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Vocacibario

Il Re di Montalcino

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato



Montalcino e il Brunello



Alla pari dei grandi e famosi Chateaux del Medoc, c’è il toscano Brunello di Montalcino. Un vino che ha dato e continua a dare, il maggiore sostegno economico al proprio comune, valorizzando l’intera regione. Il merito di tutto questo, va sicuramente a Ferruccio Biondi Santi. Da una sua felice intuizione, nacque il Brunello di Montalcino. Un vino divenuto mito, che oggi occupa le posizioni di vertice nel mondo del vino. Un esempio (tra i pochi al mondo) di come l’agricoltura può dare un reddito anche maggiore dell’industria, ma con effetti indubbiamente migliori sull’uomo e sull’ambiente. Primo dei sette Docg toscani ad esserne insignito. Da alcuni decenni, per la sua elevata qualità che ne ha creato un’esclusiva immagine, legandola saldamente al territorio e l’opera fattiva del suo Consorzio, il Brunello di Montalcino ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti internazionali, che ne fa oggi uno dei pochi grandi vini di fascia alta tra i più venduti.

L’evento

Benvenuto Brunello 2010 è una manifestazione d’assoluto rilievo internazionale, che richiama ogni anno, il meglio della stampa (specializzata e non) mondiale, buyer, operatori del settore ed enogastronomi. Nella grande tensostruttura allestita all’interno della Fortezza di Montalcino, nei giorni 19 e 20 febbraio, oltre 200 giornalisti provenienti da tutto il mondo, hanno potuto valutare l’annata 2005 di Brunello di Montalcino, la Riserva 2004 dello stesso vino, nonché Rosso di Montalcino 2008 e, potendo, i Moscadello e i Sant’Antimo. Una kermesse oltremodo impegnativa, che li ha messi a dura prova, pensando che totalmente i vini in degustazione erano ben 358, di cui 136 Brunello di Montalcino tra cui 10 Selezione, 83 Riserva, 113 Rosso di Montalcino, 9 e 17, rispettivamente di Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.

Brunello 2005 & Brunello Riserva 2004

Puntualizzando che i 136 Brunello di Montalcino 2005 e le 83 Riserve 2004 li abbiano assaggiati tutti nell’arco dei due giorni, ovviamente c’è rimasto il tempo necessario per assaggiare solo 38 dei 114 Rosso di Montalcino, 9 dei 17 Sant’Antimo e 4 dei 9 Moscadello di Montalcino. Dalle nostre personali valutazioni, sono emerse le seguenti considerazioni. Tendente al buono l’annata 2005. L’andamento climatico con temperature medio-alte e dei periodi assolati e discretamente freschi, ha dato buone uve, da cui sono stati prodotti in generale, vini di medio-buona freschezza e con profumi in gran parte compositi. Di buon corpo, alcolici e sufficientemente sapidi. A tutto questo, vanno aggiunti l’età dei vigneti, le tecniche di vinificazione e d’affinamento adottate. Ecco le nostre valutazioni: quarantadue d’ottimo livello, cinquanta sul buono compresi e 10 Selezione, ventisei sul medio-buono, diciotto sul discreto. Quelli di maggior qualità ed armonia, presentavano un color rosso granato, un bouquet intenso e persistente, fine, ampio, composito e (sentori fruttati, speziati con note di tabacco, cacao e goudron) discretamente boisé, dal sapore secco, sapido, giustamente astringente, caldo, di buona struttura e continuità, dal retrogusto netto che richiama le note olfattive. Seguono nell’ordine: i 50, simili ma lievemente disarmonici per limitata freschezza, ma sapidi, dall’intenso e fine profumo, dal sapore secco ma morbido, caldo, leggermente tannico, di buon corpo e continuità. Poi i 26 dal colore granato non molto intenso, dal profumo fruttato e speziato con note piacevolmente boisé, e dal sapore abbastanza equilibrato, cosi come per la struttura e persistenza. Mentre i restanti 18, presentavano caratteristiche molto attenuate e meno fini rispetto ai precedenti, in particolare al naso (troppo boisé, e note vegetali) e al sapore (un po’ magri o un po’ piatti e poco persistenti). Degli 83 Brunello di Montalcino Riserva 2004, annata che ottenne ben 5 stelle, 20 decisamente ottimi, dall’intenso colore, gradazioni superiori e ottenute con il raggiungimento di una perfetta maturità dei polifenoli; 28 buoni, 20 medio-buoni e 15 discreti. In sintesi, le Riserve hanno mantenuto le promesse già dichiarate lo scorso anno. Buono comunque in generale, il livello qualitativo.

