A Firenze, presso la prestigiosa sede dell’Accademia dei Georgofili, si è tenuta un incontro, presieduto dal Presidente dell’Accademia Prof. Franco Scaramuzzi sul tema: “Funzione dei “diritti di impianto” in viticoltura.
Dopo un breve saluto del Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Prof. Franco Scaramuzzi, la parola è andata a Riccardo Ricci Curbastro, Presidente di Federdoc, che ha fatto un excursus su quanto previsto dall’Organizzazione Comune di Mercato – O.C.M. - in materia di liberalizzazione dei diritti di impianto che dovrebbe avvenire, salvo ulteriori proroghe, entro il 2015. In merito alla spinosa questione, Ricci Curbastro ha sottolineato come tutto il lavoro svolto nel corso degli anni da tutte le denominazioni, attraverso i loro Consorzi, e volto al miglioramento del prodotto ed alla regolamentazione dell’offerta attraverso piani di crescita programmati, possa rischiare di essere vanificato da questo spirito
“liberalistico” che sicuramente nuocerà a penalizzerà la nostra penisola.
Inoltre, ha sottolineato come, in paesi dove attualmente mancano regole e la crescita delle produzioni di vino è lasciata all’andamento del libero mercato (come si hanno attualmente nella U.E. o come in l’Australia), a seguito della crisi delle vendite, molti ettari di superficie vitata sono stati volontariamente abbandonati in quanto non più remunerativi. Ed è proprio a tal proposito che il Consorzio Vino Chianti prende una posizione netta e precisa sulla questione e Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti, afferma con veemenza: “Siamo totalmente
contrari alla liberalizzazione indiscriminata degli impianti in quanto un’operazione di questo genere porterebbe soltanto alla moria di moltissime medie e piccole aziende: ciò, sul lungo periodo, potrebbe influenzare negativamente, la nostra società sia da un punto di vista economico (con situazioni finanziariamente molto difficili a cui fare fronte), sia da un punto di vista ambientale (con l’abbandono della terra da parte dell’agricoltore proprio a causa della complicata condizione in essere) e sociale (con una grave perdita in termini di rapporti con la rappresentanza del mondo agricolo).
E, a causa di tutto ciò, queste realtà, infatti, non sarebbero più in grado di far fronte a condizioni di lavoro così precarie. E’ nostro preciso dovere impedire che ciò accada, e in tal senso, ci impegneremo ad evitare la sfacelo di una grossa parte di questo settore, peraltro, già in crisi da qualche anno ma che, anche se timidamente, si sta riprendendo”.
Per informazioni:
Tel: 045 711 27 25
Mobile: 349 43 32 333
E-mail: press@consorziovinochianti.it
Fonte news: Lucia Boarini - Consorzio Vino Chianti
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