Continua lo scontro - economico ed ideologico oltre che scientifico - sulle coltivazioni geneticamente modificate. E ad alimentarlo è la Francia, Paese da sempre molto restio ad introdurre le coltivazioni Ogm. I tecnici dell'agenzia pubblica Afssa, alla quale il Governo di Parigi assegna la massima autorità in Francia in materia di sicurezza sanitaria degli alimenti, hanno stabilito che il mais Mon 810, prodotto dall'americana Monsanto, non presenta rischi per la salute dell'uomo. A svelarlo è stato il quotidiano Le Figaro che con una pannocchia in prima pagina ha scatenato le reazioni degli ambientalisti, e ha provocato il chiarimento dello stesso premier transalpino. La coltivazione del mais 810 è infatti vietata sul territorio francese e Parigi si appresta a difendere la sua posizione di chiusura al cereale della Monsanto il prossimo 16 febbraio a Bruxelles: la Francia fa blocco insieme con altri Paesi (soprattutto Austria, Grecia e Ungheria) e non rinuncia alla sua «clausola di salvaguardia».
E il prossimo 16 febbraio, difenderà in Europa il divieto imposto sul mais Mon 810: con il rischio che a decidere - in mancanza di una maggioranza qualificata tra i Paesi membri - sia la Commissione, che ha idee molto più aperte sugli Ogm.
Il primo ministro Francois Fillon - di fronte al rapporto dell'Afssa - ha subito fatto sapere che «la Francia conferma la sospensione in attesa di una decisione della Commissione europea, che rispetterà» e ha precisato che la scelta di Parigi non riguarda la salute dell'uomo ma è stata fatta «in rapporto a potenziali rischi ambientali e alla possibile disseminazione delle sementi Ogm sugli altri campi».
Ma lo scontro sulle coltivazioni transgeniche non si risolve. Le società delle biotecnologie insistono sulla necessità di aprire all'agricoltura del futuro, come ha fatto in Italia Roberto Gradnik, presidente di Assobiotec. Mentre sui tecnici dell'agenzia Afssa, è amaro in Francia il commento di Josè Bovè, capofila degli «altermondialisti»: «Bel colpo per le industrie, non c'è dubbio - ha detto Bovè - questa è una spallata delle lobby filo-Ogm. Certo, non è una novità per l'Afssa che ha sempre difeso gli Ogm, i cui vertici sono tutti filo-Ogm».
Fonte news: Luca Veronese
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