Festeggiato il cinquantesimo anniversario due anni fa, il Vernaccia di San Gimignano approda alla tredicesima anteprima. Prima di passare agli assaggi, alcune note su questo storico vino. <.…bacia, morde, lecca e picca e punge>. Così descrisse la Vernaccia Michelangelo Buonarroti il Giovane, ne “L’Aione” edito nel 1643. Un giudizio che, umanizzando il vino, gli si addice. Non fu il solo. Lo precedette nel 1541 Sante Lancerio bottigliere di Sua Santità Paolo III, elogiandone le qualità. Lo stesso il Redi nel suo Ditirambo. La fama del Vernaccia di San Gimignano ha almeno cinque secoli. Pochi altri vini possiedono un così ricco bagaglio storico. Già nel 1276 il commercio della Vernaccia prosperava. In certi documenti di quell’epoca, per la precisione gli “Ordinamenti della Gabella del Comune di San Gimignano” si parla dell’imposizione di una tassa di “tre soldi per ogni soma di Vernaccia fuori Comune” e dell’istituzione di un registro dei Provveditori o Pesatori di Vernaccia.
Anche se controversa l’origine del vitigno, i secoli di ambientazione in loco, ne fa ormai un vitigno autoctono. Tornando a oggi, aspettative e risultati dell’affermazione del Vernaccia di San Gimignano sono in continua crescita. In assaggio l’annata 2017, la 2016 per la Riserva, e altre annate precedenti. L’annata 2017 derivata da una vendemmia con un decorso stagionale non facile per una primavera fredda e piovosa, ma poi migliorata con giusta temperatura e insolazione, a quattro mesi dalla vendemmia, ha confermato le positive attese. Sede del tasting, le sale del Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada che hanno accolto oltre 150 giornalisti provenienti da vari Paesi dei cinque continenti. Dagli assaggi effettuati, sono emerse le seguenti considerazioni. I vini dell’annata 2017 hanno espresso in generale buona freschezza e profumi floreali e fruttati discretamente intensi e persistenti. Nel dettaglio: quindici di buon livello, diciotto dal discreto al buono, e nove suddivisi in discreti e sufficienti.
Mentre la Riserva 2016, ottima annata, ha espresso ampi e persistenti profumi, freschezza e sapidità, buona struttura e persistenza. In grado di tenere bene alcuni anni più del solito. Quest’edizione di Anteprima Vernaccia di San Gimignano comprendeva ben novantatré vini di quarantatre aziende, così suddivisi: tipologia annata e tipologia riserva. La prima con cinquantuno 2017, venticinque 2016, tredici 2015, due 2014, uno 2013 e lo stesso del 2012. Ventuno le Riserve, di cui undici 2015, sei 2016, due 2014 e rispettivamente uno per le annate 2013 e 2012.
Più equilibrio nell’annata 2016 e 2015 con diverse punte elevate. Dal discreto al buono le restanti annate.
Nell’ambito della manifestazione, nella Sala Dante del Palazzo Comunale, c’è stata l’attesa e seguita degustazione dal titolo “Il vino bianco e i suoi territori: Il Cordone Ombelicale ”. L’annuale iniziativa organizzata dal Consorzio della Denominazione San Gimignano, giunta alla tredicesima edizione, dove sei Vernaccia di San Gimignano incontrano altrettanti grandi bianchi italiani come Collio Friulano, Custoza Superiore, Greco di Tufo, Sicilia Grillo, Soave Classico e Verdicchio di Matelica. A illustrarli compiutamente, Daniele Cernilli e Riccardo Viscardi.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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