La viticoltura in Emilia è antichissima.
Da sempre, sulle colline intorno a Bologna, la vigna era ed è la risorsa agronomica più importante. Non a caso l'Emilia-Romagna, è tra le prime regioni d'Italia per produzione di vino. Per molti ancor oggi, Emilia uguale Lambrusco.
Niente di più falso (benché i Lambrusco siano piacevoli vini). Il detto comune poteva valere alcuni decenni fa. Oggi sotto l'ombrello della Doc Colli Bolognesi ci sono ben 16 tipologie di vino, di cui 13 bianchi e tre rossi. Ossia vini per tutti i gusti e le tasche.
Sosta golosa a Sasso Marconi
Ma perché parliamo specificatamente dei Colli Bolognesi ? Per un gradito invito che ci è stato fatto, tramite l'amico e collega Andrea Dal Cero, dall'Enoteca Regionale Emilia Romagna, per far conoscere il territorio, i vini e i produttori dei Colli Bolognesi. Una tre giorni scarsa ma intensa (dalla sera di venerdì 11, alla mattina di domenica 13 luglio), riservata ad un ristretto numero di giornalisti specializzati nel settore. Dopo l'arrivo ed alloggio a Fattorie di Montechiaro, ameno agriturismo su un colle di Sasso Marconi, aperitivo e cena alla Locanda del Castello, dove ci aspettava il presidente del Consorzio dei Colli Bolognesi Francesco Isolani Cavazza, e il presidente dell'Enoteca Regionale Emilia Romagna Gian Alfonso Roda.
Durante l'ottima cena realizzata dallo chef e patron Marcello Dall'Aglio, il presidente Isolani Cavazza ci illustrava la costante crescita sia tra i produttori che nella qualità dei vini. Quest'ultimi, abbinati magistralmente ai piatti serviti, ci hanno piacevolmente convinto. In particolare il Pignoletto Superiore 2007: intenso, persistente, fine, ampio con sentori floreali e fruttati, secco, fresco e sapido, pieno e continuo. E ancora, un ottimo Sauvignon 2007 dall'intenso sentore varietale, secco ma morbido e sapido, pieno e persistente e, anch'esso molto valido, un Cabernet Sauvignon 2005 già di molta armonia.
Tour tra le aziende - Vallania
Il programma di sabato, la visita a tre importanti aziende produttrici. Il tempo di far colazione alla fattoria Montechiaro, e partenza col mimibus, per la visita all' azienda agricola Vigneto delle Terre Rosse della famiglia Vallania a Zola Predosa. Una azienda che ha fatto da traino a tutta la zona. Proprietà da sempre della famiglia, è stata rifondata nel 1961 dal compianto Enrico Vallania che, medico di professione, ha avuto per primo il merito dell'uso belle botti d'acciaio inox sia per vinificare che affinare il vino. Il tutto con rigoroso controllo delle rispettive temperature. Già negli anni 80, i suoi vini erano in competizione con quelli di aziende prestigiose nostrane ed estere. Ad accoglierci, la figlia Elisabetta che, dopo aver illustrato la storia e la filosofia dell'azienda, le visite alle cantine di vinificazione e di stoccaggio, ci ha fatto servire una sequenza di vini di buono ed alto livello. Eccoli in ordine di annate: Pinot Bianco 2007 dagli intensi profumi floreali e fruttati, fresco e sapido, di buona persistenza; Chardonnay 2005 ancora floreale, e di buona freschezza e sapidità; Riesling 2005 con sentori di quelli renani; Pinot Nero 2004 che ci ha ricordato per complessità la Borgogna e il Cabernet sauvignon della stessa annata, di notevole equilibrio. Tutti rigorosamente affinati in acciaio ed in bottiglia.
Tour tra le aziende - Tizzano
Seconda tappa, all'azienda agricola Tizzano della famiglia Visconti di Modrone a Casalecchio di Reno. L'azienda comprende l'imponente e storica Villa Marescalchi, per secoli residenza della nobile ed illustre famiglia bolognese, con saldi legami con la Francia. Infatti Ferdinando Marescalchi fu Ministro degli Esteri di Napoleone. Ragioni per cui, già nell'inizio 800, sono stati selezionati ed impiantati vitigni francesi, come pinot bianco e nero, sauvignon e cabernet franc e sauvignon. Nelle antiche e suggestive cantine colme di botti di rovere, oggi di proprietà dei fratelli Visconti di Modrone eredi dei Marescalchi, riposano rossi di pregio. Per l'assaggio sono stati proposti i seguenti vini: Pignoletto Superiore 2007, un vino profumato, pieno e di buona persistenza; Pignoletto 2007 Spumante: fresco, sapido, d'invitante beva ma di buona personalità; Sauvignon 2007 dall'intenso profumo varietale, sapido, pieno e continuo; Cabernet Sauvignon 2005 di buona struttura ed armonia. Prima o durante la degustazione, golosi ed abbondanti assaggi di Mortadella di Bologna e di Parmigiano Reggiano stagionato.
