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Vocacibario

Grandi Langhe 2020 da record

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato

L’ultima edizione di Grandi Langhe ha superato il successo delle precedenti. Manifestazione di assoluto rilievo promossa dal Consorzio Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Roero, Langhe e Dogliani, coadiuvati da Regione Piemonte, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Ubi Banca. Una due-giorni enoica, il 27 e 28 di gennaio appena scorso, dedicata ai grandi vini dell’Albese, ha convogliato al Palazzo Mostre e Congressi di Piazza Medford, oltre 2000 visitatori tra giornalisti e operatori specializzati provenienti da 34 Paesi del mondo. Un incremento del 30% rispetto allo scorso anno, di cui un terzo estero. Tra le anteprime del vino in Italia, Grandi Langhe si conferma un appuntamento importante per i professionisti del vino che operano spaziando dall’Europa agli Usa, dall’Australia a Hong Kong, fino a Tokyo.  

 

Decisamente soddisfatto Matteo Ascheri presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani «Oltre un terzo dei partecipanti è arrivato dall’estero, a conferma del fatto che il nome di Grandi Langhe si sta affermando sempre di più anche fuori dall’Italia, così come cresce la presenza degli operatori italiani provenienti da 69 province, soprattutto da Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana. Ma c’è di più: Per questa edizione, pur rischiando qualche inconveniente meteorologico, abbiamo voluto posizionarci come prima anteprima dell’anno, favorendo anche le esigenze e le agende dei professionisti ai quali questa manifestazione era rivolta.».

 

Protagonisti oltre millecinquecento pregiati vini Doc e Docg di 206 cantine della provincia Granda. Un grande tasting che in anteprima, ha posto all’attenzione di tutti i partecipanti le nuove annate di Barolo 2016, Barbaresco 2017, Roero 2017, Dogliani e le DOC Langhe. Decisamente positive le risultanze. Barolo ovviamente giovani ma di grande struttura e personalità, che pur già piacevoli, adatti ad un lungo affinamento. Daranno il meglio di se nel prossimo decennio. 

 

Lo stesso per i Barbaresco 2017 che, secondo i rispettivi comuni, hanno tempi diversi per affinarsi, ma già con maggiore bevibilità, senza perdere complessità e carattere. Ottimi anche i Roero (e gli Arneis). Il nebbiolo coltivato nei terreni sabbiosi che compongono le colline del Roero, conferiscono un buon fruttato e speziato al naso, e note sapide, giustamente tanniche, calde, di buona struttura e persistenza in bocca. Di qualità anche i Dogliani, Diano d’Alba, Verduno Pelaverga, Nebbiolo e Barbera e Dolcetto d’Alba.

 

 

Grande apprezzamento per gli affollati ed interessanti seminari sui vini in degustazione, seguiti anche dagli stranieri per la traduzione simultanea, tenuti da illustri relatori del calibro di Alessandro Masnaghetti sulle Menzioni Geografiche Aggiuntive, e dal presidente del Consorzio Tutela Roero Andrea Ferrero.  Gli spazi espositivi sono stati suddivisi in base ai comuni di provenienza delle numerose cantine: una divisione territoriale ordinata, per consentire ai partecipanti di apprezzare la varietà dei prodotti e cogliere al meglio il valore delle Menzioni geografiche (MGA) di Barolo, Barbaresco, Roero e Diano.

 

Dai dati risalenti al 30 novembre 2019, la produzione di Barolo del 2016 è stata di 10.160.000 bottiglie (840 mila in più rispetto allo stesso periodo 2018 +9%), mentre per il Barbaresco 2017 le bottiglie erano 3.500.500 (296 mila in più del 2018 + 9%). Notevole l’incremento del Langhe Nebbiolo: 6.800.000 bottiglie (800.000 in più in un solo anno +14%). Le stime previste sono 14.000.000 per il Barolo 2016, 4.500.000 per il Barbaresco 2017; 5.600.000 per il Langhe Nebbiolo 2018; 2.800.000 per il Dogliani 2018; 982.000 per il Diano d’Alba 2018. La prossima edizione di Grandi Langhe, la sesta, è in programma il 25 e 26 gennaio 2021.

 

L’annata 2019 è stata condizionata da eventi climatici anomali ed eccezionali che hanno messo a dura prova i nostri viticoltori che nonostante le difficoltà ambientali hanno messo come sempre la loro grande professionalità e sapienza al servizio del vigneto, mitigando gli effetti dei fenomeni più estremi e conducendo in porto una vendemmia in generale positiva. Una minore fertilità rispetto al 2018 ha caratterizzato l’andamento produttivo del 2019, che fa segnare una riduzione delle produzioni stimate per alcuni vitigni rispetto alla vendemmia scorsa con risvolti economici anche negativi.

 

Ma la qualità è grande, sia con i vitigni precoci che con quelli tardivi, si prospettano vini di bella struttura e complessità, particolarmente armonici e capaci di resistere al tempo, vini adatti a diffondere ancora sui mercati del mondo intero messaggi dal nostro Piemonte di grande qualità e sicura piacevolezza.

Occorre essere consapevoli che abbiamo un territorio dalle infinite potenzialità, di grande bellezza ma anche di estrema fragilità che dobbiamo gestire, preservare e tutelare nel miglior modo possibile. 

 

Le ultime avversità atmosferiche hanno messo in risalto molte criticità del nostro territorio: dobbiamo trovare soluzioni per incentivare il ritorno ad una manutenzione puntuale dei terreni specie di quelli non più interessati da colture onde prevenire gravi danni strutturali che rovinano i raccolti e che richiedono poi enormi impegni economici per i ripristini.

 

La Regione Piemonte sostiene il mondo vitivinicolo con tutte gli strumenti che ha a disposizione dalle misure dell’OCM a favore degli investimenti, della ristrutturazione e della promozione dei vini nei mercati extra Ue al PSR che interviene con le misure a favore degli investimenti nelle aziende agricole, dei giovani agricoltori e degli investimenti a favore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nonché con il sostegno alle attività di informazione e promozione a favore delle produzioni di qualità. (Fonte Regione Piemonte)

Foto di Claudia Paracchini

 

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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