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Roussilion - degustazione a Milano

di Sergio Ronchi

MappaArticolo georeferenziato

I vini di Roussilion – degustazione a Milano

A fine di marzo 2009 ho partecipato a una degustazione dei vini di Roussilion, organizzata da Sopexa Italia, che si occupa di promozione di prodotti alimentari francesi, da cui ho tratto una serie di informazioni sul territorio e alcune degustazioni sui vini proposti nella sessione di approfondimento.
Ecco le informazioni sul territorio che ho raccolto.

Il Roussillon corrisponde alla parte orientale del dipartimento dei Pirenei Orientali, la città principale è Perpignan. Presenta la forma di un anfiteatro affacciato ad est sul Mar Mediterraneo e protetto da tre massicci montuosi: le Corbières a nord, i Pirenei con il Mont Canigou a ovest, le Albères a sud. La pianura è bagnata da tre fiumi: l’Agly, la Têt e il Tech.
Siamo nella zona sud della Francia, dove confina con la Spagna ed è un piccolo territorio affacciato sul mare.
Il Roussillon gode di un clima mediterraneo particolarmente clemente, vanta infatti il clima più asciutto e soleggiato di tutta la Francia. I venti, in particolare la tramontana, soffiano frequentemente, contribuendo alla salubrità dell’aria.
Le prime tracce di coltivazione della vite e di commercio del vino risalgono all’antichità greca. I vini del Roussillon sono conosciuti sin dal Medioevo anche se lo sviluppo effettivo del vigneto avviene tra il 1741 e il 1882, anni nei quali è parzialmente devastato dalla fillossera.
La trasformazione da vini di qualità a vini di quantità ha portato all’ottenimento delle DOC Rivesaltes, Banyuls e Maury nel 1936, Muscat de Rivesaltes nel 1956, Banyuls Grand Cru nel 1962, Collioure nel 1971, Côtes du Roussillon e Côtes du Roussillon Villages nel 1977 e da allora i produttori hanno sempre lavorato per ottenere l’eccellenza qualitativa.

Per tutto il primo millennio, i vini del Roussillon erano ottenuti mediante appassimento, sovramaturazione o aggiunta di miele.
Ma, verso il 1300, Arnau de Vilanova, famoso medico e scienziato illuminato del Regno di Maiorca, scopre il connubio miracoloso «del liquore d’uva e della sua acquavite». Nasce così il vino liquoroso, antenato del Vino Dolce Naturale. Il principio si diffonde rapidamente; la fama dei vini travalica le frontiere del regno.
Tra il 1820, data di costituzione del catasto, e il 1880, la superficie coltivata a vigna passa da 38.000 a quasi 80.000 ettari nonostante la comparsa dell’oidio nel 1850, rapidamente debellato con irrorazioni di zolfo, si diffondono allora le nuove viti trapiantate su piante americane e il vigneto rinasce timidamente.

In questi ultimi anni, la superficie vitata in ettari è in leggera decrescita e ha iniziato a calare dal 1960 per arrivare al 2007 a un totaola di 28.000 ettari.
Il primo riconoscimento AOC è stato nel 1936 per Rivesaltes – Maury – Banyuls.

I Pirenei Orientali si collocano al nono posto tra i dipartimenti francesi produttori di vino, con il 2% della produzione nazionale in termini di volume. Producono l’80% dei Vini dolci naturali francesi.
Un mosaico di terroir
Attraversato da tre fiumi, l’Agly, la Têt e il Tech, che hanno modellato un rilievo di terrazzamenti e colline, il vigneto di Rivesaltes è piantato su suoli estremamente vari:

- bianchi, come i ciottoli delle medie e alte terrazze o le sabbie granitiche delle Albères;
- rossi, come i terreni argillosi e limosi che si incontrano ai piedi delle Corbières o nelle Aspres;
- neri o marroni, come gli scisti della valle dell’Agly.

Questa varietà di rilievi e di suoli spiega la diversità dei terreni di produzione, tutti relativamente di modeste dimensioni. Una serie di microclimi accentua ulteriormente queste differenze.


