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Resoconto del convegno Montecucco Doc

di Redazione di TigullioVino.it

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“Approfondimento delle conoscenze sugli aspetti qualitativi del Sangiovese” ovvero quando scienza e tecnologia incontrano il Sangiovese.

“La conoscenza dei fattori che in vigneto sono la fonte di differenze compositive può fornire strumenti utili per operare più razionalmente scelte tecniche in grado di apportare un valido contributo alla diversificazione e alla identificazione dei vini prodotti, contribuendo a incrementare la competitività delle aziende verso i mercati che stanno diventando sempre più competitivi.”Ricerca è sinonimo di competitività , di innovazione e sviluppo. Su questo c’è poco da discutere ne è fortemente convinto Claudio Tipa che come presidente della Fondazione Montecucco ha annunciato per i prossimi 5 anni un finanziamento al gruppo di viticultura del Dipartimento di Coltivazione e difesa delle specie legnose dell’Università di Pisa.

Alla fine del Workshop dal titolo “ Approfondimento delle conoscenze sugli aspetti qualitativi del Sangiovese” che si è svolto sabato 27 novembre , presso la sede del Consorzio Tutela del Montecucco a Sasso d’Ombrone (Grosseto), Claudio Tipa, nel ringraziare i presenti ha sottolineato l’impegno della fondazione Montecucco nel garantire il proseguimento delle ricerche sul Sangiovese. Durante lo svolgimento dei lavori i Professori ed i Ricercatori del gruppo pisano coordinati dal Professor Giancarlo Scalabrelli, attraverso le loro relazioni, hanno illustrato i risultati della loro ricerca sul sangiovese. La Correlazione tra espressione genetica e accumulo di aromi, è questo lo studio che ha permesso ai ricercatori di individuare i geni coinvolti nella accumulo produzione di aromi nelle uve. Prendendo in esame diversi fattori e studiando la relazione tra di essi (zona di produzione, la buccia, la polpa, il clima ecc..).

Questo ci permette di capire dove e come intervenire per favorire l’accumulo di aromi, più aromi ci sono nelle uve più aromatico e particolare sarà il vino, praticamente il fine è :-“ migliorare il prodotto di anno in anno, ottenendo dall’uva di partenza il prodotto finale migliore.” L’ esposizione dei relatori, è risultata chiara ,anche a chi non era esperto viticultore, come l’analisi della dottoressa Fabiola Matarrese” conoscere meglio le caratteristiche analitiche e sensoriali delle uve di Sangiovese, ottenere la conoscenza dei fattori di differenzazione per fornire strumenti operativi al fine di identificare e diversificare i vini. -“Questo perché in un settore dove la concorrenza è molteplice ci aiuta a rendere un prodotto unico e identificabile , legato al territorio che lo ha espresso. E’ importante in quanto le caratteristiche storiche e basilari di un territorio vanno sempre rispettate e va tutelata la sua unicità”.

Lo studio mira fondamentalmente a questo: tutelare garantire e ricordare. La ricerca , invece, della dottoressa Eleonora Ducci è stata quella di analizzare la maturità delle uve non solo in base alle classiche analisi di laboratorio ma agganciarle allo studio della degustazione sensoriale. Con questa analisi si è scoperto che si abbreviano i tempi per prendere le decisioni più opportune al momento adeguato. “Agendo cosi si è dimostrato che si ottiene un notevole risparmio sui costi”. Un esame unico che ci permette di seguire l’andamento della maturazione. La complessità degli aromi nei vini è l’argomento della relazione del Dott.Claudio d’Onofrio Lo Studio che ha messo in evidenza le fasi fenologiche cioè i momenti dello sviluppo dell’acino, dove vengono prodotti accumulati e sviluppati gli aromi che poi ci ritroviamo nei vini. Un’importante scoperta riguarda la defogliazione in particolare quella precoce ovvero quella operata durante la fioritura, ci permette di avere maggior contenuti di aromi nelle uve . Questo è stato un risultato importante e inaspettato in quanto la defogliazione di solito viene fatta all’invariatura. Se si considera che oggi esistono 90 cloni omologati di Sangiovese distinguersi diventa sempre più difficile.

Un aiuto importante ci viene anche offerto dalle relazioni, sia di Giuseppe Ferroni ( Profilo sensoriale delle uve Sangiovese ) e sia di quello di Giancarlo Scalabrelli. Studi specifici ,questi, rivolti al sangiovese ed in particolare alla biosintesi degli aromi in funzione della zona di coltivazione.L’obbiettivo è stato rivolto verso la comprensione dei fenomeni fisiologici che intervengono durante la maturazione, per gestire meglio la qualità del vino. Sangiovese in Purezza o quali vitigni possono esser idonei per un eventuale uvaggio? Interessante i risultati emersi nella zona del Montecucco in quanto i riscontri hanno confermato la validità di alcuni vitigni come il ciliegiolo e la potenzialità come il foglia tonda e il pugnitello. Ottimio risultati si stanno ottenendo dalla sperimentazione dell’ uvaggio con il vitigno Abrusco.Sicuramente questi studi ci permetteranno di avere in futuro migliori vini in termini di colore stabilità nel tempo, ricchezza fenolica, attitudine all’affinamento struttura, astringenza, morbidezza ecc,. utilizzando possibilmente, vitigni autoctoni. E’ la ragione per cui Enzo Rossi Assessore all’Agricoltura Provincia di Grosseto è convinto che il Montecucco sarà il vino del futuro in termini di qualità e di prestigio. “- Quando si opera in modo appropiato e corretto, finanziando studi come questi, i risultati non possono che essere positivi”.

Qualitativamente e competitivamente, sostenere la ricerca aiuta le imprese, è un dato di fatto.Database, Caratterizzazione Aromatica ed Espressione Genica, sono questi i tre progetti che la Fondazione Montecucco finanzierà all’Università di Pisa per i prossimi 5 anni . Lo sviluppo di questi tre progetti servirà per ampliare le conoscenze ed affinare le tecniche di una produzione viti-vinicola sempre più eccellente e competitiva, rispettando i parametri storici e territoriali del Sangiovese del Montecucco. In altre parole il fine è quello di produrre un vino sempre migliore, rispettando le sue caratteristiche , la sua storia ed il suo territorio.Quello che ci auguriamo è che quei molti studenti di Agraria presenti all’incontro di sabato 27 novembre non siano in futuro costretti, come altri- troppi- loro colleghi, ad emigrare all’estero, o salire sui tetti per protestare, ma che trovino le condizioni ottimali per apportare al paese innovazione competitività e soluzioni, come quelle che hanno trovato qui, nel territorio del Montecucco.


Fonte news: Massimiliano Rella

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