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Parchi italiani

Parco Naturale Val Troncea

di Iole Piscolla

MappaArticolo georeferenziato

Situato nel cuore delle Alpi Cozie, il territorio del Parco si estende per una superficie di 3280 ettari sulla parte superiore del bacino del torrente Chisone, connotata da ambienti di alta montagna, con cime di oltre 3000 m di altitudine ed insiste totalmente sul comune di Pragelato, proprietario per l' 89% dei terreni. La presenza dell'uomo in Val Troncea, oggi pressochè disabitata (escludendo i 3 alpeggi estivi), risale alla preistoria, come testimonia un graffito antropomorfo rinvenuto a Troncea.

Probabilmemte i primi abitanti stabili, valdesi del Lionese o del Narbonese, provenivano dalla limitrofa regione francese del Queyras e per questo la storia locale è caratterizzata, nell' arco di centinaia di anni, da eventi di grande rilevanza strettamente legati a quelli del versante francese (persecuzioni religiose degli abitanti della valle di fede valdese, transito di eserciti, epiche battaglie). Restano oggi solo tracce delle magnifiche abitazioni rurali risalenti al 1700, caratterizzate da ampie e splendide stalle con volte a crociera e da grandi tetti in lose o scandole (tegole in legno di larice), retti da imponenti capriate, dei forni comuni e delle fontane, luogo di aggregazione per eccellenza.

Dal punto di vista geomorfologico la conformazione attuale della valle trova spiegazione nell'azione erosiva dei ghiacciai Rissiani (200.000 anni fa) e Würmiani (15.000 anni fa) che scavarono la valle facendole assumere il tipico profilo ad U. Con una lenta e progressiva colonizzazione, la vegetazione ricoprì nei secoli successivi le pendici e i boschi di conifere risalirono dal fondovalle fino al limite altitudinale. Nei secoli poi, lo sfruttamento fu intensivo, in quanto la costruzione delle fortificazioni di Fenestrelle richiese grandi quantità di legname, così come l'armatura delle gallerie delle miniere di calcopirite (solfuro di rame e ferro) del colle del Beth, in alta Val Troncea.

L'esbosco sconsiderato ed il pascolo del bestiame hanno quindi con il tempo creato boschi antropizzati molto diversi da quelli originari: oggi il larice impone la sua predominanza, meno diffusi sono il pino cembro, il pino uncinato, di cui esiste in valle uno dei pochi boschi da seme d'Italia, ed il pino silvestre. Il sottobosco risulta ricco di varie specie di piante, fra cui rododendro, ginepro e mirtillo e, nelle zone più fresche, ontano verde.

Superato il limite della vegetazione, si apre il favoloso mondo di fiori alpini che hanno ben meritato alla valle l'appellativo di "Valle dei fiori"; fra questi spiccano l'astro alpino, la driade, la stella alpina, la viola calcarata e, nelle vallette nivali, la soldanella alpina e l'arabetta cerulea. Anche la fauna del parco è di notevole interesse: camosci, cervi, caprioli, cinghiali, stambecchi (reintrodotti con successo dall'Ente nel 1987), volpi, ermellini, lepri e marmotte, donnole, faine fino ad arrivare ai mammiferi più piccoli e discreti, come il ghiro. 60 specie di uccelli popolano il territorio, fra cui gallo forcello, pernice bianca, coturnice, aquila reale e la rara civetta capogrosso, tutelata dal parco anche la trota fario di ceppo mediterraneo, con una zona di protezione della ittiofauna.

Presso la sede del parco è possibile visitare il museo, in cui vengono presentate, attraverso diorami, pannelli esplicativi e cassetti espositivi, le principali caratteristiche naturalistiche (faunistiche, floristiche, geologiche), storiche ed architettoniche del parco, acquistare libri e partecipare alle conferenze organizzate dall'Ente e, nel periodo estivo, prenotare i bivacchi in quota (Beth e Clapis).
Una biblioteca, ricca di testi di carattere scientifico e divulgativo, è a disposizione, previa prenotazione, del pubblico.

Sede della biblioteca del Parco è la così detta "Casa degli Escartons", presso la frazione Rivets di Pragelato, inaugurata nel 2006. Gioiello dell'architettura alpina locale, la Casa degli Escartons è oggi luogo di memoria di un territorio che storicamente ha unito le popolazioni dei due versanti, italiano e francese appunto, basti pensare che nel 1343 la comunità pragelatese, insieme ad altre 50 comunità delle valli escartonnesi, otteneva da Umberto II con la Charte des libertès grandi privilegi di libertà individuali e collettive, assolutamente all'avanguardia rispetto al contesto storico medievale. Ancora oggi, sull'esempio di ciò che è stato, molte sono le collaborazioni transfrontaliere: attualmente il Parco è impegnato in 3 progetti Interreg III, che fanno parte del programma di cooperazione transeuropea finanziati dalla Comunità Europea.

In estate i visitatori, oltre alla possibilità di partecipare alle escursioni tematiche condotte dai guardiaparco, hanno a disposizione numerosi itinerari. Di recente, sono stati realizzati 6 percorsi tematici autoguidati, percorribili quasi tutti in giornata, con un senso di marcia consigliato. Per ogni percorso sono indicati approssimativamente lunghezza, dislivello, quote minime e massime, tempo di percorrenza, mentre per i più piccoli la Val Troncea si può scoprire anche a groppa di asino: nei mesi di luglio ed agosto, presso la Maison des Muletiers in località Mulino di Laval, l' Associazione Italiana per la Valorizzazione del Mulo e dell'Asino offre la possibiltà di scoprire e conoscere questi equini ingiustamente bistrattati.

In estate nel parco 3 sono gli allevatori che portano le vacche in alpeggio, presso i quali è possibile acquistare le classiche tome di montagna dalla forma tonda, profumate di erba e fiori di pascolo ed a volte di nocciola tostata. Inoltre gli apicoltori locali, grazie alle ricchezze floristiche della valle, producono un ottimo miele millefiori, gestito dal Consorzio Apicoltori di Pragelato.


Parco Naturale Val Troncea

Via della Pineta Frazione Ruà 10060 - Pragelato (TO)
Tel. 012278849
Web : www.parconaturalevaltroncea.it
E-mail : promozione.parco.valtroncea@ruparpiemonte.it

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Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...

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