Le AOC (vini secchi) presenti sono:
 Collioure (bianco, rosato, rosso)
 Côtes du Roussillon (bianco, rosato, rosso) al quale si aggiunge, unicamente in rosso, il Côtes du Roussillon les Aspres
 Côtes du Roussillon Villages (rosso)
a quale si aggiungono 4 produzioni specifiche identificate con il nome del comune
• Côtes du Roussillon Villages Caramany
• Côtes du Roussillon Villages Latour de France
• Côtes du Roussillon Villages Lesquerde
• Côtes du Roussillon Villages Tautavel


Per i Vini dolci naturali, le AOC sono:
 Rivesaltes (ambré, rosso, mattonato, hors d’âge)
 Maury (rosso e mattonato, soprattutto)
 Banyuls (bianco, rosato, ambré, rosso, mattonato)
 Banyuls Grand Cru (mattonato)
 Muscat de Rivesaltes (bianco)


La coltivazione della vite avviene prevalentemente a conduzione familiare. Il Roussillon conta circa 4.500 viticoltori di cui 1.800 proprietari di aziende vitivinicole a tempo pieno. La dimensione media di un’azienda è piuttosto piccola, 9 ettari. L’80% delle aziende è gestita direttamente dai proprietari.

I vini secchi AOC sono prodotti con uve grenache, carignan noir, syrah, mouvèdre, cinsault, lladoner pelut, macabeu, malvoisie du Roussillon, roussanne, marsanne, vermentino.
I vini dolci naturali AOC sono prodotti con uve grenache, macabeu, malvoisie du Roussillon, muscats.

I vini dolci naturali AOC.
I diversi vitigni (Grenache, Macabeu, Malvoisie du Roussillon, Muscats) destinati ai Vini dolci naturali sono vinificati:

- in bianco o in rosato, mediante fermentazione dei mosti nella fase liquida, dopo torchiatura;

- in rosso, mediante macerazione del mosto a contatto con la buccia, per il Grenache noir.

Durante la fermentazione viene aggiunto al succo d’uva alcool di vino a 96% Vol., neutro, in una proporzione pari al 5-10% del volume del mosto. Questa operazione, chiamata MUTIZZAZIONE, arresta l’azione dei lieviti prima che abbiano potuto trasformare tutto lo zucchero in alcool. È così che i Vini dolci naturali conservano una parte della naturale dolcezza contenuta nel frutto.
Per i Muscats, la macerazione pellicolare, mediante la quale, dopo la diraspatura, si fa macerare l’uva a contatto con la buccia generalmente per 6 - 12 ore, permette oggi di estrarre meglio i profumi contenuti nella buccia.
Tranne i Muscats e i rossi precoci, destinati ad essere bevuti giovani, i Vini dolci naturali sono invecchiati nel legno, in serbatoi o in bottiglia tra 2 e 20 anni e talvolta di più, a seconda del tipo di vino desiderato. È con il tempo che rivelano tutto il loro bouquet.
L’invecchiamento in legno si pratica in foudre, demi-muid o barrique.
Talvolta i vini sono messi in damigiane di vetro o in demi-muid stoccati all’aperto e pertanto esposti alle variazioni climatiche e ai raggi del sole per accelerare gli effetti dell’«invecchiamento». Soggiornano in tali condizioni per 9 - 12 mesi prima di essere imbottigliati o assemblati in uvaggi con vini conservati in serbatoi o in legno, a contatto dei quali proseguiranno una lenta maturazione che talvolta durerà diversi decenni.

I vini rossi AOC
I Côtes du Roussillon rosati o rossi possono essere vinificati in diversi modi.
I vini rossi sono ottenuti secondo diversi tipi di vinificazione che permettono di ottenere un notevole spettro di aromi, gusti e consistenze. Le vinificazioni classiche prevedono macerazioni tradizionali dopo la diraspatura, più o meno lunghe a seconda della ricchezza e della concentrazione del vino che si intende ottenere. Molto spesso, talvolta anche per rispettare il decreto di denominazione, il Carignan è vinificato tra l’altro mediante macerazione carbonica, tecnica che ne sprigiona i profumi ammorbidendo i tannini. Per i vini rosati, è ormai generalizzato il procedimento del salasso dopo una macerazione di alcune ore.
L’affinamento dei vini rossi dura in media due anni. Tradizionalmente corrisponde a una maturazione del vino in serbatoi prima dell’imbottigliamento. Per le cuvée più concentrate che dimostrano una forte personalità, l’affinamento viene operato in legno, foudre, barrique o demi-muid.

Banyuls AOC
La DOC Banyuls si estende sui 4 comuni di frontiera di Collioure, Port-Vendres, Banyuls e Cerbère, su circa 1.119 ha di terrazze dove, a causa della pendenza, è talvolta obbligatorio servirsi di muli o della teleferica per trasportare la raccolta.
Vinificati mediante torchiatura diretta o macerazione, i Banyuls sono affinati in bottiglia, foudre, barrique, demi-muid o damigiane di vetro.
Evolvono col tempo per conferire una gamma variegata di colori e aromi, nei tipi dolce, semi-dolce o secco. Alcuni possiedono anche il famoso gusto di «rancio», il particolarissimo aroma che può derivare soltanto da un lungo e paziente invecchiamento in ambiente ossidativo.

