Alzi la mano chi non ha ricevuto quelle due-tremila mail di inviti al Vinitaly, questa settimana. E' un dato di fatto, in questo periodo le caselle inbox dell'enomondo internettiano sono appetite da ogni espositore alla fiera veronese, che ci tiene a dire: ehi, ci sono anch'io. E va benissimo; sia chiaro, ho smesso da tempo di considerare spam questo tipo di messaggi, davvero. Anche se si tratta di posta non sollecitata, contenente proposte commerciali et similia (quindi catalogabile come spam) io non provo nessuna contrarietà, ormai. Il fatto è che, perversamente, trovo qualche elemento di utilità in termini di comunicazione pure in questo confuso afflusso di bit.
Innanzitutto: sinceramente, molti messaggi sono interessanti; mi segnalano aziende e prodotti che in qualche modo sono fuori dal mio raggio di conoscenza, quindi attivano la mia curiosità; e comunque, voglio sottolinearlo, non è certo il caso di esagerare con lo snobismo: in definitiva ho a che fare con qualcuno che mi invita "a casa sua" per assaggiare quel che produce, rivolgendo nei miei confronti un tipo di attenzione che posso ben catalogare come "gentile". Quindi: grazie.
La cosa migliore che posso fare, ora, è solo fornire qualche indicazione su come migliorare questo tipo di missive, allo scopo di renderle anche più gradite, e quindi più utili per chi le invia. In realtà molti di noi si sono espressi in vari tipi di decaloghi, su blog e forum e altri posticini simili, basta cercare. Più che ripetermi, preferisco indicare cosa è appunto migliorabile, partendo da alcuni esempi che stanno, ora, nella mia casella "posta ricevuta".
L'aspetto meno appealing di certi mail consiste nel fatto che vengono inviati ad un numero (enorme, temo) di indirizzi, tutti assieme; quindi, non sono in alcun modo personalizzati su chi li riceve; i mail del tipo "ciao Fiorenzo, volevo dirti..." ammontano a zero. Capisco che non è ovviamente possibile inviare cento (o mille, o diecimila) comunicazioni intestandole e personalizzandole, quindi focalizzatevi (voi mittenti) sul contenuto. Magari non fate la cosa di infilare la scansione della vostra brochure e basta, che fa tanto "leggi un po', arrangiati". Avete la possibilità di comunicare qualcosa, fatelo con parole vostre. Volete attrarre commercianti al vostro stand? Siate creativi: promettete uno sconto (serio, non simbolico, gli sconti del 2% sul listino mi gettano nello sconforto) sul primo ordine per chi si presenta con l'invito stampato. Se vi riesce, evitate quel malefico tono "con la presente ci pregiamo di invitarLa" che fa comunicazione giudiziaria. Infine, soprattutto quando inviate mail a destinatari cumulativi, cercate di non affibbiare titoli onorifici del tipo "gentile dottore", che mi ricordano la laurea che non ho mai conseguito, quindi i miei personali fallimenti: sono certo che tra gli intenti di chi mi scrive, non c'era quello di deprimermi.
Il bel tipo che vedete quassù fa l'enotecaro dal 1991; prima faceva molte altre robe connesse col mondo dei locali pubblici; prima ancora ha...
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Inserito da Luciano Ciolfi
il 21 marzo 2009 alle 14:27Salutoni Luciano