Bergamo, la Città Alta, centro nervralgico dell'omonimo Parco regionale, è circondata da un lato da colline ricche di boschi, in molti punti terrazzate per ospitare orti e vigneti, prati e frutteti; dall'altro digrada dolcemente verso la pianura con i suoi ambienti umidi creati dai fiumi Serio e Brembo.
Nella zona collinare molto fiorente rimane l'allevamento della pecora di razza Bergamasca, una pecora grande, importante, dal colore bianco, orecchie lunghe e spioventi, senza corna e arti lunghi. E' un'ottima riproduttrice e per questo viene allevata esclusivamente per la carne, mentre il latte viene utilizzato per gli agnelli, venduti poi all'età di tre-quattro mesi al peso di circa quaranta chili. Attraverso questa Strada sovente transitano le grandi greggi che scendono dagli alpeggi. Molti sono gli allevatori, talché la sola provincia di Bergamo conta quarantamila capi. Con i capi non più giovani vengono altresì prodotti salumi di pecora. Gli spazi di terra ritagliati alla collina da sempre sono stati oggetto di intensa coltivazione da parte degli abitanti, con una cura particolarmente attenta. Dando vita ad una importante impronta agricola per questo territorio, proprio a due passi dalla città, e configurandolo come una realtà versatile oggi sapientemente protetta dai confini della Strada.
La Scarola di Bergamo, ad esempio, qui ha la sua patria, essendo coltivata da secoli ed essendo ormai entrata nella tradizione gastronomica locale. Una scarola dal cuore bianco e croccante, da gustare cruda ma anche cotta accompagnata con polenta o formaggio. Il colore bianco viene ottenuto legando i cespi ancor prima di raccoglierli, e disponendoli poi nelle cantine al buio per far terminare la maturazione.
I vini dei Colli di Bergamo, confluiti nella Denominazione di Origine Controllata Valcalepio, sono il Valcalepio Doc Rosso, il Valcalepio Doc Rosso Riserva, Valcalepio Doc Bianco, Valcalepio Doc Moscato Passito, l'Igt Bergamasca. Il bianco proviene da uve pinot di diverse varietà ed è un piacevole vino da pesce, ottimo anche come aperitivo; da consumare fresco e in giovane età. Il rosso è invece portato all'invecchiamento; il disciplinare prevede due anni di riposo, di cui uno in botti di legno, prima dell'immissione al consumo.
Anche i dolci in questa zona sono di stampo moderno e versatile, come la Polenta e osei: non l'alimento che ha saziato generazioni e generazioni di contadini, ma un dolce giallo, di forma semisferica, "condito" con uccellini di cioccolato. Oppure il gelato alla crema Stracciatella, inventata (ma non brevettata!) nel 1962 dal proprietario della pasticceria La Marianna di Bergamo, il quale sembra si fosse ispirato all'omonima pietanza salata nel creare questa crema in cui il cioccolato viene "stracciato". Torta di mele, torta tre gusti, biscottini al burro e mieli di tiglio, di castagno, di robinia coronano dolcemente un itinerario appena "fuori porta".
Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio
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Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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