Si pone una difficile scelta tra:
Banyuls Blanc: veste brillante giallo paglierina, note floreali coniugate ad agrumi e frutti bianchi. Le migliori cuvée vengono solitamente affinate per dare vita a dei Banyuls dorati, chiamati anche Banyuls Ambrés.
Banyuls «tradizionali», i più diffusi, simbolo della grande tradizione. Sono vini mattonati affinati in ambiente ossidativo per lunghi anni.
Banyuls «Rimage» o «Vintage», elaborati unicamente nelle grandi annate: vini di lunga macerazione, vini di estrazione « muté sur grains » (mutizzazione effettuata direttamente sulle bacche dopo la torchiatura). Per preservarne il frutto, la freschezza e la potenza, sono imbottigliati in tempi rapidi (dopo 6 - 12 mesi a seconda della raccolta).
Banyuls «Rimage» o «Vintage» Mise Tardive, elaborati con lo stesso principio dei precedenti e affinati per uno-tre anni in foudre o barrique abboccati per arrotondare i tannini e perfezionare gli aromi che acquistano in tal modo una complessità favolosa.
Banyuls Grand Cru DOC. L’area di denominazione si confonde con quella del Banyuls.
Le condizioni di produzione sono più vincolanti e i vini si distinguono per una percentuale obbligatoria elevata di Grenache noir (75 %) e per la durata dell’affinamento (almeno 30 mesi in legno).

Sono vini delle migliori cuvée che, alla fine di una lunga macerazione con mutizzazione direttamente sulle bacche dopo la torchiatura, presentano una concentrazione notevole. L’invecchiamento in foudre o in fusti di rovere perfeziona complessità e struttura, permettendo ai vini di sviluppare aromi di frutti cotti, spezie, moka, tabacco e note di torrefazione.
Produzione media annua di Banyuls e Banyuls Grand Cru 1996 / 2007: 26.326 ettolitri.

Le mie degustazioni:
Aoc Côtes du Roussillon Alto Blanc 2007 Union des Vignerons en Terres Romanes, un vino giallo paglierino e con sentori di mela e pesca, non molto persistente, un vino sapido, ottimo come aperitivo
Aoc Côtes du Roussillon Rosè Sisquò 2007 Chateau de Rey, bel colore rosa carico, profumi di frutti di bosco e una discreta acidità. E’ un vino piacevole.
Aoc Côtes du Roussillon Rouge Le Cadet de Lauriga 2006 Chateau Lauriga, rubino violaceo, note di ciliegia e fragola, alcune note speziate, un ottimo prodotto.
Aoc Côtes du Roussillon Villages Arcadie 2006 Arcadie, bel colore rosso rubino intenso, profumi di frutti di bosco e ciliegie sotto spirito, aromi di frutti rossi maturi, vaniglia, liquirizia e anice, una buona base tennica.
Aoc Collioure Rouge Cornet & Cie 2007 Cave de l’Abbe Rous, nero intenso, profumi intensi di sottobosco, frutta matura e confettura, note terrose e minerali
Aoc Muscat de Riversaltes 2007 Domaine Ferrier-Ribaire, colore giallo dorato scarico, decise note di frutta candita e di albicocche, molto morbido e caldo in bocca.
Aoc Maury Rouge 2007 Mas Mudigliza, molto scuro e intenso nei profumi di frutta matura e di liquerizia, caffè e cacao. Un ottimo prodotto.
Aoc Riversaltes Ambré Château Les Pines 2000 Vignoble Dom Brial, rosso rubino molto carico e scuro, profumi netti di frutti di bosco e frutta rossa sotto spirito, note speziate e discrta mineralità. E’ il vino che mi è piaciuto di più anche come finezza e persistenza.
Aoc Banyuls Clos de Paulilles Cap Bèar 2006 Vignobels Daure, rosso mattone, profumi di prugne sotto spirito, fichi secchi e mandorle, arrivano poi aromi di cioccolato, tabacco e caffè, un ottimo Banyuls per concludere una bella giornata che mi ha permesso di conoscere meglio le varie tipologie di vini del Rossiglione.

foto: Copyright CIVR - M. SCHULZ

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