La prima distillazione di Luigi Barile risale al lontano 1976. La grappa ottenuta quell'anno dalle fresche vinacce di dolcetto, pensate, è ancora in gran parte in botte. Così, tranne un periodo di forzata pausa, per altri vecchi millesimi, fino all’ultima nata del 2012. Per anni, Luigi Barile, profondendo denaro, tenacia e fatica crea solo grappe d'autore. Il giornalista e scrittore Carlo Cambi, l’ha definito il sacerdote della serpentina. Il suo credo è l'assoluta qualità, garantita dall'utilizzo di vinacce fresche poco spremute e pertanto pregne di aromi (di piccoli e qualificati produttori locali) e distillate nell'ordine, in poco più di un mese, usando caldaiette a vapore e alambicchi in rame, e un lungo invecchiamento in botti di rovere.
Mentre molti altri usano vitigni cosi detti “nobili”, lui impiega solo dolcetto. Una scelta vincente: dalle vinacce di questo vitigno coltivate nella zona del Dolcetto d’Ovada, Luigi Barile da vita a grappe di straordinaria fragranza e personalità. Fruttate e morbide quelle giovani e bianche, floreali, speziate e ambrate le invecchiate. Tra le giovani e bianche, un’autentica fuoriclasse. Forse la più completa delle precedenti. Le vinacce di dolcetto da cui è nata, provengono dal vecchio vigneto di Stefano Bellotti, singolare vigneron che da anni attua il biodinamico nei vigneti. Sarebbe senz’altro piaciuta anche ad Antonio Bormida, lo scomparso amico, fondatore e socio di Luigi Barile. Benché abbia acquisito grande popolarità con le sue grappe premiate nei più importanti concorsi mondiali come Londra e Bruxelles, e donate in due occasioni ai grandi della Terra, Luigi Barile ha sempre mantenuto un grande rispetto per tutti i viticoltori conferitori di vinacce. E per condividere con loro il suo successo, da ben 17 anni organizza la Festa della Grappa, richiamando, oltre i residenti di Silvano d’Orba, alcune centinaia di visitatori, tra cui noti personaggi della cultura, della politica e della ristorazione qualificata. Non solo. Nonostante la non più giovane età, compierà 80 anni il prossimo gennaio, Luigi Barile distilla per l’ennesima volta per i tanti intervenuti alla festa. Il banco d’assaggio colmo di grappe giovani e invecchiate è letteralmente preso d’assalto. Un’occasione unica per degustare rari e costosi millesimi e, in anteprima, la giovane appena nata. Nell’ambito della festa, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, Barile premia ogni anno personaggi che col loro impegno hanno contribuito socialmente a migliorare piccole e grandi realtà non solo nostrane. L’ultima edizione, siglata come sempre da Don Andrea Gallo, i premi e le targhe Barile, sono stati assegnati a due personaggi illustri della comunicazione: Luca Mercalli giornalista, scrittore e scienziato di meteorologia, e a Vauro Senesi sagace e graffiante vignettista. Golosa conclusione con l’enorme torta preparata per l’occasione da Bottaro & Campora Ricevimenti. Appunti di degustazione della Grappa Barile Millesimo1976. All’aspetto è brillante, di colore giallo ambrato vivo con netti riflessi dorato-ramati. All’olfatto si presenta di straordinaria intensità, persistenza e finezza. Profumi ampi, compositi, che spaziano dal floreale al fruttato con note speziate. Emergono i piccoli frutti rossi boschivi maturi e macerati nell’alcol, fiori gialli di campo essiccati, mandorla secca, vaniglia e zabaglione. E ancora, goudron, boisé e fieno di montagna. Al sapore è secca ma morbida, calda, con delicata e piacevole vena astringente, di decisa ma equilibrata struttura, con un finale di grande persistenza aromatica. Spiccano al retrogusto, le note fruttate, di liquirizia e di fieno di montagna.
Ecco di seguito le schede tecniche di due grappe, una giovane, l’altra invecchiata. Campione N°: 1 SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA GRAPPA Punteggio in centesimi ASPETTO VISIVO Limpidezza: 4 Colore (incolore per la grappa bianca, dal giallo all’ambrato se invecchiata): 4 PERCEZIONI OLFATTIVE Intensità: 5 Persistenza: 6 Aroma floreale (fresco o secco): 5 Aroma fruttato (fresco, secco o confettura): 6 Varietale (o speziato, balsamico, boisè e altro): 5 Armonia: 6 PERCEZIONI GUSTATIVE Secco: 3 Dolcezza (lieve): 3 Morbidezza: 4 Alcolicità: 4 Pienezza: 6 Persistenza: 6 Retrogusto: 5 Armonia 6 QUALITA’ Fine (3-4) - Molto fine (5-6) - Eccellente (7-8): 7 Giudizio finale: 4 PUNTEGGIO TOTALE 89/100 CONSIDERAZIONI Anno 2008. Maturata 4 anni in botti d’acciaio. Di grande fragranza e personalità. Metodo Virgilio Pronzati 2010 Campione N°: 4 SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA GRAPPA Punteggio in centesimi ASPETTO VISIVO Limpidezza: 3 Colore (incolore per la grappa bianca, dal giallo all’ambrato se invecchiata): 4 PERCEZIONI OLFATTIVE Intensità: 6 Persistenza: 6 Aroma floreale (fresco o secco): 5 Aroma fruttato (fresco, secco o confettura): 6 Varietale (o speziato, balsamico, boisè e altro): 6 Armonia: 7 PERCEZIONI GUSTATIVE Secco: 4 Dolcezza (lieve): 3 Morbidezza: 4 Alcolicità: 4 Pienezza: 5 Persistenza: 6 Retrogusto: 6 Armonia: 7 QUALITA’ Fine (3-4) - Molto fine (5-6) - Eccellente (7-8): 7 Giudizio finale: 4 PUNTEGGIO TOTALE 93/100 CONSIDERAZIONI Anno 1994. Quasi al top, esprimendo un’ottima finezza e armonia. Metodo Virgilio Pronzati 2010 Nella foto: Luigi Barile e Don Andrea Gallo
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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