I cittadini di Bolgheri dovrebbero far erigere un monumento al marchese Mario Incisa della Rocchetta. Se i vini di Bolgheri hanno raggiunto una notorietà internazionale, il merito è solo il suo. Da una sua felice intuizione, nel 1944 nasce il primo vigneto. Dopo 24 anni, la prima bottiglia di Sassicaia con l’etichetta che tutti conoscono. Per 26 anni il Sassicaia è stato un re senza corona: vincente in concorsi e tasting di livello internazionale il Sassicaia era solo un “vino da tavola”. Otterrà la doc solo nel 1994. Un vino portabandiera che ha fatto proseliti, portando a 54 il numero dei produttori, di cui trentaquattro aderenti al Consorzio di Tutela.
Le nuove annate
Quest’anno, cambio della location: dalla storica Tenuta di San Guido al Campastrello Sport. Un complesso ideale per la degustazione l’ospitalità turistica. Come di consueto, sotto la regia di Paolo Valdastri direttore del Consorzio di Tutela, si è tenuta l’anteprima dei vini di Bolgheri delle annate che sono messe in commercio nel corso del 2010. Attese, in particolare, quelle del 2007 del Bolgheri Rosso Superiore e del 2008 per Il Bolgheri Rosso, nonché diversi IGT (bianchi, rosati e rossi di 4 annate) di pregio. Ma i vini in degustazione passati al vaglio di un folto gruppo di giornalisti nostrani ed esteri, erano ben di più. Centodiciannove vini di 4 annate, così suddivisi: 29 bianchi (18 del 2009, 2 del 2008 e 1 del 2007) di cui 10 Doc e 19 IGT (5 di questi di produttori associati ma fuori zona); 8 rosati 2009 di cui 6 Doc e 2 IGT, 36 Bolgheri Rosso di cui 2 del 2009, 22 del 2008 e 12 del 2007. Ventitre i Bolgheri Superiore di cui 19 del 2007 e 4 del 2006; infine 23 IGT rossi di cui 8 del 2008, 12 del 2007, due del 2006, ed altri tre (dei produttori associati ma fuori zona), rispettivamente del 2009, 2008 e 2007.
Le (mie) valutazioni
Dovendo fare una valutazione sui vini degustati, il livello qualitativo è in po’ minore rispetto allo scorso anno. Quelli di buon livello (eccellente, ottimo e buono), rappresentano circa il 30% del totale. Non è certo un giudizio ottimale, ma neanche negativo. E’ necessario tenere conto delle diverse annate presentate. In quel 30% non rientrano quei vini ancora disarmonici per gioventù (eccesso dì acidità fissa e tannicità, carenza di morbidezza) per eccesso di boisé, per il precoce imbottigliamento, ect. La degustazione ha validità nel momento in cui è fatta. E se questo metro, lo usiamo per altre manifestazioni importanti, il risultato sarà simile o quasi. Entriamo nel dettaglio. Dei 29 bianchi: dei ventisei 2009 due ottimo, cinque buono, dieci medio-buono, 9 appena sufficiente; mentre degli altri tre, sufficiente i due del 2008 e buono l’unico 2007 vendemmia tardiva. Dei sette rosati: 6 buono e 2 sufficiente. Dopo i Bolgheri Rosso: di livello medio i due 2009, dei ventidue 2008, uno ottimo, due buono, tredici medio-buono, tre discreto e tre appena sufficiente. Dei dodici 2007, cinque ottimo, tre buono e quattro medio-buono.
Passando ai Bolgheri Superiore, dei diciannove 2007: uno ottimo, quattro buono, quattro medio-buono e dieci discreto; mentre i quattro del 2006 sono risultati medio-buono. Per quanto riguarda gli IGT, degli otto 2008, cinque buono e tre medio-buono. Dei dieci 2007: uno ottimo, quattro buono, cinque medio-buono; sul buono i due 2006, mentre i tre fuori zona, sul buono i 2007 e 2008, medio-discreto il 2009.