Tour tra le aziende - Montevecchio Isolani
Nel primo pomeriggio, partenza per Monte San Pietro, per visitare l'azienda agricola Montevecchio Isolani della famiglia Isolani Cavazza. L'azienda si estende intorno al Palazzo senatorio Isolani, costruito alla metà del Cinquecento dalla famiglia senatoria Casali, sulla proprietà acquistata il 20 aprile 1456. Come testimonia l'atto d'acquisto custodito nell'Archivio Isolani. La costruzione ingloba anche la torre matildica dell' XI secolo che faceva parte del vasto complesso difensivo intorno alla città di Bologna. E sempre menzionato nel documento del 1456, si evidenzia l'importanza dei vigneti nella tenuta, ereditata nel Settecento dall' illustre marchese e senatore Gregorio Filippo Maria Casali. In Francia, o meglio nel Bordolese, sarebbe considerato un vero e proprio chateau. Ad accoglierci, Francesco Isolani Cavazza, proprietario e presidente del Consorzio Vini Colli Bolognesi. Visitate le storiche cantine, saliamo le scale, oltrepassiamo un grande salone adornato di antichi dipinti, e raggiungiamo un salotto dove, ci aspettavano Gian Alfonso Roda, presidente dell'Enoteca Regionale e il direttore del Consorzio, Carlo Lavorini. Dopo una descrizione accurata sulla situazione produttiva dell'intero comprensorio, ha inizio una degustazione dei seguenti vini serviti da impeccabili sommelier dell'Ais. Pignoletto 2007 vivace, delicatamente fruttato, sapido, leggero ma equilibrato e d'invitante beva; seguono un altro Pignoletto 2007 di buona struttura e persistenza, e due rossi interessanti: il primo un Cabernet Sauvignon
2003 ancora fresco e fruttato, discretamente armonico, continuo, e il secondo, un altro Cabernet Sauvignon della stessa annata ma affinato in barrique. Bouqueté, con note balsamiche, sapido, molto astringente, pieno e persistente.
Miniforum sul mercato dei vini Colli Bolognesi
Sul finire della degustazione, si è aperto un dibattito imperniato sul consumo dei vini Colli Bolognesi. Isolani Cavazza, presidente del Consorzio, ha affermato che metà del vino prodotto è venduto sfuso. Lo stesso, dandone motivi diversi, lo hanno ribadito sia Lavorini che Roda. L'attuale situazione economica nazionale non favorisce certo le vendite. Anche altre zone blasonate hanno gli stessi problemi. Ma qualcosa si può sempre fare. Per la valorizzazione e tutela dei vini Colli Bolognesi Doc ci pensa il Consorzio medesimo. Per la diffusione e l'immagine lo stesso Consorzio e l'Enoteca Regionale. Dal canto nostro, crediamo che per diffondere i vini di questo territorio, è necessario convincere i titolari di trattorie, ristoranti, alberghi, enoteche e wine bar, non solo di inserirli nelle loro carte dei vini, ma consigliarli e servirli con i piatti tipici e non delle loro cucine. Anche perché se non consumiamo i prodotti locali, il territorio non cresce. Poi, doverosamente, una maggiore e convincente opera di sostegno al territorio da parte nostra (stampa e tv).
Altre soluzioni: un premio giornalistico dedicato al territorio e ai suoi vini, concomitante con concorsi fotografici, pittorici e letterari sullo stesso tema, con tanto di annullo postale. Un premio per chi valorizza al meglio questi vini, ed un altro a chi (vari tipi di esercizi pubblici) ne consuma di più.
Tutto questo è necessario e meritato, perché i vini oltre ad essere di buon livello, sono l'espressione di un territorio felicemente sposato alla salvaguardia e rispetto dell'ambiente.
Da Franco Rossi, degna fine del tour
Partenza da Monte San Pietro per raggiungere la Dotta e la Ghiotta Bologna. La meta è il noto ed elegante ristorante Franco Rossi, gestito dall'omonimo patron. Un personaggio dalla straordinaria accoglienza e simpatia. Per l'occasione ci ha riservato la raccolta saletta (una bomboniera) attigua alla straordinaria cantina. La cena, realizzata dallo chef Lino Rossi (fratello del titolare), era composta da raffinati e ghiotti piatti, interpretati rivisitando al meglio la cucina felsinea, sposati in matrimonio d'amore, con i vini Colli Bolognesi Doc, spaziando dal Pignoletto secco, Superiore e Passito in chiusura, alternati da ottimi Merlot e Cabernet Sauvignon.
I vini Colli Bolognesi: Zona e Doc in cifre
La zona di produzione comprende solo i seguenti comuni di collina di due province. Monteveglio, Savigno, Castello di Serravalle, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Marzabotto, Pianoro e in parte quelli di Bazzano, Crespellano, Casalecchio di Reno, Bologna, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa e Monterenzio in provincia di Bologna. Inoltre parte del territorio del comune di Savignano sul Panaro in provincia di Modena. Solo nella parte del territorio della Zona Doc in provincia di Bologna, sono state riconosciute ed inserite nel disciplinare, sette microzone di qualità. Colli Bolognesi - Colline di Riosto, Colline Marconiane, Zola Predosa, Monte San Pietro, Colline di Oliveto, Terre di Montebudello e Serravalle. La superficie viticola totale è di circa 1.179 ettari,
con un altitudine che varia da 50 a 500 metri.
Dati del 2007
Soci aderenti al Consorzio di Tutela: 120 - Soci imbottigliatori: 42 - Numero di bottiglie: 1.708.364 - Totale uva prodotta: 42.559 quintali
Sponsor e organizzazione
L'iniziativa è stata sponsorizzata dall'Enoteca Regionale Emilia Romagna di Dozza. Il rapporto con la stampa è stato curato dal giornalista Andrea Dal Cero. L'organizzazione, logistica, visite alle cantine e trasferimenti, è stata curata da Marta Geri della Ph Srl di Faenza.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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