Piazza Sant’Ignazio, Roma (RM) - Camera di commercio di Roma
il 17 dicembre 2019
di Giuseppe Nocca - Editore: Arbor Sapientiae - Roma
Il testo contiene i tre libri originali redatti da Galeno in greco nel II secolo d.C., dal titolo “Le proprietà degli alimenti” con il testo greco e la traduzione italiana a fronte. La trattazione è corredata di un capitolo iniziale che contestualizza ed attualizza i contenuti nutrizionali che il celebre medico aveva enunciato, nonché 28 schede di archeologia ed archeobotanica necessarie per comprendere le denominazioni od oggetti di uso comune citati nel testo. La copertina reca il dettaglio di un affresco presente nella volta della cripta del duomo di Anagni e raffigurante l’uomo inserito all’interno dei quattro elementi dell’universo. Nel retrocopertina è riprodotta in dettaglio la visione galenica degli elementi tratta dal Codex Latinus Monacensis nel Medioevo. Il testo costituisce il quarto volume di una collana di archeo-nutrizione che l’Arbor Sapientiae sta curando con la finalità di rendere disponibili la documentazione archeologica e letteraria attinente tutti gli aspetti della alimentazione moderna e che affondano le loro radici nella cultura classica. Dei tre libri, due sono interamente dedicati agli alimenti di origine vegetale, che lo stresso Galeno aveva suddiviso in paragrafi, il terzo libro è dedicato agli alimenti di origine animale, anch’esso suddiviso in paragrafi. Ogni paragrafo contiene una breve descrizione di uno o più alimenti simili. Galeno descrive oltre 122 alimenti diversi e numerose specie di pesci; queste ultime sono prevalentemente specie povere. La dieta mediterranea emerge non solo da una predilezione verso tutti i cereali, con particolare riferimento a quelli integrali, ma anche dalla ricchezza dei legumi (ceci, fagioli, cicerchie, lenticchie), verdure, zucche e tanta frutta, tra cui per la prima volta compaiono gli agrumi con il cedro. Si citano per la prima volta il riso ed i carciofi. Particolare rilievo viene affidato al pesce, in particolare triglie, cefali e ghiozzi e più in generale ai pesci di scoglio.
L’autore: Giuseppe Nocca è l’autore dei testi che compongono l’intera collana di archeo-nutrizione. Con un background di agronomo e di nutrizionista si è avvicinato al mondo dell’archeologia grazie alla sua cultura classica di base che gli ha permesso di operare una sintesi interessante fra traduzione dei testi originali, descrizione degli alimenti ed efficacia sulla salute umana, rendendo fruibili i contenuti originali dell’opera senza stravolgerne il senso originario, in un lavoro attento di trans-culturalizzazione.
La dieta mediterranea: il testo di Galeno estrapolato dall’intero corpus è forse l’unico composto in epoca classica che descrive in modo attento lo stile alimentare del bacino del Mediterraneo, a partire dalla sua Pergamo, in Turchia. Nessun gastronomo romano si era mai cimentato in un’opera simile, malgrado i ricettari di Apicio o le pantagrueliche pietanze della cena di Trimalcione, poiché Galeno descrive lo stile alimentare del popolo romano, non dei gruppi sociali più agiati. La quantità di informazioni è impressionante: sono addirittura citati sommariamente anche i metodi di cottura, tra i quali per la prima volta si rinviene il metodo di cottura a vapore. Nulla verrà più scritto in modo così puntuale fino a tutto il Medioevo; l’opera di Ancel Keys, ritenuto padre della dieta mediterranea nell’immediato dopoguerra, non è altro che il riconoscimento di uno stile alimentare già consolidato nel tempo.
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