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Vocacibario

Storie di Vini: Dall'Ungheria a Genova con amore

di Virgilio Pronzati

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Ognuno di noi nella vita cerca di realizzare un progetto o un sogno.
Forti stimoli dettati da emozioni trasmesse da personaggi, posti suggestivi, musiche e suoni, colori e forme, o da un sentimento come amore. Oltre l’arte nelle sue diverse espressioni, ci sono altre cose e prodotti che gli sono vicini. Tra questi la gastronomia, in particolare la pasticceria, e il vino. Quest’ultimo, come diceva l’amico Gino Veronelli, è un valore reale che ci regala l’irreale. Una forma poetica che sintetizza l’appagante complessità del vino.

Il prologo è necessario per conoscere da vicino una signora del mondo del vino che, non lo produce ma lo importa: Henrieta Raffo Markova titolare di Vinimpero, società importatrice di vini dell’Ungheria. Una donna giovane è bella che, per amore, ha costruito la sua professione.
Essendo nata a Komárno in Cecoslovacchia (ma dal 1993 di nazionalità slovacca), città divisa dal Danubio e con un ponte che la collega alla parte ungherese, non poteva non conoscere il Tokaji e l’Egri Bikavèr. Ma siano solo all’inizio.

Curiosa di vedere altri Paesi, Henrieta dopo aver girato l’Europa e visitato molte città italiane, è rimasta conquistata da Genova. Per due motivi: l’amore per suo marito Andrea, genovese puro sangue, e per il fascino discreto della città che dette i natali a Cristoforo Colombo. Direte ma cosa centra col vino? Centra eccome.
Sin da fidanzati, Andrea si è dimostrato un perfetto gourmet. Conoscenza e gran palato per le varie cucine e, in particolare gran esperto di vino. E proprio per appagarne e condividere le piacevoli e golose passioni, Henrieta con l’aiuto di un conterraneo, esperto enologo, inizia a selezionare cantine e vini ungheresi.

Dalla passione ad una discreta conoscenza enoica, il passo è breve. Non solo. L’interesse per il vino ed il suo mondo, la porta a Budapest per frequentare un corso dell’Accademia dei Vini dove, oltre ad acquisire nozioni di enologia, fa amicizia con esperti enologi. Tra i suoi maggiori interessi, tutti i vitigni autoctoni ungheresi ed i vini che ne derivano. Da qui la nascita di Vinimpero. Mentre per la commercializzazione di questi vini a Genova e in tutta Italia, la risposta è semplice. “Notoriamente gli italiani - afferma Henrieta - sono dei buongustai e conoscitori di vini non solo italiani. Quindi con la curiosità ed il piacere di conoscere ed apprezzare i vini delle maggiori aree produttive magiare, guidati dal mitico Tokaji”.

Passando dalle parole ai fatti, Henrieta Raffo Markova ha presentato e fatto degustare i suoi vini a Genova per ben due volte. Entrambe - con un tocco di classe - in due singolari locations. La prima nel dicembre scorso, tenutasi nel fastoso salone di Palazzo Lercari (uno dei Rolli tutelati dall’Unesco), con numerosi vini delle più importanti zone viticole magiare, siglata dalle note di due virtuosi violinisti. La seconda, recentissima, con i vini del Balaton e Tokaj-Hegyalja tenutasi nell’esclusivo ristorante Oltremodo situato sulla prua della Nave Blu nel Porto Antico (dove c’è l’acquario), da dove si può ammirare un panorama esclusivo.

Sulla tolda della nave, tre banchi d’assaggio, rispettivamente per vini bianchi, rossi e dolci, gestiti da professionali sommelier della Delegazione AIS di Genova. Undici vini suddivisi in 4 bianchi secchi, 3 rossi e 4 dolci tra cui 3 Tokaji.
Passando alla degustazione, i quattro vini bianchi di due annate, sono prodotti da tre diverse cantine. Entrando nel dettaglio, eccone succintamente, le mie personali valutazioni.

Landord Chardonnay 2009 della Cantina Légli Ottó - Alla vista è brillante e paglierino scarico. Al naso è intenso, persistente e fine, con netti profumi floreali, fruttati e lieve boisé. In bocca spicca per freschezza, sapidità, corpo e persistenza. Quasi pronto.

