Ricci di mare: quali sono commestibili e come si preparano

Non tutti i ricci di mare sono uguali: ecco come capire quali sono commestibili per gustarli in sicurezza e come si preparano.
Quando si parla di cucina mediterranea, i ricci di mare sono tra gli ingredienti più affascinanti e ricercati.
Apprezzati per il loro sapore intenso e iodato, evocano subito immagini di pranzi vista mare e tradizioni culinarie antiche.
Tuttavia, dietro a questi piccoli scrigni spinosi si nasconde un mondo che non tutti conoscono: non tutti i ricci di mare infatti sono commestibili, e cucinarli richiede qualche accortezza.
Prima di servirli in tavola, è quindi fondamentale sapere quali si possono mangiare e come trattarli correttamente: scopriamolo insieme.
Ricci di mare: belli da vedere ma non sempre da mangiare
In natura esistono numerose specie di ricci di mare, ma solo alcune sono adatte al consumo. Sono creature lente, che si muovono sul fondale grazie ai loro aculei, spesso affilati e rigidi. I ricci si nutrono principalmente di alghe e rappresentano un tassello importante dell’ecosistema marino.
Belli da vedere ma non sempre da mangiare, il vero problema è che non tutti i tipi sono edibili: alcuni hanno un sapore sgradevole, altri possono persino risultare pericolosi per la salute. Per questo è essenziale riconoscere la specie giusta prima di avventurarsi nella raccolta o nell’acquisto.

Un ingrediente prezioso della cucina di mare
Il riccio di mare commestibile per eccellenza è il Paracentrotus lividus. È il più diffuso lungo le coste italiane, soprattutto nel Mar Mediterraneo. Si riconosce per i suoi aculei corti e morbidi e per i colori che vanno dal rosso al marrone, fino al viola scuro. La parte interna edibile, di colore arancione vivo, è composta dalle gonadi, chiamate comunemente “uova”, presenti in entrambi i sessi.
Per gustare al meglio i ricci di mare, è necessario aprirli con cura, utilizzando forbici o un coltello robusto per eliminare la parte superiore del guscio. All’interno si possono estrarre le gonadi con un cucchiaino, avendo cura di non romperle ed evitando di toccare la parte nera interna. Possono essere gustati crudi, semplicemente con un po’ di pane, limone e vino bianco, oppure usati per condire la pasta, soprattutto gli spaghetti. Bastano pochi minuti in padella per trasformare questo ingrediente prezioso della cucina di mare in un piatto da ristorante. Ma la regola d’oro resta una: freschissimi o niente.