L’evento
La Toscana come gran parte d’Italia si potrebbe definire un museo a cielo aperto. Antiche città patrie d’illustri personaggi di ogni forma di cultura. Nelle vaste e suggestive zone verdi, dominano la vite e l’ulivo. Colline ornate da castelli, pievi e cipressi. Un altro patrimonio storico paesaggistico che si coniuga con tutto il resto. Montepulciano ne è un validissimo esempio. Poche città al mondo vantano simili preziosità. Non solo. L’economia di questa città d’arte poggia sul vino e sul turismo. Naturale quindi, che Montepulciano ospiti da anni, una delle maggiori manifestazioni internazionali legate al suo storico vino. L’edizione 2021 di Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano malgrado le limitazioni imposte dalla pandemia, ha richiamato oltre 100 giornalisti ed altrettanti buyer provenienti da vari Paesi del mondo. L’evento, ideato e promosso dal Consorzio di tutela del vino omonimo, costituito nel 1965, col sostegno di Enti e Istituzioni, si è tenuto nei giorni 18 e 19 maggio di quest’anno, in un grande salone della storica Fortezza, ripristinata recentemente per ospitare l’evento e il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Dopo la Doc nel 1966, il Vino Nobile di Montepulciano ottenne la Docg il 1 luglio del 1980. Un importante riconoscimento avuto a pari merito con Barolo e Barbaresco, ma con una particolarità: il Vino Nobile di Montepulciano è stata la prima Docg ad essere immessa in commercio con le prime fascette statali. Infatti, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano custodisce ancor oggi la serie dalla n° 1 alla n° 50.
L’annata 2020 a Montepulciano, sarà ricordata non solo per il Covid 19 ma per l’eccezionale qualità che gli ha fatto ottenere le ambite cinque stelle.
I vini
La degustazione (palese o anonima) comprendeva 86 vini in assaggio, comprendenti venti Rosso di Montepulciano 2019, ventisette Vino Nobile di Montepulciano 2018, quattro Vino Nobile Selezione 2018, 15 Vino Nobile Riserva 2017 e venti vini (tra annata, selezione e riserva) di annate precedenti. Avendoli doverosamente assaggiati tutti, a mio parere, si sono così espressi: dal buono all’ottimo i 2019; dei ventisette Vino Nobile di Montepulciano 2018, undici ottimi, otto buoni, otto dal medio al discreto. Buoni i quattro Selezione 2018. Dal buono all’ottimo i Riserva 2017 (una delle annate con meno produzione degli ultimi vent’anni). Dei venti vini di varie annate, maggiore pregio dai 2016 e 2017. In generale, ottimo profumo, freschi, sapidi, pieni e persistenti, discretamente armonici. Al naso oltre le note fruttato-speziate, tabacco e lieve boisé. In generale, vini di buon livello, caratterizzati da un esclusivo terroir: un compendio pedoclimatico abbastanza omogeneo.
Il disciplinare del Nobile di Montepulciano si arricchisce della menzione “Pieve”, ottenuta al termine di un percorso iniziato con il precedente Consiglio di Amministrazione e voluto da tutta la base sociale, che ha approvato all’unanimità una proposta volta a riappropriarsi della storia del territorio. Con essa, infatti, il Consorzio di tutela ha voluto codificare una realtà fisica caratterizzante il territorio poliziano, che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. “Abbiamo pensato di anteporre il nome della Pieve alla sottozona guardando a 500 anni di storia di Montepulciano” dichiara il presidente Andrea Rossi.
Nel dettaglio lo studio storico della geologia e della geografia del territorio condotto dal Consorzio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA – Unità geografiche aggiuntive, che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta sarà dunque “Pieve nome” Vino Nobile di Montepulciano – Docg – Toscana. Con la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, e considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024.
Alcuni dati
(Fonte: Consorzio del Vino Nobile di Montepuciano)
Circa 16.500 ettari di superficie comunale, di cui quasi 2000 sono vitati, ossia il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.377 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 571 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 78 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2019 sono state immessi nel mercato 6,2 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano. In media ogni anno sono prodotti circa 55.000 ettolitri di Vino Nobile e circa 18 mila destinati a divenire Rosso di Montepulciano.
Trend produttivo ed export
Un miliardo di euro circa è il valore patrimoniale dei vigneti, Mentre il valore medio annuo della produzione vitivinicola, è di 65 milioni di euro. Quasi il 70% dell’economia locale deriva del vino. Buono l’export nel 2019 con il 78%, il restante 22% è commercializzato in Italia. In continua ascesa, negli ultimi anni, la vendita diretta in azienda che nel 2019 ha toccato il 22%. Nel mercato nazionale, le maggiori vendite sono in Toscana per il 48,5%. Al Nord è stato venduto il 14,% del totale nazionale, mentre nel restante centro-Italia sud e Isole il 15,5%. Tornando all’estero, la Germania è al primo posto con il 43%. Al secondo posto gli Stati Uniti con il 22%, seguiti nell’ordine dalla Svizzera con il 14,5%, Asia e Paesi extra Ue con il 7% e il Canada con il 3,5%.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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