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Slow Fish, il salone del pesce a Genova. Report edizione 2006

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato

Venerdì 11 novembre alle ore 11, con taglio del classico nastro, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha inaugurato ufficialmente Slow Fish. Per tre giorni, dall'11 al 13 novembre, Genova ha ospitato la seconda edizione di Slow Fish (la prima si svolse in tono minore nel giugno dello scorso anno), manifestazione italiana di livello internazionale dedicata al mondo ittico. Una tre giorni - culturale, economica e gastronomica - che spazia a tutto campo sulle problematiche legate alle risorse ittiche compatibilmente al loro ecosistema: la pesca responsabile, le tecnologie adottate, attrezzature e servizi per la pesca, l'acquacoltura, la maricoltura, la cultura del mare e dei suoi prodotti e la gastronomia.

La manifestazione organizzata da Slow Food e promossa dalla Fiera Internazionale di Genova col contributo di Regione Liguria, Provincia di Genova, Camera di Commercio di Genova e Fondazione Carige, ha richiamato oltre 40 mila visitatori. Articolato in tre giornate piene, Slow Fish ha presentato ed animato molteplici motivi d'interesse. Le Isole del gusto: golosi percorsi dove assaggiare i prodotti ittici più tipici delle regioni italiane e di altri Paesi stranieri. Le Osterie del mare: veri e propri ristoranti regionali, dove hanno proposto piatti di un intero menu. Il Bazar: spazio dedicato al mercato del pesce e le sue problematiche, a cui hanno partecipato le Comunità del cibo legate alla pesca.

Tre grandi aree: Ghana, Mauritania e Senegal per l'Africa, Cile per l'America Latina, Turchia, Filippine e Giappone per L'Asia, Australia per l'Oceania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia (con 14 comunità) per l'Europa.
I numerosi Presidi Slow Food del pesce provenienti da vari Paesi del mondo, piccole aziende d'alta qualità ed i migliori produttori segnalati dalle Regioni italiane. Il Bistrot: area di passaggio dal Bazar alle realtà territoriali, dove con dei ticket acquistabili alla cassa, è stato possibile assaggiare, conoscendone storia, origini e metodi di allevamento, raffinati piatti realizzati dai più noti chef nostrani, abbinati a pregiati vini dell'annessa enoteca. E ancora (pagando 10 euro per percorso), i percorsi della conoscenza: 26 tappe fatte di cultura e sapori, dove pescatori e cuochi, elaborano piatti del proprio territorio. I Laboratori dell'acqua: 17 convegni condotti da illustri docenti universitari che trattano i complessi equilibri dei vari ecosistemi.

Per la parte didattica: Fish Tales riservata alle scolaresche, vari ed interessanti racconti e filmati sulla fauna ittica del mondo. Per golosi gourmet e massaie, nella parte interrata, il mercato del pesce fresco: cooperative di pescatori liguri, per tutti i tre giorni hanno messo in vendita pesce fresco, dando consigli sulla sua preparazione e utilizzo. Ma anche altri temi hanno richiamato l'attenzione di tutti, come la protezione delle risorse ittiche. A questo proposito, lo Iucn, l'Unione Mondiale della Conservazione, ha redatto la Red List: lista rossa che comprende tutte specie ittiche in pericolo d'estinzione. Tra queste, sino al 2004, ben 800 specie di pesci, 974 di molluschi e 429 di crostacei.


Slow Fish - Visitatori

Tirando le somme di quest'edizione, sebbene non abbia fatto registrare l'affluenza sperata, ha espresso caratteristiche culturali, ambientali e commerciali di alto livello. Un parere favorevole uniforme, confermato dalla soddisfazione dei rispettivi Presidenti della Regione Liguria, della Provincia di Genova e di Slow Food, Claudio Burlando, Alessandro Repetto e Carlo Petrini, nonché dagli Assessori Giancarlo Cassini (Regione) e Marina Dondero (Provincia), del Presidente della CCIAA genovese Paolo Odone e di Romano Merlo, segretario generale dello stesso ente.


Alcuni dati

La produzione ittica nell'ambito dell'UE, secondo i dati del 2002 in migliaia di tonnellate (Fonte Slow Food):
Danimarca 1.474; Spagna 1.148; Francia 870; Regno Unito 869; Olanda 518; Italia 454; Irlanda 345; Svezia 301; Germania 274; Portogallo 208; Grecia 177; Finlandia 160; Belgio 31; Austria 3. Totale: 6.830.
Mentre tra i Paesi recentemente entrati in Europa, ecco la situazione riferita allo stesso anno:
Polonia 255; Lituania 152; Lettonia 114; Estonia 102; Repubblica Ceca 24; Ungheria 18; Cipro 3,8; Slovenia 3; Slovacchia 2,6; Malta 2,1. Totale: 667.


Sempre dalla stessa fonte, la produzione italiana degli anni 2002 - 2003 (leggermente arrotondata):
2002: 574 - 2003: 518, di cui, in tonnellate: Pesca marittima (2002) 344.383 (2003) 350.955. Acquacoltura (2002) 229.600; (2003) 166.650. Totale: 2002 573.983, 2003 517.605.
Consumo pro-capite (kg): 2002: 20,2 - 2003: 20,9.


Fonte news: TigullioVino.it

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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