Nel 1839 furono trovati i primi reperti etruschi che indicano come nella zona ci fosse già la coltivazione della vite ma fu sempre con i Romani e in particolare con Augusto che la vite prese piede nella regione; anche Virgilio fa menzione dei "vini retici". Nel 1874 nasce l'Istituto agrario di San Michele all'Adige che negli anni diventerà il vero motore e spinta verso un miglioramento costante della qualità dei vini trentini. La prima DOC, Lago di Caldano, si avrà nel 1970 e seguirono in successione Meranese, Santa Maddalena, Teroldego Rotaliano e Trentino. Un dato importante nella produzione di uve è che oltre l'80% della produzione regionale rientra nei vini DOC e questo dato è il maggiore in assoluto per l'Italia intera. Il Trentino Alto Adige è quasi totalmente montuoso, il clima è molto differente da zona a zona, gli inverni sono molto freddi e le escursioni termiche sono spesso molto importanti. Anche le precipitazioni sono abbondanti. La coltivazione della vite si ha ad altezze variabili tra i 300 e i 600 metri. Le zone più importanti sono la Val Lagarina, la Valle dell'Adige, la Valle di Cembra, la Valle Sarca, la piana Rotaliana e la Valle dell'Isarco. Le uve maggiormente coltivate sono la schiava in tutte le sue varianti per le uve a bacca nera e la chardonnay per le uve a bacca bianca utilizzata principalmente per la produzione di spumante Trento DOC. Contrariamente a quanto si può immaginare, la produzione maggiore è quella di vini rossi che è circa il 70% del totale. Alcuni vini da ricordare sono il profumato Marzemino, il Lagrein e il più consistente Terlodego Rotaliano tra i rossi, la Nosiola, il Sylvaner, il Muller Thurgau e il Traminer Aromatico tra i vini a bacca bianca. Nella zona verso il lago di Garda e in particolare la zona di Castel Toblino è quella tipica della produzione di Vino Santo, prodotto esclusivamente da appassimento di uve nosiola che trovano un ambiente e clima perfetto proprio dall'influenza del lago di Garda.