Gli altri vini

Valutando parzialmente i Rosso di Montalcino 2008 (solo 38 campioni su 113), li abbiamo trovati validi, spazianti dal buono al medio, dotati di ottimi colore e struttura, profumi discretamente fini e fruttati, ancora in gran parte tannici e limitatamente morbidi per la giovane età. Di 9 dei 17 Sant’Antimo: uno ottimo e 8 medio-buoni. Infine, i 4 dei 9 Moscadello di Montalcino, sono risultati due ottimi ed altrettanti discreti.

4 stelle all’annata 2009 e la posa della Piastrella

Dopo la grande annata 2004, un’altra molto buona, tanto da guadagnarsi Quattro Stelle. Come ormai e d’obbligo, ogni anno dal 1992, con l’assegnazione delle stelle all’annata, c’è stata la posa sulle mura del duecentesco palazzo comunale, di un’artistica formella (in ceramica di cm 30x30, con l’anno e le stelle assegnate) con dipinto la testa di una bella ragazza di profilo con sopra 4 stelle. Un’opera che viene dal Giappone, disegnata da Okimoto Shu ed ispirata al famoso e diffusissimo fumetto “The Drops of God” (Le gocce di Dio), inneggiante al vino. A deporla sul muro, Patrizio Cencioni direttore del consorzio Vino Brunello di Montalcino, alla presenza del sindaco di Montalcino Maurizio Buffi, di Okimoto Shu, di Munekoshi Hirokawa capocronista della redazione Kodansha e d’altre autorità nazionali e locali.

Leccio d’Oro 2010


Grand’attesa nello storico Teatro degli Astrusi al gran completo, per l’assegnazione del Leccio d’Oro. Un importante trofeo di livello internazionale, che annualmente è assegnato ad operatori del settore, quali un ristorante, un’osteria e un’enoteca, che si sono distinti nella presentazione, nel servizio, nella diffusione e nella valorizzazione del vino, in particolare del Brunello di Montalcino, che abbiano una Carta dei Vini, con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici. Al patrons dei locali è inoltre valutato il livello di conoscenza e preparazione riguardo alla realtà della zona, nonché alle caratteristiche di produzione dei vini. I tre premi sono andati rispettivamente, al ristorante Locanda Locatelli di Londra, uno dei big della capitale britannica con clienti del calibro di Tony Blair, Woody Allen, Madonna e Vladimir Putin. Per le osterie, La Fattoria Del Campiglione di Pozzuoli (Napoli) con oltre 1000 etichette di vino di cui gran parte di Brunello di Montalcino, e infine, l’Enoteca Bonatti di Firenze, che dal 1934 seleziona, vende e serve vini di gran pregio, in particolare il Brunello di Montalcino.
Ciascun premio consiste in una targa, un soggiorno a Montalcino, nonché una fornitura di bottiglie di Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo, di differenti produttori. Quest’anno ad assegnare i premi “Leccio d'Oro”, una giuria composta dal Presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni, dai vice presidenti Riccardo Talenti, Ferruccio Ricci e Marco Cortonesi, dalla giornalista enogastronomica Paola Mura, dall’enogastronomo Folco Portinari, dal Presidente nazionale AIS Terenzio Medri e dall’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger.

Organizzazione & ospitalità


Ottimali la sede della manifestazione, la postazione delle degustazioni, l’ospitalità alberghiera, i buffet nella pausa delle degustazioni. Inoltre, la cortesia ed efficienza dei funzionari del Consorzio, in particolare della d.ssa Cecilia Brunelli e delle sue collaboratrici.

Trend & Marketing

Metà del Brunello di Montalcino 2005, prima ancora di uscire sul mercato, e gia stato venduto. Un exploit di rilievo mondiale, tenuto conto che dal 1 gennaio al 31 dicembre 2009 le fascette per il Brunello di Montalcino richieste dai produttori sono state 7.180.000, contro le 6.850.000 dello stesso periodo del 2008, con un aumento del 4,82%. Dei 7 milioni di bottiglie annue, il 60% è venduto all’estero. Quindi, nel 2009, nonostante la difficile congiuntura economica, il Brunello tiene positivamente
nei mercati di tutto il mondo, confermando le proprie posizioni nei principali Paesi di riferimento.
L’annata 2004, infatti, aveva ricevuto il massimo della valutazione con cinque stelle, colori bellissimi e gradazioni superiori e ottenute con il raggiungimento di una perfetta maturità dei polifenoli.
L’export copre circa il 60% della produzione e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è di circa 140 milioni di euro.

