Grande successo per l'Anteprima Amarone 2005, la sesta edizione torna a far parlare di sè. E' stata un'Anteprima da record quella che si è appena conclusa a Verona: 140 giornalisti intervenuti, di cui 30 nprovenienti dall'estero. Elevato il numero di visitatori, 1700 le bottiglie di Amarone stappate. Un fine settimana all'insegna dell'Amarone della Valpolicella, il più celebre e importante (anche in termini qualitativi) vino rosso italiano ottenuto con la particolare tecnica dell'appassimento. A richiamare nella città scaligera un numero elevato di addetti ai lavori, enologi, sommelier, operatori commerciali ed enoappassionati, la degustazione dei vini di oltre 50 aziende iscritte al Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella.
"La manifestazione, organizzata dal Consorzio, ha avuto un grande successo negli anni scorsi - ha detto Luca Sartori, nuovo presidente, nel corso della conferenza stampa di apertura -, ed io intendo darle continuità nel solco tracciato dal mio predecessore alla presidenza, Emilio Pedron, che ha voluto 6 anni fa istituire un momento di riflessione e di grande visibilità attorno al vino di punta della denominazione. Il successo dell'Amarone della Valpolicella trova ragione nelle caratteristiche intrinseche di questo vino che meglio di altri interpreta i gusti dei consumatori di oggi. Ma, al tempo stesso, è un successo da ascrivere agli enormi sforzi fatti da tutti i produttori della Valpolicella in questi anni, sia in vigna che in cantina".
"A evidenziarlo - aggiunge Sartori - sono i numeri: 1226 le aziende che producono uva per l'Amarone e 395 i fruttai - i preziosi luoghi che consentono l'appassimento ideale delle uve - per 90 milioni di euro di valore totale delle uve prodotte. In un'annata non del tutto favorevole e leggermente avara in quantità, si prevede che il millesimo 2005 sia buono con punte di eccellenza. "Il marchio Amarone si riverbera di fatto su tutta la produzione vinicola della Valpolicella - continua il presidente del Consorzio -, e per ricaduta, in parte su tutta la gamma dei vini della provincia di Verona". Il distretto del vino targato Valpolicella cresce anche nei numeri della filiera: sono 6022 gli ettari di vigne (+ 200 iscritti a doc nel 2008) co il 36% di superficie vitata rinnovata negli ultimi 7 anni, e 26 le nuove aziende in zona di produzione nate negli ultimi anni per un totale di 168 aziende vitivinicole di filiera. "Il Consorzio si sta impegnando per portare questa manifestazione anche
all'estero, annuncia Sartori: Nei principali mercati, al fine di portare la testimonianza diretta dei produttori per far conoscere il nostro prodotto, la nostra tradizione e il nostro territorio ad una platea sempre più ampia di consumatori":
Durante la conferenza stampa, è stato anche presentato il contrassegno di Stato, obbligatorio dal 1° luglio scorso su tutte le bottiglie prodotte. Può dirsi, infatti, ormai concluso l'iter di registrazione dei marchi collettivi Amarone e Amarone della Valpolicella nei principali Paesi di destinazione della produzione veronese. L'attività, avviata nel 2004 con la presentazione della richiesta di registrazione dei marchi in 36 Paesi. "Siamo convinti, dice il presidente, che il marchio collettivo rappresenti, soprattutto all'estero, un valido strumento di garanzia per i consumatori, in quanto certifica l'origine e la qualità del prodotto, e di protezione
della produzione veronese da contraffazioni ed illecita concorrenza, in quei Paesi in cui le denominazioni di origine non trovano protezione. E' noto infatti che ormai da tempo in alcuni paesi vengono prodotti usando tecniche di vinificazione caratteristiche di vini tipicamente italiani. A oggi, le licenze d'uso, non esclusive, sono state rilasciate a 181 aziende, che hanno assunto così l'obbligo di
rispettare le disposizioni del regolamento d'uso del marchio e del disciplinare di produzione."
Un emozionante banco di prova i banchi d'assaggio, nelle sale della nuova location, il prestigioso Palazzo Giardino Giusti, a testimoniare il continuo sviluppo del fenomeno Amarone ( che ora può addirittura contare su un social network
a lui dedicato, 'Terroir Amarone'), sono stati presentati ben 63 produttori, quota che rappresenta un record di adesioni perchè mediamente il numero di aziende partecipanti ha finora oscillato intorno a 55. Prosegue dunque l'avanzata dell'Amarone arrivato a otto milioni e 500 mila bottiglie: 150 mila in più rispetto al 2007. Questo era il dato che metteva più preoccupazione al Consorzio ma, vista la tenuta nonostante la crisi, nei prossimi anni si pensa addirittura al raddoppio. Anche il prezzo medio delle uve da Amarone ha mantenuto la media sostenuta degli ultimi dieci anni assestandosi su 1,80 euro al chilo, segnale di una rendita ancora buona.
Dagli assaggi 'en primeur' ecco il profilo dell'Amarone di Valpolicella
Annata 2005: Nonostante l'andamento climatico non facile nella stagione vegetativa 2005 per i repentini sbalzi di temperatura e sommatorie termiche sotto la media, un settembre asciutto con temperature elevate ha garantito un recupero della qualità grazie a un carico produttivo sotto la media, con buona concentrazione di sostanze zuccherine e fenoliche a fronte di un'acidità superiore alla media poliennale. Gli Amaroni della vendemmia 2005, analizzati da un panel di esperti, pur dimostrando una maggiore variabilità produttiva rispetto al 2004
evidenzata anche dal quadro analitico, hanno molti caratteri distintivi comuni dell'annata.
Il millesimo 2005 risulta di colore molto intenso, con note che vanno dal rosso rubino al rosso porpora. Al naso presenta note speziate di cannella e zenzero e note dominanti di frutta matura prugna e ciliegia. In bocca ottimo equilibrio fra zuccheri, acidità, tannino e alcool. Questi caratteri assieme danno all'Amarone 2005 eleganza, finezza e ottima bevibilità, ma soprattutto descrivono un'annata di eccellente piacevolezza e di promettente longevità.
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