La parte meno omogenea è stata quella dei bianchi. Piacevoli e validi i Vermentino fatti e affinati in inox, poco armonici e invitanti gran parte di quelli lasciati troppo sui lieviti e in legno. Di maggior equilibrio qualitativo i Bolgheri Rosso 2007. Ancora troppi i rossi Doc ed IGT con decise note boisè. Comunque un banco d’assaggio molto interessante, dove è stato possibile fare delle comparazioni tra vini delle stesse tipologie, capire l’influenza del terroir sui vini, la caratterizzazione conferita dai vitigni di origine bordolesi, la cresciuta qualità (più omogenea da alcuni anni), e non certo ultimo, il piacere di degustare dei vini che, volere o no, godono all’estero di buona reputazione, di cui un gruppetto può confrontarsi con i cosiddetti grandi dei cinque continenti.
I francesi nelle vigne del Bolgherese
Dei 119 vini degustati, quelli ottenuti totalmente da vitigni italici sono solamente 16. Mentre quelli ottenuti da vitigni totalmente francesi, sono risultati ben 95. Otto erano i vini di cui uno su due o tre, era italiano.
I Bolgheri Doc in cifre
La superficie totale Doc è in questo momento di 1.148 ettari, di cui 962 dei soci del Consorzio di Tutela. Di questi, 857 ettari sono iscritti all’albo Doc, mentre i rimanenti 105 sono ad IGT. La superficie vitata d’aziende non iscritte al Consorzio Doc ammonta a 186 ettari. I vigneti iscritti alla Doc dei soci aderenti al Consorzio di Tutela sono così composti: cabernet sauvignon 387 ettari (45,17%), merlot 206,52 ettari (24,10%), cabernet franc 66,58 ettari (7,77%, petit verdot 63,98 ettari (7,47%), syrah 61 ettari (7,18%), sangiovese 11,38 ettari (1,33%), vermentino 52 ettari di cui 46,23 Doc, sauvignon 5,87 ettari di cui 3,03 Doc, viognier 4,92 ettari di cui 4,54 Doc, chardonnay 2 ettari circa e trebbiano toscano 1 ettaro.
La potenzialità produttiva compresi gli IGT, si può stimare in 6.000.000 di bottiglie. Parlando dei consumi, poco più del 30% è consumato in Italia, il restante 70% prende la strada per l’estero.
I Produttori Bolgheri Doc presenti
Az. Agr. Aia Vecchia, Bibbona - Argentiera Soc. Agr. Srl, Donoratico - Batzella ssa, Castagneto Carducci - Tenuta di Biserno srl, Bibbona - Az. Agr. Caccia al Piano 1868 spa, Castagneto Carducci - Az. Agr. Campo al Mare, (FI) - Campo alla Sughera di Knauf, Bolgheri - Fattoria Casa di Terra, Bolgheri - Castello di Bolgheri, Bolgheri - Agr. La Cipriana, Castagneto Carducci - Az. Donna Olimpia 1898 srl, Bolgheri - Az. Agr. Enrico Santini, Castagneto Carducci - Az. Agr. Eucaliptus, Castagneto Carducci - Az. Agr. Ferrari Iris e Figli, Cecina - Soc. Agr. Fittipaldi srl, Castagneto Carducci - Az. Agr. Le Fornacelle, Castagneto Carducci - Az. Agr. Giorgio Meletti Cavallari & C, Castagneto Carducci - Az. Agr. Giovanni Chiappini, Bolgheri - Az. Agr. Le Grascete, Castagneto Carducci -Podere Grattamacco Collemassari SpA, Castagneto Carducci - Podere Greppi Cupi, Donoratico - Az. Agr. I Greppi ss, (FI) Tenuta Guado al Tasso, Bolgheri - Tenuta Guicciardini Strozzi, (SI) - I Luoghi, Castagneto Carducci - Az. Agr. Le Macchiole, Bolgheri - Az. Agr. Michele Satta, Castagneto Carducci - Tenuta Ornellaia SpA, Bolgheri - Poggio Al Tesoro srl, Bolgheri - Tenuta San Guido, Bolgheri - Podere Sapaio sas, Castagneto Carducci - Az. Agr. Serni Fulvio Luigi, Castagneto Carducci - Terre del Marchesato, Bolgheri - Az. Agr. A. Tringali Casanova, Castagneto Carducci.
