Si è riunito il 10 novembre 2010 il Comitato Fondativo della futura Fondazione Nardini, che consolida l’impegno etico dell’azienda e dà vita ad un progetto culturale ambizioso ed audace. La Nardini è la più antica distilleria italiana e poggia le proprie radici in una storia aziendale di oltre duecento anni. Per vocazione, da quando sul Ponte Vecchio a Bassano apriva la storica grapperia che ancor oggi rappresenta un landmark del nostro territorio, al passato recente, che ha visto nascere il complesso architettonico delle Bolle Nardini, teatro del convegno dell’11 novembre, la Ditta Bortolo Nardini ha sempre scelto una dimensione che andasse oltre la semplice ottica aziendale.
Oggi la Nardini si pone un obiettivo ancora più ambizioso nell’ottica di un impegno etico marcato. L’iniziativa nasce dalla volontà di una Famiglia di imprenditori che, forti di una storia famigliare e aziendale pluricentenaria, dirigono lo sguardo verso una contemporaneità consapevole – come ci racconta l’architettura delle Bolle Nardini – e verso un futuro ancora da immaginare – rappresentato da tutta la famiglia – vecchia e nuova generazione, ovvero da Giuseppe Nardini con Cristina, Antonio, Angelo e Leonardo. L’esigenza di optare per una dimensione ed un orizzonte temporale di lungo periodo ha trovato perfetta corrispondenza con il tema che la Famiglia ha individuato in collaborazione con Gianni Riotta – coordinatore scientifico del Convegno – il dibattito sull’evoluzione demografica del nostro pianeta è in fin dei conti uno spunto per comprendere ed affrontare le sfide che si presenteranno alle nuove generazioni.
Interviene Alberto Bovo, coordinatore del Comitato “L’azienda ha un’ambizione importante: quella di farsi carico e dare voce ad una riflessione profonda sulla nostra epoca. Oggi perciò si è consolidato un gruppo di lavoro, composto da Giuseppe Nardini, da Moisès Naìm, politologo di fama internazionale che ci fa l’onore di essere presente, da me stesso e naturalmente da Gianni Riotta che ha dato l’anima al progetto”. Afferma Moisès Naìm in qualità di Presidente del Comitato Fondativo.
“Oggi non si contano i convegni, i dibattiti a cui tutti noi siamo chiamati a partecipare. Ma quando ho visto l’azienda, la magnifica struttura in cui ci troviamo ho capito l’ambizione della famiglia che non si limita all’eccellenza di prodotto ma che riflette le caratteristiche del loro progetto: ambizioso, audace, determinato. L’obiettivo far diventare Bassano la capitale delle idee, un’ambizione che comincia domani e che siamo disposti a portare avanti con audacia originalità e ambizione. Ci auguriamo sia la prima di molte volte.” Gianni Riotta aggiunge: “Sentiamo il bisogno di sviluppare delle riflessioni all’altezza dei problemi e delle sfide che ci troviamo ad affrontare. Oggi dominano i talk show e le polemiche dominano, e ritroviamo poca passione e curiosità per i problemi del futuro. Partendo da un articolo di Jack Goldstone per Foreign Affairs abbiamo deciso di riflettere sul 2050: quanti saremo in Italia e nel mondo, ma anche come saremo, come mangeremo, come preghermo, come vivremo. Per tornare all’Italia ciò che conta è la riflessione su dove andiamo: con grande disciplina abbiamo lavorato per raccogliere persone di diversa formazione con l’obiettivo di fare di Bassano un crocivia tra tutte le culture e le discipline.
Proprio oggi che il Veneto torna alla ribalta per l’alluvione che l’ha colpito, è un segno anche che, mentre sta piovendo, il Veneto si è rimesso a lavorare e si è rimesso al lavoro. Conclude Gianni Riotta: “Ci auguriamo che questo sia il primo di tantissimi incontri. Proprio come l’idea di queste Bolle, un’architettura futuristica inserita insenrito in un contesto territoriale in cui innumerevoli sono i capolavori di architettura storica: dall’idea del passato nasce l’idea del futuro, un ottimo auspicio per un grande progetto”.
Interveiene Moisés Naìm “Congratulazioni per l’iniziativa che è parla dell’identità dell’azienda, un’impresa di 300 anni ma che potrebbe continuare per ancora un lunghissimo tempo. La sfida è allineare gli interessi dell’azienda, della famiglia radicata nel territorio e interesse della società, con ambizione nella creatività dei luoghi e delle idee. Va pensata questa iniziativa con la stessa ambizione e con l’dea di far diventare questo appuntamento una ricorrenza che faccia Nardini epicentro dei grandi dibattiti dell’umanità. Una conversazione catalizzata sui grandi temi della nostra epoca che anno dopo anno cresca e faccia diventare Nardini un piunto di riferimento nel dibattito internazionale.”
Per informazioni:
HangarPress
Tel: 02 48028758
Federica Moscheni
E-mail: moscheni@hangar.it
Fonte news: HangarPress
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