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Matteo Baronetto è lo chef designato per curare il pranzo “VIP” del prossimo 24 maggio in occasione del Forum economico internazionale di San Pietroburgo

DoveSan Pietroburgo - Forum economico internazionale

Quandoil 24 maggio 2018

di Mariella Belloni

MappaArticolo georeferenziato

Un appuntamento prestigioso in occasione del quale lo chef del ristorante torinese “Del Cambio” proporrà alcuni tra i suoi piatti più iconici, proiezioni della sua Weltanschauung gastronomica formatasi sull’asse Milano-Torino, nei locali e con gli chef che hanno fatto la storia della ristorazione italiana nel mondo. 

Un menu che presenta delle affinità elettive con il business forum e che evoca infatti, rigorosamente in chiave 2.0, i sapori dell’area a più elevata vocazione economica dell’Italia, dove tradizione e innovazione da sempre convivono, e che farà da ideale ouverture al summit nella capitale degli Zar. 

Il percorso ideato da Matteo Baronetto – che firmerà anche il menu di uno dei ristoranti principali del Congresso -  riflette al meglio la cifra stilistica dello chef, fatta di sorprendenti intuizioni creative abbinate ad una tecnica solidissima. 

La proposta si struttura con una entrée di Maki di quinoa, carne cruda e olio di nocciole e prosegue con uno uno dei cavalli di battaglia di Baronetto, la geniale insalata piemontese, per poi passare attraverso il “tradizionale” risotto alla milanese rinfrescato dalle note agrumate del limone per arrivare all’ossimorica innovazione del branzino al vapore abbinato alla coda di bue brasata. 

Si chiude - è il caso di dirlo - in bellezza, con un classico anch’esso rivisitato: “l’uovo al tegamino e tartufo” in versione dessert. 



Il menù

 

Lo Chef Matteo Baronetto propone 

Maki di quinoa e carne cruda 
  

Insalata Piemontese 
  

Riso zafferano e limone 

Branzino e coda 
  

“Uovo al tegamino e tartufo” 
 

MATTEO BARONETTO 

Classe 1977, è originario di Giaveno, alle porte di Torino. Cresciuto alla scuola di Marchesi e per molti anni braccio destro di Carlo Cracco, che segue prima alle Clivie di Piobesi d’Alba e a poi a Milano, al Cracco-Peck, oggi Ristorante Cracco, del quale negli ultimi anni ha firmato il menù. Ritorna a Torino ad aprile 2014, data della riapertura del ristorante, diventandone lo chef. È un ritorno in quanto proprio dalle storiche cucine del ristorante di Piazza Carignano Matteo aveva mosso i primi passi della sua carriera con uno stage. Ma da allora il locale – cucine comprese - è stato integralmente rinnovato e qui ha modo di dare forma al suo metodo di lavoro, che lui definisce “improvvisazione ragionata”: un esercizio costante di equilibrio fra intuito e riflessione, estro e talento nell’esecuzione. Al “Cambio” la sua cucina si declina con rispetto del luogo, della storia, e dei gusti della clientela di ieri e di oggi. Le sue radici piemontesi – che mai hanno smesso di influenzarlo – lo guidano alla ricoperta della tradizione, mentre una tecnica solidissima, congiunta a sorprendenti intuizioni creative, lo conducono a realizzare piatti difficilmente etichettabili. La sua ambizione, in un luogo così carico di storia, è creare, anche ai fornelli, “qualcosa che duri nel tempo”. O – detto altrimenti – di memorabile. 

DEL CAMBIO OGGI 

Del Cambio dal 1757 è “il” posto per eccellenza di Torino. Non è solo un ristorante stellato, ma un luogo dove memoria, stile e innovazione convivono senza soluzione di continuità e che dal 2014 è diventato un concept inedito, tradotto e reso fruibile da una ricostruzione filologica dove convivono spazi storicamente autentici coesi con imponenti site – specific ideati da artisti contemporanei. Nel libro d’oro di “Del Cambio”” si trovano le firme di principi e principesse, di artisti e capitani d’industria, di liberali e conservatori, di maestri della letteratura e della musica. Dal suo iconico testimonial, il Conte Camillo Benso di Cavour a Giacomo Casanova, Wolfgang Amadeus Mozart, Carlo Goldoni, Honoré de Balzac, Friedrich Nietzsche sono tanti i nomi celebri transitati in Piazza Carignano. Tra le ospiti del gentil sesso troviamo poi la fascinosa Contessa di Castiglione e le dive e divine del 900: Eleonora Duse, Maria Callas, Audrey Hepburn…. Senza dimenticare i pionieri dell’industria italiana, a cominciare da quella dell’automobile impersonata dalla dinastia Agnelli. 

https://www.forumspb.com/en/

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