Vitez Chardonnay 2009 della Cantina Kislaki
- Alla vista è brillante e paglierino intenso. Al naso è intenso, persistente e fine, con profumi floreali e fruttati. In bocca è poco fresco ma sapido, pieno ma snello, discretamente persistente. Ancora giovane.

Szeremley Rizling 2008 della Cantina Szeremley
- Alla vista è brillante e paglierino. Al naso è di media intensità ma persistente e fine, con netti profumi fruttati e con lievi note vegetali. In bocca è secco ma morbido, sapido, pieno e continuo. Quasi pronto.

Gesztenyés Riesling Renano 2008 della Cantina Légli Ottó
- Alla vista è brillante e paglierino un po’ intenso. Al naso è intenso, persistente e fine, con netti profumi floreali e poi fruttati e vegetali. In bocca è secco ma morbido, fresco e sapido, quasi minerale, pieno e persistente. Di buona armonia.

Di seguito i tre rossi:
Vàlogatàs Merlot 2008 della Cantina Kislaki - Alla vista è limpido e rubino intenso tendente al granato. Al naso è abbastanza intenso, persistente e fine, dalle note varietali, fruttate e speziate. In bocca è secco ma morbido, giustamente tannico, di buon corpo e di media persistenza. Già di buon equilibrio.

Pinot Noir 2006 della Cantina Szeremley - Alla vista è limpido e granato scarico tendente all’aranciato. Al naso è abbastanza intenso e persistente, sufficientemente fine, con note varietali, fruttate e speziate. In bocca è secco, appena fresco ma sapido, di medio corpo e persistenza. Maturo.

Ovoros (Old Red) 2005 della Cantina Szeremley
- Alla vista è limpido è granato con orlo aranciato. Al naso è intenso, persistente, fine e complesso, con netti profumi fruttati, speziati e balsamici. In bocca è secco, poco fresco ma sapido, caldo, giustamente tannico, pieno e continuo. Pronto e ancora armonico.

Ora è la volta del clou con i quattro bianchi dolci:
Köverszőlő 2008 della Cantina Tokaj Nobilis
- Alla vista è brillante e paglierino intenso. Al naso è molto intenso, persistente, fine ed ampio, con netti profumi floreali, fruttati, speziati e lieve di botritys. In bocca è abboccato ma di equilibrata freschezza e sapidità, di buona struttura e persistenza. Ancora giovane ma di pregio e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Tokaj Aszú 3 Puttonyos 2006 della Cantina Chateau Dereszla
- Alla vista è cristallino e giallo dorato. Al naso è intenso, persistente e fine, con profumi fruttati, speziati e boisé. In bocca è equilibratamente dolce per la presenza delle note acide e sapide, di buon corpo e persistenza. Ancora giovane.

Tokaj Aszú 6 Puttonyos 2005 della Cantina Chateau Dereszla - Alla vista è cristallino e giallo dorato tendente all’ambrato. Al naso è molto intenso, persistente, fine, ampio, con profumi fruttati, speziati e lieve boisé. In bocca è dolce ma di gran freschezza e sapidità, di gran corpo e persistenza. Ancora giovane ma discretamente armonico e di buona longevità.

Tokaj Aszúeszencia 2002 della Cantina Patricius - Alla vista è cristallino e giallo dorato con nuances ambrate. Al naso è di straordinarie intensità e complessità. Una sinfonia di note fruttate, speziate e balsamiche. In bocca è dolce ma fresco, sapido e minerale, pieno ma snello, di molta persistenza. Già piacevole, ma che darà il meglio di sé nei prossimi 6-8 anni.

Nel corso dell’evento (dalle 17 alle 22), i numerosi invitati hanno avuto il piacere di assaporare delle golosità come tartine con pesce spada e salmone, involtini di salumi e Parmigiano Reggiano Dop, fettine di Blue de Zena (erborinato), crostata e biscotti fatti in casa, in abbinamento alle tre tipologie di vini. Il tutto accompagnato da canzoni e musica dal vivo.
Tra i molti presenti, Alessandra Pocaterra Delegata AIS di Genova, la collega Mara Musante, ristoratori, enotecari ed un folto gruppo comprendente sommelier dell’Ais e della Fisar, nonché di assaggiatori Onav guidati dal delegato di Genova Pier Ugo Tammaro.



Nella foto: Henrieta Raffo Markova con i vini presentati.







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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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