La terza edizione di VinNatur svoltasi dal 21 al 22 dello scorso gennaio nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa Valori di Genova, ha superato il successo delle precedenti, richiamando almeno duemila visitatori. Un pubblico di cui in gran parte competente e di enoappassionati, tra cui moltissimi giovani di entrambi i sessi. Un reale e crescente interesse che giovani manifestano per i vini e cibi biologici. Un banco d’assaggio con oltre 300 vini prodotti da settanta viticoltori di cinque stati europei aderenti all’Associazione Viticoltori Naturali. L’unica al mondo che bandisce l’uso di pesticidi, diserbanti e altri prodotti nocivi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Inoltre, la rigorosa adozione di miglioramenti tecnici nel vigneto e in cantina.
Se qualche anno fa i cosiddetti vini naturali non erano molto conosciuti e apprezzati, oggi, sensibilmente migliorati, riscuotono interesse e crescente consumo. Per la legge il termine vino naturale non è consentito, ma rende chiaro a tutti il concetto. Infatti, il Vinnatur 2018 di Genova, ha presentato vini di un buon livello qualitativo, tra cui anche vini ottimi ed eccellenti. Anche di non facili annate. Una filosofia produttiva consapevole ed evoluta.
Ossia produrre vini naturali significa agire nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, limitando attraverso la sperimentazione, l’utilizzo di agenti invasivi e tossici di natura chimica e tecnologica in genere, dapprima in vigna e successivamente in cantina. In sintesi l’abolizione dell’uso di pesticidi, diserbanti, concimi chimici e altri prodotti di sintesi nella coltivazione della vite, rispettando l’ambiente e la salute sia del produttore che del consumatore. Da qui l’uso del termine “naturali”. Scelte consapevoli ma onerose in vigna e in cantina. Nelle annate difficili, i vini naturali hanno costi raddoppiati rispetto a quelli di ottime annate per più trattamenti e drastica minor resa in vino.
Riuniti nell’associazione VinNatur gli oltre 170 produttori di ben sette Paesi europei hanno in comune le stesse finalità. Non solo. Questo sistema produttivo permette al vino di mantenere le caratteristiche varietali del vitigno e del suo terroir. VinNatur investe le proprie risorse e riserva particolare attenzione alle necessità dei viticoltori associati nel rispetto dei consumatori finali. Scopo dell’associazione è anche quello valorizzare e far conoscere i propri vignaioli, di promuovere la ricerca scentifica e divulgare la conoscenza di tecniche naturali e innovative.
Dopo questo prologo, al lettore sorge una domanda spontanea. Se i vini naturali sono più digeribili per la poca o nulla aggiunta al vino di anidride solforosa e altri additivi, incontrando un crescente consenso dei consumatori, quali sono le differenze organolettiche che li contraddistinguono da quelli cosiddetti convenzionali? Alla vista si equivalgono, benché spesso siano di sufficiente limpidezza rispetto agli altri. Netta invece la differenza al naso: quelli naturali hanno profumi piacevoli ma più semplici, immediati e varietali; mentre i convenzionali possono avere la stessa intensità e persistenza, ma complessivamente sono più compositi e complessi. Sempre i primi, in bocca sono generalmente piacevoli e invitanti, pieni e continui con retrogusto fruttato-varietale, con un’acidità volatile spesso marcata, ma minore in quest’ultimi anni. Gli altri vini in generale sono omologati. Se di qualità, esprimono maggiore complessità. 2018.
Passando al tasting degli oltre 300 vini dei 70 produttori presenti in questa due giorni,
comprendeva quelli di 14 regioni italiane e, in minor parte, di cinque francesi, di una tedesca e Slovenia. Dalle mie personali valutazioni, gran parte dei vini presenti (sicuramente migliori rispetto a qualche anno fa) era di livello medio-buono. Molti hanno marcato vitigno e territorio. Una parte armonia e qualità. Un quarto si sono espressi con invitante semplicità. Pochi quelli con difetti all’olfatto e al sapore. Anche se in numero ancora ridotto, ci sono stati gli ottimi e gli eccellenti. Indicativa la presenza della stampa specializzata e non. Una manifestazione voluta a Genova (e per tutta la Liguria) che, come sostiene Angiolino Maule presidente di Vinnatur, vuole gratificare la sensibilità dei liguri nei confronti di questi vini. “Genova per noi è un appuntamento molto importante – osserva il presidente dell’Associazione Angiolino Maule - una piazza amica che ci riserva sempre grandi soddisfazioni. Da quest’anno l’appuntamento diventerà biennale e si alternerà con quello di Roma. Resterà invece annuale la manifestazione di Villa Favorita”.