Il Brunello & C. in cifre
(Fonte: Consorzio del Vino Brunello di Montalcino)

La produzione media annua di Brunello di Montalcino è di oltre 6.500.000 bottiglie, secondo la qualità dell’annata.
La superficie complessiva vitata del territorio di Montalcino è di 3.500 ettari, così suddivisi: 2.100 ettari iscritti all’Albo del Brunello di Montalcino, 510 ettari a Rosso di Montalcino Doc, 600 ettari a Sant’Antimo Doc, 50 ettari a Moscadello di Montalcino e i restanti 750 ettari a IGT.
Complessivamente sul territorio operano 250 produttori, di cui 200 imbottigliatori. Tutti i produttori (il 100%) sono iscritti al Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
Dimensione delle aziende: il 22% sono inferiori ad un ettaro, il 29% sono tra i e 3 ettari, il 15% sono tra i 3 e 5 ettari, un altro 15% è tra i 5 e i 15 ettari, il 9% sono tra i 15 e i 100 ettari, l’1% è sopra i 100 ettari; il 9% sono imprese esclusivamente commerciali. Principali Paesi importatori: USA 25%, Germania 10%, Svizzera 7%, Canada 5%, Inghilterra 3%, Giappone 3%, il resto è distribuito in circa 60 Paesi. Il restante 40% è consumato in Italia, in prevalenza: Toscana 7%, Nord Italia 8%, Centro Italia 5%, Sud Italia 1%, Montalcino 17%, di cui l’8% con vendita diretta in azienda. Attualmente un ettaro di vigneto di Brunello di Montalcino, si aggira sui 500.000 euro. Mediamente ogni anno sono prodotte 6.500.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.500.000 di Rosso di Montalcino, 80.000 di Moscadello di Montalcino e 700.000 di Sant’Antimo.

I Produttori


Abbadia Ardenga,
Agostina Pieri,
Agricola Centolani-Tenute Friggiali e Pietranera,
Argiano,
Baccinetti,
Banfi,
Barbi,
Baricci,
Bartoli Giusti-Tenuta Comunali,
Belpoggio,
Bonacchi,
Brunelli,
Camigliano,
Campogiovanni,
Canalicchio di Sopra,
Canneta,
Cantina di Montalcino,
Capanna,
Capanne Ricci,
Caparzo,
Caprili,
Casanuova delle Cerbaie,
Casisano Colombaio,
Castelgiocondo,
Castello di Velona,
Castello Romitorio,
Castello Tricerchi,
Castiglion del Bosco,
Ciacci Piccolomini d’Aragona,
Citille di Sopra,
Col di Lamo,
Poggio Il Castellare,
Col d’Orcia,
Coldisole,
Collelceto,
Collemattoni,
Corte Pavone,
Cupano,
Domus Vitae,
Donatella Cinelli Colombini,
Fanti,
Fattoi,
Ferrero,
Ferro,
Fornacella,
Fornacina,
Fossacolle,
Fuligni,
Gianni Brunelli-Le Chiuse di Sotto,
Il Colle,
Il Marroneto,
Il Palazzone,
Il Paradiso di Manfredi,
Il Poggione,
Innocenti,
L’Aietta,
La Campana,
La Colombina,
La Fiorita,
La Fornace,
La Fortuna,
La Gerla,
La Lecciaia,
La Magia,
La Mannella,
La Palazzetta,
La Poderina,
La Rasina,
La Togata,
La Velona-Monade 90,
Lambardi, Lazzeretti,
Le Chiuse,
Le Macioche,
Le Ragnaie,
Lisini,
Marchesato degli Aleramici,
Mastrojanni,
Maté,
Mocali,
Molino di Sant’Antimo,
Pacenti Franco-Canalicchio,
Padelletti,
Palazzo,
Pian delle Querci,
Pian delle Vigne,
Piancornello,
Pietroso,
Pinino,
Piombaia,
Podere Brizio-Roberto Bellini,
Podere Canalino,
Podere Canapaccia,
Podere La Vigna,
Poggio Antico,
Poggio dell’Aquila,
Quercecchio,
Renieri,
San Filippo,
San Giacomo,
San Lorenzo,
San Polino,
San Polo,
Sancarlo,
Santa Giulia,
Sassodisole,
Scopone,
Sesta di Sopra,
Sesti,
Siro Pacenti,
Villa I Cipressi,
Solaria,
Talenti,
Tassi,
Tenimenti Angelini,
Tenuta di Sesta,
Tenuta Greppone Mazzi,
Tenuta La Fuga,
Tenuta Le Potazzine,
Tenuta Oliveto,
Tenuta San Giorgio,
Tenuta Vitanza,
Tenute Niccolai-Podere Bellarina,
Tenute Silvio Nardi,
Terre Nere,
Tiezzi,
Tornesi,
Uccelliera,
Vasco Sassetti,
Ventolaio,
Verbena,
Villa a Tolli,
Villa Le Prata,
Villa Poggio Salvi.

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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