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Nella metà del secolo scorso furono trovate delle "immagini", su alcune rocce, di foglie di Ampelidee, la pianta che fu progenitrice della vitis vinifera sativa, l'attuale vite. Sono state datate a 40 milioni di anni fa, quando ancora l'uomo non aveva fatto la sua comparsa sul pianeta azzurro. La vinificazione vera e propria inizia poi con gli Etruschi e successivamente con i Romani. Uno storico del II secolo a.C. riporta che i Romani sconfissero i Cimbri anche ad opera degli effetti che il vino produsse su questi ultimi. La svolta moderna si è avuta alla fine del 1800 con la comparsa della Peronospora (fungo che attacca inizialmente l'apparato fogliare per poi estendersi al grappolo e compromettere completamente la maturazione), che ha portato al reimpianto quasi totale delle viti, perlomeno nella zona orientale del Veneto. Accanto ai vitigni tradizionali sono così comparsi quelli internazionali che ancora oggi troviamo nella regione. La prima DOC del Veneto è stato il Lugana nel 1967 seguito poi da Bardolino, Soave e Valpolicella. Il Veneto è la Regione che produce il maggiore quantitativo di vini DOC e circa il 20% dell'intero territorio nazionale. A Nord la regione è montuosa e il terreno è generalmente calcareo, la zona Sud è invece pianeggiante e tra le due aree si trova una buona parte di zona collinare che è quella maggiormente utilizzata nella coltivazione della vite. Il clima è di tipo continentale con notevoli escursioni termiche e abbondanti piogge. A sud il clima è mitigato dal mare Adriatico mentre a Ovest dal lago di Garda; le nebbie invernali sono molto frequenti anche se localizzate nella pianura verso sud-est. La zona occidentale è caratterizzata dall'allevamento di vitigni autoctoni come troviamo nelle DOC Bardolino, Valpolicella e Soave mentre nella zona orientale in maggioranza si trovano vitigni internazionali. Altra area interessante e molto nota è l'Alto Trevigiano con il Prosecco, vino spumante prodotto con vitigno omonimo e autoctono. Molto particolare in zona il Torchiato di Fregona (vino dolce passito a base di uve prosecco, verdisio e boschera) e il Refrontolo (altro vino dolce passito a base di uve marzemino). I vini passiti sono una caratteristica e retaggio storico del Veneto, infatti sulle tavole dei Dogi non poteva mancare un vino dolce passito; tra questi non possiamo non ricordare anche il Recioto e il Torcolato. I vitigni a bacca bianca più utilizzati sono prosecco, garganega, malvasia bianca e istriana, tocai friulano, verduzzo friulano, chardonnay mentre tra le uve a bacca nera corvina, molinara e rondinella (per Valpolicella e Amarone), schiava, raboso, refosco dal peduncolo rosso, merlot, pinot nero, cabernet sauvignon e cabernet franc.

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