Durante gli assaggi, sono state offerte autentiche golosità: i formaggi del Caseificio Vallenostra di Mongiardino Ligure, i salumi del Salumificio Torrigino di Vobbia, le bruschette di Ai Troggi, dal pesto de Il Genovese e di pani d’autore di Alessandro Alessandri. Un meritato elogio agli allievi dell'Ipssar Marco Polo di Genova per la professionale collaborazione. A coadiuvare il Presidente di Vinnatur L'enologo genovese Giancarlo Stellini.
Infine una graditissima novità. In 25 locali genovesi, esperti e appassionati di vino hanno avuto il piacere di assaporare deliziosi aperitivi e piatti in compagnia di vari vigneron di VinNatur. Infine, per i veri appassionati, un’altra irrinunciabile edizione di Vinnatur in Veneto: dal 14 al’16 aprile degustazione di vini naturali a Villa Favorita di Monticello di Fara a Vicenza.
AZIENDE PRESENTI AL SALONE
Paese Regione Ragione sociale
Austria Burgenland Weingut Heinrich
Francia Bordeaux Chateau Pascaud Villefranche
Herault Mas Zenitude
Languedoc Domaine de Courbissac
Rhône Eric Texier
Rhône Domaine Trapadis
Jura Domaine de la Renardiere
Italia Abruzzo Fiore Podere San Biagio azienda agricola
Abruzzo Rabasco
Abruzzo Marina Palusci az. Agr.
Alto Adige Reyter
Campania Il Cancelliere Azienda Vitivinicola
Campania Pierluigi Zampaglione, Il Don Chisciotte
Emilia Romagna Cinque Campi Az. Agr.
Emilia Romagna Il Farneto soc. agr
Emilia Romagna Il Maiolo Az. Agr.
Emilia Romagna Lusenti Az. Agr.
Emilia Romagna Podere Cervarola
Emilia Romagna Donati Camillo Az. Agr.
Emilia Romagna Storchi Az. Agr.
Friuli Terpin Franco
Lazio Riccardi Reale soc. agr.
Lombardia Martilde Az. Agr.
Lombardia Tenuta Belvedere
Lombardia Castello di Stefanago Soc. Agr.
Lombardia Pietro Torti Az. Agr.
Lombardia Alziati Annibale Az. Agr.
Lombardia Ravarini Az. Agr.
Piemonte Borgatta Az. Agr.
Piemonte Carussin di Bruna Ferro
Piemonte Cascina Roera
Piemonte Corte Solidale
Piemonte Rocco di Carpeneto
Piemonte Valli Unite Soc. Coop. Agr.
Piemonte Barale f.li
Piemonte Forti del Vento
Piemonte La Morella Az. Agr.
Piemonte Lo Zerbone Az. Agr.
Piemonte Rocca Rondinaria
Piemonte Cascina ‘Tavijn Az. Agr.
Puglia Natalino Del Prete
Puglia Valentina Passalacqua
Sicilia Dos Tierras soc. agricola
Sicilia Etnella Soc. Agr. Presa
Toscana Santa10
Toscana Santa Maria Soc. Agr.
Toscana Baldoncini Az. Agr.
Toscana Monastero dei Frati Bianchi
Toscana Podere Erica
Toscana Podere della Bruciata
Toscana Pian del Pino Az. Agr.
Toscana Carlo Tanganelli
Trentino Furlani
Umbria Collecapretta
Veneto Ca’ Lustra Az. Agr.
Veneto Casa Belfi
Veneto Il Cavallino di Maule Sauro Az. Agr.
Veneto La Biancara Soc. Agr
Veneto Masiero Soc. Agr.
Veneto Vini di Luce di Alessandro Filippi
Veneto Del Rebene
Veneto Meggiolaro Vini
Veneto Santa Colomba
Veneto Siemàn
Veneto Corte Sant’Alda
Veneto Piccinin Daniele Az. Agr.
Veneto Elvira Soc. Agr.
