi condizioni climatiche ottimali, hanno dato vita a vini di buona struttura e persistenza in grado di reggere e migliorare nel tempo.  Dalla “fredda” annata 2010, vini pieni ma snelli, equilibratamente freschi e tannici, di particolare finezza. 

Passando al Chianti Classico Riserva, valgono in parte le considerazioni già fatte per le rispettive annate, ma con ovvie e migliorate differenze. Ottantuno 2013 di valido aspetto, compositi al naso e pieni e continui in bocca.  Già piacevoli ma con molto margine di miglioramento al naso e in armonia.  Da valutazioni personali, trentanove ottimi, ventitré buoni e diciannove discreti.  Dei trentuno 2012: dodici ottimi, otto buoni, sei discreti e cinque sufficienti.  Di buon livello generale i ventisei 2011: dodici ottimi, nove buoni e cinque discreti.  Un po’ diverse le valutazioni su i diciannove 2010: nove ottimi, cinque buoni e cinque sul discreto.  Buoni i cinque 2009.  Pronto ma valido l’unico 2006. 

Seppur con caratteristiche diverse, molto validi, interessanti e di carattere i Gran Selezione.  Sensibilmente meno balsamici e boisé di quelli presenti lo scorso anno.  Degli otto 2013: tre ottimi, tre molto buoni e due dal discreto al buono.  Di non similari caratteristiche ma di buon livello i ventitre 2012: dieci ottimi, sei molto buoni e sette dal medio al buono.  Di maggior armonia i ventinove 2011: sedici ottimi, nove molto buoni e quattro sul buono.  Dei sei 2010: due ottimi, tre molto buoni e uno sul buono. Infine gli ultimi due: buono il 2009; molto buono il 2008.  Complessivamente, un livello qualitativo positivo. I vini di minor equilibrio e finezza, ovviamente sono stati in gran parte quelli da botte.  

Bello e significativo l’imponente Gallo Nero, le trecento bottiglie sulla parete della Leopolda, testimonianti ognuna un anno, e l’allestimento all’interno della Leopolda  per il tricentenario. Sempre all’insegna del Gallo Nero, la serata di gala tenutasi nel nuovo Teatro dell’Opera di Firenze. Un ricco buffet con golosità esaltate dai numerosi Chianti Classico, servito da camerieri con vestito e parrucca dell’epoca, seguito da musica e balli.

Partner della manifestazione Chianti Classico Collection Chianti Banca, Consorzio Tutela del Formaggio Parmigiano-Reggiano Dop, Consorzio del Prosciutto Toscano Dop, Consorzio di Tutela Oliva da Mensa La Bella Daunia Dop, Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano Dop, Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio di Tutela Pecorino Toscano Dop, Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino Dop, Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp, Consorzio Finocchiona Igp. Tra i collaboratori storici della “Collection” anche Rcr, Firenze Parcheggi, l’Acqua di Toscana® San Felice e Pulltex.


Il Chianti Classico in cifre
(Dati conferiti dal Consorzio Vino Chianti Classico)

Estensione dell’intero territorio: 70.000 ettari; Estensione complessiva dei vigneti: 10.000 ettari; Vigneti iscritti all’Albo Chianti Classico: 7.200 ettari; Produzione di vino Chianti Classico del 2015: stima 292.00 ettolitri, 10% in più del 2013: 242.000 ettolitri, il 5% in più del 2012.  Numero dei soci del Chianti Classico: 580 di cui 376 imbottigliatori.  La produzione media annua è di 35 milioni di bottiglie. 
Il Chianti Classico è esportato in oltre 50 Paesi. 


Commercializzazione del Chianti Classico nel 2015


Stati Uniti: 31%; Italia: 20%; Germania: 12%; Canada: 10%; Regno Unito: 5%; Svizzera, Giappone e Paesi scandinavi: 4%; Benelux, Cina e Hong Kong: 3%; Russia: 1%; Altri Paesi: 3%. Il giro d’affari annuale globale è stimabile in oltre 700 milioni di euro, mentre il valore della produzione vinicola imbottigliata è di circa 400 milioni di euro. Sui 10 milioni di euro il valore della  produzione olivicola.

 

Nella foto: I Chianti Classico alla Leopolda di Firenze

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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