Mariann Fischer Boel, Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, ha annunciato, nella giornata odierna, che “non ci saranno cambiamenti nelle regole di produzione del vino rosato”. “E’ importante – ha esclamato la Fischer Boel – ascoltare i nostri produttori quando si fanno sentire per il cambiamento delle regole. E’ apparso evidente, in queste ultime settimane, che una maggioranza del nostro mondo produttivo vitivinicolo considerasse la fine dell’interdizione del taglio tra vini come una minaccia per l’immagine del rosato tradizionale”.
Piena soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Confederazione Nazionale dei Consorzi Volontari per la Tutela delle Denominazioni dei Vini Italiani – FEDERDOC dr. Riccardo Ricci Curbastro. Gli interventi e le iniziative di Federdoc a livello nazionale e comunitario (ultima tra tutte la conferenza stampa del 26 maggio scorso a Bruxelles con le Organizzazioni omologhe delle DO di Francia, Spagna e Svizzera) hanno avuto l’effetto sperato.
“Consideravamo inaccettabile la proposta della Commissione europea, ha esclamato Ricci Curbastro. I produttori di vino rosato hanno investito tempo, energia e denaro per elaborare un prodotto nobile e di qualità, che trova finalmente riscontro in un sempre crescente numero di consumatori. Se la proposta della Commissione fosse stata accettata, molte nostre importanti realtà produttive locali (ad es. Bardolino, Castel del Monte, IGT Salento, Cirò, ecc.) avrebbero avuto conseguenze economiche molto gravi”.
Produrre oggi un vino rosato significa attingere la materia prima (uve) da territori particolarmente vocati, lavorarla con tecniche e tradizioni consolidate che consentono di preservare le caratteristiche peculiari di un vino che, proprio per le sue proprietà organolettiche distintive, vive un momento di notorietà e di gradimento. “A chi avrebbe giovato la nuova possibilità, ha proseguito Ricci Curbastro, se non agli speculatori e a quanti, assecondando il mercato, avrebbero proposto, con una semplice addizione matematica sui registri di cantina, un vino rosato non più bianco e neanche rosso, senza le caratteristiche dell’uno e neanche dell’altro?”
Il Vino rosato costituisce attualmente l’8% della produzione e il 9% del consumo mondiale di vino. Il 75% dei vini rosati sono prodotti in Europa, con l’Italia al secondo posto per un quantitativo complessivo di 4,5 milioni di ettolitri (prima la Francia con 5,9 milioni). “Il regolamento applicativo del reg. CE 479/2008 sulle pratiche enologiche, che dovrà essere votato definitivamente alla fine del mese, manterrà lo status quo per il vino rosé” ha assicurato la Commissione.
Per informazioni:
Federdoc
Tel:
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E-mail: federo@federdoc.com
Fonte news: Federdoc
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