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La Vendemmia in Italia - Archivio commenti e fotografie dei produttoriTorna all'archivio
Vendemmia 2006 Azienda Agricola Mazzone Domenico Zona Rurale 460/A Ruvo di Puglia (BA) Commenti sulla vendemmia Non vedevo veramente l'ora di fare alcuni commenti su questa vendemmia, in Puglia da dove Vi scrivo. Questa vendemmia dal mio punto di vista è iniziata bene, sono un produttore, e le mie uve come quelle della maggior parte della zona, sono in ottimo stato. Abbiamo avuto una bella estate, con molta acqua venuta dal cielo, che ci ha permesso di non effettuare nessuna irrigazione di soccorso, e poi con queste giornate calde, ma non troppo, che stiamo avendo , le uve maturano e aumentano in maniera significativa il loro grado zuccherino, e migliorano la loro consistenza. Questa vendemmia, all'apparenza andrebbe anche bene in Puglia. Ma perchè non vediamo veramente cosa sta succedendo? Le belle e grandi cantine sociali stanno ritirando camionate d'uva di 14-15°Babo,(e anche meno)dal 1 settembre!! Gli agricoltori non vedevano l'ora che le cantine aprissero per iniziare la vendemmia!! Sembrava quasi che il peso del'uva sui tendoni o spalliere era tutto sulle proprie spalle!! Ma ci rendiamo conto? Il Sangiovese tagliato il 2 settembre!! Che ancora oggi 14-09 dagli ultimi rilievi fatti da me ha ancora 18° Babo. Ecco cosa succede qui giu. Forse se sarei conferitore anch'io ad una cantina sociale, la penserei allo stesso modo di un agricoltore, e mio toglierei davanti le mie uve, tanto per quella che viene pagata, (14?/ql) non vedrei l'ora di togliermela. E allora di chi è la colpa? Del contadino? Eh no!! Questa è tutta colpa di chi dirige una cantina sociale che dice di fare vini di qualità!! Come fa a fare vini di qualità con mosti a 10°Alcool? ci aggiunge l'MCR. E' normale!! Poi si sente in tv e sui giornali che il vino non si vende, che le cantine sono piene, che il mercato non è più come quello di una volta. E a me vien da dire: bene. Non vedo l'ora che si arrivi ad un collasso generale, per terminare qusta pratica inutile della distillazione di crisi che serve solo ad incentivare fenomeni come questi (ritiri di uva non ancora pronta, arrivi di migliaia e migliaia di quintali di uve al giorno, ecc....) e non a spegnerli. Perchè se si voleva fare una cosa veramente di qualità, innanzitutto le cantine sociali dovevano imporre ai loro soci di limitare veramente le quantità, dovevano imporre loro le date di trattamenti fitosanitari e sistemi di allevamento, dovevano imporre loro le date di vendemmia. E naturalmente si arriverebbe a quantità molto minori di vino, ma con qualità triplicata, prezzi per le uve maggiori e una serie di altri effetti positivi che voi gia sapete. Ma tutto questo esiste gia. Non qui al sud di certo, ma al nord si. Eccome. Basta parlare con un viticultore delle terre d'Asti, o un viticultore del Veneto. Perchè, mi chiedo, tutto questo qui non accade??? A me non interessa, io sono un produttore privato, come tanti altri della mia terra, abbiamo i nostri vigneti, c'è chi compra l'uva dall'esterno, ma ognuno segue la sua strada senza problemi. Naturalmente viene ostacolato dai milioni di Hl di vino in circolazione a prezzi da far piangere. A me dispiace solo di una cosa: abbiamo delle zone agricole stupende, dei terreni magnifici, e un'esperienza millenaria. Perchè non usare questi fattori per produrre meno vino, ma di qualità superiore e di molto, invece che fare a gara tra confinanti a chi produce di più (500-600qli/Ha)??? Io non sono affatto contro le cantine sociali, anzi, secondo me sono poli d'attrazione per migliaia di persone, ci si può fare di tutto. Caro direttore, questa vendemmia, se da un lato può sembrare meglio del 2004, e molto meglio del 2003, e ancora meglio del 1990, secondo me fa parte di una serie di vendemmie che stanno andando sempre peggio. Sono un quasi enologo, mi manca poco, ho 22 anni, e gia vedo dinanzi a me, un mondo enologico sotto certo aspetti tutto da cambiare. Sarà difficile. Ma con l'impegno ci si riesce sempre. Non sono pessimista. Cordiali saluti Domenico Mazzone |