LOCALI ADERENTI E PRODUTTORI PRESENTI
(la lista può subire modifiche o aggiornamenti, consultabili sul sito)
SABATO SERA
Bar la Pausa: Franco Terpin
Trattoria detta del Bruxaboschi: La Renardiere (Francia)
DOMENICA SERA
Pizzeria Piuma: Cinque Campi
Forchetta Curiosa: Etnella - Dos Terrias - Marina Palusci
Ai Troeggi: Cantina Collecapretta
Kowalsky: Meggiolaro vini - Cà Lustra
Les Rouges: Tenuta Belvedere - Cascina Roera - Corte Solidale - Rocco di Carpeneto - Rocca Rondinaria
Barbarossa cafè: Natalino del prete – Sauro Maule
Bellabu: La Biancara -Podere Santa Maria - Weingut Heinrich – Piccinin - Daniele
Maninvino: Santa 10 - Podere della Bruciata
Tiflis: Carussin - Valli Unite
Il Canneto: Ravarini
Cantine Matteotti: Del Rebene - Santa colomba
Enoclub: Sieman – Elvira
Antica osteria di Ravecca: Fiore podere San Biagio
Locanda Tortuga: Riccardi Reale - Pian del Pino
Teatro di Campo Pisano: Lusenti - Storchi
Officina 34: Terpin
Zupp: Carlo Tanganelli – Filippi, Vini di Luce
E prie rosse: F.lli Barale
Rosso carne: Corte Sant’Alda
LUNEDÌ SERA
Maninvino: Masiero vini
Enoteca Sola: Casa Belfi
La Meridiana: La Biancara
Bella Bu:Franco Terpin
VinNatur – Associazione Viticoltori Naturali
L’associazione VinNatur nata nel 2006 riunisce piccoli produttori di vino naturale da tutto il mondo che intendono difendere l’integrità del proprio territorio. Scopo dell’Associazione è unire le forze di questi vignaioli per dare ad ognuno maggior forza, consapevolezza e visibilità condividendo esperienze, studi e ricerche. Scopo dell’associazione è anche quello di promuovere la ricerca scentifica e divulgare la conoscenza di tecniche naturali e innovative. Negli anni sono nati diversi progetti di ricerca tra le aziende associate e alcune Università e Centri per la Sperimentazione.
Alla nascita le aziende aderenti a VinNatur erano 65. Oggi sono 170. Per associarsi i viticoltori devono accettare di sottoporre i propri vini all'analisi dei pesticidi residui, per poter garantire la genuinità dei vini. Villa Favorita è l'evento che permette all'Associazione VinNatur di vivere e di ampliare nel tempo i propri traguardi.
Disciplinare di produzione “vino VinNatur”
L’Associazione VinNatur ha come obiettivo, e scopo statutario, la promozione di “attività dirette alla coltivazione della vite e alla produzione di vini di qualità, secondo metodi naturali legati al territorio, senza forzature tecnologiche”.
Coerentemente con questo obiettivo, il vino prodotto dai soci VinNatur è connotato da una fondamentale caratteristica: è esente da ogni tipo di pesticida, ciò è garantito dalle analisi residuali che ogni anno l’Associazione effettua sui vini di tutti i viticoltori associati.
Tutti i vini prodotti dai vignaioli soci VinNatur sono vini:
· - ottenuti esclusivamente da uve provenienti da vigneti gestiti direttamente del viticoltore e curati
secondo le indicazioni di base di cui al punto 1
· - vinificati secondo le indicazioni di base di cui al punto 2.
1. Nel vigneto
L'agronomia in vigneto persegue l'obbiettivo di allevare piante sane e predisposte ad una elevata resistenza alle avversità(malattie, siccità, carenze), quindi è fondamentale prestare particolare attenzione alla fertilità biologica del suolo, alla tutela della biodiversità e all'equilibrio dell’ecosistema vigneto.
Pratiche ammesse:
· concimazioni organiche (letame maturo, compost vegetale o misto)
· concimazioni “verdi” (sovesci o cover crop)
· inerbimento autoctono
· ossigenazione e lavorazione autunnale del suolo al fine di migliorare permeabilità e struttura dello
stesso
· gestione dell'erba interceppo con mezzi meccanici (sfalcio o lavorazioni)
· uso di prodotti a base di zolfo per contrastare l'oidio (limitando ad un massimo di 60 kg/ha di zolfo
polverulento all'anno)
· uso di prodotti a base di rame per contrastare peronospora ed escoriosi (limite massimo 3 kg/ha di
rame metallo all'anno) con l’obbiettivo di riduzione dello stesso. Il limite massimo va calcolato sulla
media di rame metallo usata negli ultimi tre anni.