Altre aziende non iscritte alla Doc
Agricola Sala, Casale Marittimo - Cà Marcanda, Castagneto Carducci - Campo al Pero, Castagneto Carducci - Campo al Signore, Castagneto Carducci - Vincenzo di Vaira, Bolgheri - Guado al melo, Castagneto Carducci - Il Magazzino, Bolgheri - La Cerretella, Castagneto Carducci - Enio Micheletti, Castagneto Carducci - Orma, Bolgheri - Podere Arundineto, Donoratico - Podere Giovanni, Castagneto Carducci
Poggio alle Querce, Castagneto Carducci - Zenato, Peschiera del Garda.
Cenni sul disciplinare di produzione Bolgheri Doc
Zona di produzione: il territorio amministrativo del comune di Castagneto Carducci per la parte ad est della SS1 Aurelia vecchio tracciato, in provincia di Livorno.
Tipologie:
Bolgheri Bianco: uve trebbiano toscano, vermentino e sauvignon dal 10 al 70% per ognuna, con eventuale aggiunta d’altre uve a bacca bianca raccomandate o autorizzate per la provincia di Livorno, fino al 30%, con resa massima di 100 ql per ettaro. Gradazione minima 10,5%.
Bolgheri Vermentino: uve vermentino minimo 85%, altre max 15%, con resa massima di 100 ql per ettaro. Gradazione minima 10,5%.
Bolgheri Sauvignon: uve sauvignon minimo 85%, altre max 15%, con resa massima di 100 ql per ettaro. Gradazione minima 10,5%.
Bolgheri Rosso: uve cabernet sauvignon dal 10 all’80%, merlot max 70%, sangiovese max 70%; altre max 30%, con resa massima di 90 ql per ettaro. Gradazione minima 11,5%.
Bolgheri Rosato: come per il Rosso.
Bolgheri Vin Santo Occhio di Pernice: uve sangiovese dal 50 al 70%, malvasia nera dal 30 al 50% ed altre max 30%, con resa massima di 90 ql per ettaro. Gradazione minima 16%.
Bolgheri Superiore: qualificazione del Bolgheri Rosso se ottenuto con resa massima in uve di 80 ql per ettaro, presenti una gradazione alcolica minima complessiva di 12,5%, un estratto secco minimo del 24 per mille, ed un affinamento minimo di 2 anni, a decorrere dal primo gennaio successivo alla vendemmia, di cui minimo 1 in botte di rovere e almeno 6 mesi in bottiglia. Gradazione minima 12%.
Bolgheri Sassicaia: ottenuto da uve cabernet sauvignon 85% e cabernet franc 15%, con resa massima di 60 ql per ettaro, provenienti dalla sottozona Sassicaia, collocata nella parte collinare della Tenuta San Guido di Bolgheri, con un affinamento minimo di 2 anni di cui almeno 18 mesi in botte di rovere da 225 litri, e altri 6 mesi in bottiglia. Gradazione minima 12%.
La proposta della modifica del disciplinare, votata all’unanimità dall’Assemblea dei soci, riguarda le seguenti norme: Bolgheri Rosso e Bolgheri Superiore, senza citare l’uva impiegata. Entrambe le tipologie potranno essere prodotte anche in purezza, mentre con syrah e sangiovese non dovranno superare il 50%. Il Bolgheri Rosso potrà essere immesso al consumo non prima dell’1 settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia. Nel Bolgheri Superiore resta invariato l’affinamento minimo di 24 mesi. I vitigni di sangiovese e syrah saranno presenti fino ad un massimo del 50%. Sarà introdotta la menzione in etichetta del nome della vigna. Per i bianchi e i rosati si potranno utilizzare tappi sintetici.
Nella foto: Il Direttore del Consorzio Doc Bolgheri Paolo Valdastri e vini in degustazione.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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