· uso di prodotti di derivazione naturale, corroboranti, a residuo nullo, come ad esempio estratti
vegetali, alghe, propoli, funghi o microrganismi antagonisti che permettano di ridurre l'uso di
prodotti a base di rame e zolfo, fino ad eliminarli completamente in condizioni favorevoli
· irrigazione esclusivamente a goccia solo per soccorso
· vendemmia manuale
Pratiche non ammesse:
· concimazioni minerali, organico-minerali e chimiche di sintesi
· diserbi o disseccamenti chimici
· uso di antiparassitari di origine sintetica, sistemici e citotropici, non consentiti in agricoltura biologica
· uso di fosfiti
· uso di insetticidi chimici
· vendemmia meccanica
· coltivazione di viti Cisgeniche ed OGM o uso di prodotti di derivazione OGM.
2. In cantina Pratiche ammesse:
· fermentazione spontanea con uso esclusivo di lieviti indigeni, quindi già presenti nell'uva e negli ambienti di vinificazione
· possibilità di modificare la temperatura del mosto o del vino al fine di garantire il corretto svolgimento delle fermentazioni
· unico additivo/ingrediente ammesso è l'anidride solforosa (sotto forma pura o di metabisolfito di potassio). Il vino in bottiglia deve avere un quantitativo di anidride solforosa totale non superiore a 50 mg/litro per vini bianchi, frizzanti, spumanti, dolci e per tutti i vini con un invecchiamento prima dell'imbottigliamento superiore ai due anni, e non superiore a 30 mg/litro per vini rossi e rosati. In caso di annate influenzate da calamità naturali quali grandine o piogge intense durante la vendemmia, il limite ammesso è 50 mg/litro per tutti i vini.
· uso di aria ed ossigeno per ossigenazione di mosti o vini
· uso di anidride carbonica, azoto o argon, esclusivamente per mantenere il vino al riparo dall'aria e
quindi per saturare eventualmente contenitori o attrezzature
· filtrazioni con attrezzature inerti aventi pori non inferiori a 5 micrometri (micron) per vini bianchi e
rosati e 10 micrometri (micron) per vini rossi Pratiche non ammesse:
· chiarifiche tramite prodotti a base di albumina, caseina, bentonite e carbone vegetale oppure con enzimi pectolitici
· uso di lieviti selezionati commerciali (siano essi di origine biologica o meno) enzimi, lisozima e batteri lattici
· uso di qualsiasi additivo estraneo ad esclusione di anidride solforosa, nei limiti prefissati nel paragrafo sopra
· pratiche invasive atte ad alterare le caratteristiche intrinseche del vino e a modificarne i processi di vinificazione, ad esempio: dealcolizzazione, trattamenti termici superiori a 30°C, concentrazione tramite osmosi inversa, acidificazioni o disacidificazioni, elettrodialisi e uso di scambiatori di cationi, eliminazione dell'anidride solforosa con procedimenti fisici, micro filtrazioni.
Piano di Controlli
Allo scopo di verificare il rispetto del Disciplinare di produzione da parte degli associati, VinNatur ha redatto
uno specifico Piano di Controlli, che sarà applicato da un ente/istituto di certificazione riconosciuto dal
MIPAAF – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il quale verrà attivata una collaborazione.
Identificazione ed etichettatura
L’obiettivo principale di questo disciplinare di produzione è quello di comunicare, con chiarezza e trasparenza, il nostro operato in vigna e in cantina a chiunque acquisterà una bottiglia di vino naturale VinNatur. Per raggiungere questo scopo è necessario rappresentare con un simbolo semplice e riconoscibile le norme produttive che tutti i soci VinNatur si impegnano a rispettare.
Per questa ragione riteniamo molto utile che ogni socio produttore abbia la possibilità, in modo facoltativo, dopo la sottoscrizione, di apporre su tutte le etichette dei vini prodotti le seguenti indicazioni:
• quantitativo di anidride solforosa totale al momento dell'imbottigliamento espressa in mg/litro, determinato dall'analisi ufficiale per l'esportazione (ottenuta con metodo per distillazione) o in alternativa da analisi ufficiale per l'approvazione del vino a DOC o DOCG
• simbolo approvato dall'Associazione – in allegato.
L’Associazione VinNatur precisa che i vignaioli che non intendono, o non possono, sottoscrivere gli impegni e rispettare le norme contenute in questo disciplinare, non potranno essere soci. Essere produttori di vino naturale VinNatur è una scelta non un obbligo.
Nella foto: Il folto pubblico
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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